LA GUERRA CON FRANCIA E SPAGNA RISCHIA DI CONDURCI VERSO L’ISOLAMENTO

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Salvini ha avuto mano pesante nella vicenda dell’Aquarius, forse ha ritenuto che al termine di una campagna elettorale dove si era esposto sul tema dell’immigrazione, doveva dare un segnale al suo elettorato, che lo aveva largamente premiato, così si è lanciato a testa bassa nella ricerca di provocare il caso. Manovra riuscita nell’immediato. Forse non immaginava che sull’altra sponda, quella francese avrebbe trovato una testa calda più della sua che si è lasciata andare addirittura in sconcezze che non stanno ne in cielo ne in terra. Macron, al quale non mancano certo le gatte da pelare, si è sentito toccato e, mettendo da parte la diplomazia che, per uno che aspira a diventare capofila di una Europa che sta dimostrando tutte le pecche sopite ma esistenti, secondo lui sarebbe stata messa in discussione, da qui la reazione scomposta ed anche un po cafona, tanto più che dal suo pulpito certe espressioni diventavano inaccettabili.
Gli sviluppi sono stati veloci e, quanto mai inattesi, sono volate parole grosse tanto da portare ad una convocazione dell’ambasciatore di Francia alla Farnesina e comunicare la rinuncia all’incontro bilaterale del nostro Premier proprio, appunto, con Macron.
A caldo siamo tutti con Salvini, diciamo quasi, perchè a vedere i social qualche pierino non manca che scompostamente chi non è con loro diventa automaticamente razzista senza neppura la facoltà del dubbio e siccome i boldriniani strutturati urlano sempre più forte, ritengono di essere loro i messia della sacrosanta verità.
A mio modestissimo parere le cose non possono essere affrontate in questo modo e chi lo ha capito subito, diamone atto, è stata la signora Merkel che, forse anche per ringraziare Salvini che la ha rimessa nella sua posizione di preminenza , ma, principalmente per far capire cosa rappresenta, riconosce che l’Italia è stata lasciata troppo tempo sola a sbrigarsi tutte le faccende di un Mediterraneo quanto mai movimentato.
Torniamo a Salvini: siamo in molti a pensare che quelle navi carretta non facciano servizio taxi tra la sponda nordafricana e il nostro Paese per solo volontariato e beneficienza, tutto fa pensare che alle loro spalle vi sia chi da copertura finanziaria ma, da questo a sostenerlo sia un nostro ministro, quello dell’Interno, vada in TV a denunciarlo additando addirittura il miliardario Soros, senza portare prove concrete che lo dimostrino.
Come si può vedere sino a questo punto le cose hanno preso una piega che potrebbe portare al punto di non ritorno, forse sarebbe bene che gli animi si placassero, l’Aquarius e in viaggio verso la Spagna che l’accoglierà si con tanta munificenza ma facendo pesare la sua magnanimità, ora è iniziato il tempo della riflessione, poi arriverà pure quello di mettersi attorno ad un tavolo dove esporre ognuno i propri diritti, è tempo per l’Italia per riprendere il suo ruolo all’interno di una Comunità che sta rischiando di implodere, ognuno deve essere consapevole del proprio ruolo che non essere quello di sopraffazione verso altri. E’ giunto il tempo di discutere per riportare questa Europa ai principi di dei De Gasperi, Spinelli, Schuman, Monnet, Adenauer, Spaak, Bech, nello loro spirito e con i loro valori, innanzi tutto quello dell’uguaglianza e della collaborazione. La crisi che si dovrà affrontare, non solo quella dell’emigrazione, quella dei dazi degli Stati uniti, quella russa – USA e altre ancora, impongono al nostro Continente la sua unione, senza crepe, in coro ben sintonizzato nelle loro voci. Non c’è spazio per i primi della classe, bisogna percorrere la strada che ci aspetta su un unico binario, in un unico convoglio.