LA SFERA DI CRISTALLO – FANTA-POLITICA IN LIBERTA’

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Marcello Veneziani, nel suo “cucù” di oggi su Il Giornale, scrive di aver “sentito” da un veggente di sua conoscenza che gli avrebbe rivelato come un uomo salverà l’Italia.
Io, visto la gran confusione in cui si dibatte la nostra politica, preoccupato della sorte del mio Paese, nonché di quella mia personale, da qualche giorno sono combattuto nella scelta di rivolgermi allo specchio magico o alla sfera di cristallo. Dopo una profonda riflessione ho deciso: opto per la sfera con la speranza che questa riesca a sciogliermi dei dubbi che da po di tempo mi assalgono, condizionando i miei sonni notturni.
Trovata la sfera, piccola ma sufficiente per l’uso, pur senza addobbarmi di mantello e cappello a cono, mi siedo e con gesto classico impongo le mani alla sfera con la speranza che possano arrivarmi un segnale di approvazione. Non ci crederete ma, quasi istantaneamente si materializza un immagine tra il mago Merlino ed il divino Otelma che subito mi dice: “sappiamo perché ci hai chiamato, chiedi e ti sarà risposto”. Pur nella sorpresa, incoraggiato inizio nell’intervista, sperazoso di poter ricevere risposte che chiariscano i miei dubbi che poi sono gli stessi della maggior parte degli italiani.
D. La mia perspicacia non riesce a darsi una spiegazione logica sull’ultima uscita di D’Alema che sposorizza Matteo Renzi. Lui che dal Sindaco di Firenze è stato “rottamato” (parola declinata per lui), pensionandolo anzitempo, simbolo del “vecchiume” post-comunista e di tutti i simboli che si sono succeduti fino al PD, ora contraddicendo se stesso sostiene che con lui si vince e che Letta; tutto sommato è solo un premier transitorio “senza futuro”.
R. E’ più semplice di quanto non sembra. D’Alema, bisogna dargliene atto, è sempre stato un uomo coerente, nessuno può contestargli questo pregio, da fine animale politico sa bene che una candidatura elettorale per Letta premier non porterebbe da nessuna parte, forse non riuscirebbe a superare le primarie se non attraverso uno schieramento della struttura del partito, come fece Bersani, ma questo creerebbe grave imbarazzo e, forse, addirittura una scissione, indebolendo irrimediabilmente il partito. Perché fare questo? Tenuto conto che in caso di elezioni anticipate salta il congresso che è un grande scoglio, meglio candidare Renzi che quasi certamente vincerebbe le primarie. Ma, vincere le primarie non significa vincere le elezioni: anzi, se il Governo non dovesse nel proseguimento del Consiglio dei ministri non dovesse definire l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa, allora non ci sarà neppure bisogno di aspettare la votazione sull’esclusione di Berlusconi dal Senato e, molto probabilmente, i ministri del PdL potrebbero lasciare la maggioranza di governo domani stesso, il PD nei primi di settembre voterà in commissione contro l’ex premier e il Capo dello Stato non potrà fare altro che sciogliere le Camere. Se così non facesse e tentasse una nuova maggioranza, allora decreterebbe la fine del PD. Ammesso e non concesso che riuscissero a governare qualche mese con lo M5S, allora avremmo un PdL che vincerebbe le elezioni a mani basse sia per l’effetto Berlusconi che per quella nuova innaturale alleanza che non avrebbe alcuna possibilità di avvenire.
Ora è chiaro quanto ha detto D’Alema su Renzi? Nella teoria del Rottamato, nuove elezioni significa vittoria del PdL e scomparsa, una volta per tutte, del rottamatore Renzi.
D. Si, è tutto verosimile quello che hai descritto, ma di Letta che se ne fa?
R. Avevo pronosticato che il congresso che il congresso non veniva celebrato, ciò non significa che non si debba più farlo, lo si farebbe comunque dopo le elezioni con un Renzi, che secondo le previsioni di D’Alema Renzi dovrebbe perdere. E’ immaginabile che possa presentarsi per fare il Segretario del Partito dopo aver perso le elezioni? E se anche si presentasse, chi lo voterebbe? Ecco dove rientrerebbe in gioco Letta, Lo farebbe senza avversari. Bene o male Letta ha salvato il partito dalla vergogna riuscendo a formare un governo di larghe intese, dove Bersani aveva fallito miseramente sia nelle elezioni che nelle trattative per la formazione del governo e questo D’Alema lo sa bene e non si può neppure escludere che non vi sia già un accordo in tal senso. A ben vedere chi potrebbe essere il candidato da contrapporre a Letta? Epifani? Siamo seri, stiamo parlando di dirigere un partito di alternativa dove ci voglio forze vere e che deve dare prova di essere un partito moderato, non si può immaginare che l’ex sindacalista possa essere all’altezza di un ruolo così importante. Epifani non riesce neppure a far bene in un momento di transizione, immaginiamo come potrebbe fare in un partito proiettato verso il futuro. Non vi sarebbe storia.
D. Ma, il PdL senza Berlusconi?
R. Chi ha mai detto che ci sarà un PdL senza Berlusconi. Il primo ad esserne convinto è quel cavallo di razza che sta al Quirinale. Non dimentichiamo che Napolitano, prima di essere Presidente della Repubblica è stato un fine uomo politico, quindi se indossa per un attimo quella veste sa bene che la sopravvivenza del PD è condizionata alla sopravvivenza del PdL. Cercate di immaginare lo scenario senza un PdL attivo: si avrebbe un PD accerchiato da M5S da SEL e da un gruppo di partitini di destra che anche se con pochi numeri, Napolitano vecchio parlamentare, sa bene cosa significhino, lui ha conosciuto cosa significava l’opposizione che riusciva a fare il fu MSI, meglio avere per avversario di alternativa. Ora capito perché alla fine qualcosa dovrà pure inventarsi per non uccidere Berlusconi. Se lasciasse che fosse eliminato il rischio sarebbe che qualcuno il PdL troverebbe per rilanciarsi: e se trovasse la persona giusta? Lo so, a sinistra pensano che il loro avversario sarebbe Angelino Alfano, no, il futuro del PdL viene da lontano e sarà sicuramente una sorpresa per tutti perché potrà essere solo un uomo vincente.

La partita, almeno come ce l’ha descritta il nostro folletto è tutta da giocare, bisogna solo avere la pazienza di aspettare. Io per ora conservo gelosamente la palla di cristallo, chissà che non debba richiamare in futuro il nostro folletto per illuminarci su un futuro che al momento ci sembra tanto incerto.