LE SANZIONI PER LA RUSSIA UN BOOMERANG PER L’ITALIA

Standard
Siamo all’assurdo. Facciamo la mosca nocchiera di Obama-Merkel contro la Russia ed applichiamo sanzioni contro Arkadi Romanovich Rotemberg un amico di Putin, sequestrandogli un albergo di lusso a Roma, ville, appartamenti in Sardegna e nel Lazio, quote societarie e conti correnti bancari. In tutto 30 milioni di beni( ma si ricercano anche eventuali prestanome per operare nuovi sequestri) perché l’imprenditore russo e al quinto posto della lista nera stilata dagli americani e da noi e dall’UE supinamente accettata. C’è voluto anche un generale della guardia di finanza nell’ eseguire il provvedimento previsto “per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l’attività di Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale.”
Suona addirittura ridicolo questo virgolettato tant’è assurdo nei confronti della Russia come appare quasi inverosimile che l’Italia sia tra i primi Paesi dell’UE considerato che – come ha pubblicato con ampia evidenza il “Corriere della Sera”, la “rete di Mosca “ vede ben 91 società italiane possedute a vario titolo dagli oligarchi russi. Che faremo ora? Bloccheremo queste aziende , mandando a casa migliaia di operai ? E come ce la caveremo, ad esempio, con Alexes Miller, ad di Gazprom che, grazie agli accordi con l’ENI, rifornisce all‘Italia circa 19 miliardi di metri cubi di gas, ossia quasi un terzo dell’import totale? O con MIkail Fridman, oligarca “tra i più amati dal Cremlino, che nel 2011 ha rilevato Wind o Vagit Alekperov, magnate del petrolio con la Lukoil che ha acquisito la raffineria di Priolo in Sicilia, dalla quale passano tonnellate di petrolio? E come ce la caveremo con Igor Sechin, socio di Pirelli e della Saras dei Moratti, inserito com è nella lista nera americana?
Mi fermo qui perché la lista sarebbe lunga, ma appare evidente come i russi siano ben presenti in Italia, compreso in banche e nel settore della moda, mentre addirittura la banca centrale russa detiene quote consistenti di Eni ed Enel. Aggiungete anche il continuo flusso di ricco turismo russo e di investimenti immobiliari anche minori di non oligarchi. Va anche considerata la presenza di molte aziende italiane, si stima diverse centinaia e ve sono di importanti. Non a caso Putin ha definito l’Italia “partner privilegiato “, nonostante “danni temporanei”.
Se, però,non solo insistiamo nella follia delle sanzioni, ma addirittura facciamo i pierini come ci troveremo? Già a Mosca stanno preparando altre contromisure e le prime hanno colpito la nostra agricoltura con un danno alle esportazioni di frutta calcolato dalla Coldiretti in un miliardo e mezzo d’euro, figuratevi se addirittura si giungesse all’approvazione di un progetto presentato alla Duma per ottenere una compensazione monetaria, per “violazione dei diritti”, nei confronti di quegli Stati che bloccano proprietà russe inserite nelle liste nere Usa.
Stiamo proprio scherzando con il fuoco. E se Putin, forte dell’accordo fatto con la Cina per la fornitura di gas e petrolio per miliardi di dollari, bloccasse il rubinetto e ci lasciasse al gelo quest’inverno? Alla Polonia ha già diminuito le forniture dl 25%.
Tutto questo mentre gli estremisti del presunto sceiccato islamico lanciano continue minacce all’Occidente, Roma compresa. Da lì vengono il terrorismo e le attività che “minacciano la pace e la sicurezza internazionale.” Obama e l’Ue , però, preferiscono usare queste motivazioni per le sanzioni alla Russia che potrebbe, invece, essere un formidabile alleato nella lotta contro un nemico che si fa sempre più pericoloso. Renzi,presidente di turno dell’Unione dei 28 Paesi, se ci sei, batti un colpo ed un bel colpo prima che sia troppo tardi.