IL VIALE DEL TRAMONTO (Una storia tutta fantasia)

Standard

Ieri, grande giornata. Abbiamo appreso da agenzie, radio, tv e quanti mezzi di comunicazione e informazione, lo scoop del momento: “ Berlusconi non si ritira dalla vita politica”. Dice lui: “Chi ha pensato che io mi ritirassi non mi conosce”. In molti lo conoscevano.

Se fossi cattivo, ma non lo sono, anche perchè sono da sempre stato convinto che mai avrebbe mollato, aggiungerei: “lui non si ritira ma, forse sarebbe bene ‘ritirarlo’: Poichè in me non vi è alcun malanimo nei confronti dell’ex “tante cose”, penso solo che, quando si intravvede un lungo viale di platani in autunno, quando le foglie cadono formando un lieve tappeto che attutisce il rumore dei passi, per chi ha raggiunto il momento della riflessione, è bene affrontare quel viale con serinità e percorrerlo guardando verso ovest, dove si vede il sole all’orizzonte.

Questo è quanto consigliano dei buoni figli al loro padre che tanto ha lavorato e tanto a dato e quindi è arrivato il momento giusto per il meritato riposo.

O Dio, la presenza del padre è e rimane necessaria, sono tanti i proverbi che richiamano quella presenza: la trasmissione dell’esperienza, un consiglio, un incoraggiamento, insomma, che la figura del padre non venga mai a mancare, purchè sia “emerito”.

L’eredità: lasciamo da parte quella venale, per quella morale, quando un padre sente che è giunto o sta per giungere il momento di “lasciare”, pensa sempre che a subbentrargli debba essere il figlio maggiore perchè solo lui può mantenere l’unità della famiglia, ma, non sa se lui ha fatto tutto per trasmettergli quanto avrebbe dovuto. Si guarda attorno, fa un esame di se stesso, si rende conto con enorme rammarico e delusione che, purtroppo, per megalomania, per onnipotenza, per mancanza di tempo, non ha propriamente compiuto aquesto suo compito.  Non può lasciare ad alcuno quel che si era prefisso, quello di creare qualcuno a sua immagine. Cosa fare? sopraggiunge una amara riflessione: Il “fallimento”, seppur personale, bisogna evitarlo, il danno sarebbe irreparabile, pensa lui, forse è più opportuno rinviare il percorso sul morbido tappeto di foglie di platano giacenti sul lungo viale che punta ad ovest. In fondo gli eredi possono attendere, chissà,  nel frattempo qualcosa può mutare.

Questo è quel che pensa il buon padre che non si arrende alle forze che ormai stanno scemando. I figli che ormai pensavano di poter mettere le mani sull’eredità che gli spetta, delusi, non gli riconoscono più l’autorità, si sentono defraudati e se ne vanno per strade diverse lasciandolo solo, abbandonato a combattere la sua ultima battaglia. La nave affonda ma lui non vuole rendersene conto, con tenacia tenta, con le poche forze che gli sono rimaste, di tamponare le falle, ma inesorabilmente sente che sta affondando in un mare piatto e profondo da dove, difficilmente, verranno a galla i ricordi ed il passato .

giustus