MATTEO SANNA – Prove tecniche di emigrazione

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Come scrivevo nel mio blog il 29 settembre scorso sulla intervista rilasciata a La Nuova Sardegna da Matteo Sanna, quindi in tempi non sospetti, c’era allora una smarcata voglia di assessorato ma, ancora di più, Matteo stava facendo delle ‘prove tecniche di emigrazione’ dal Gruppo del PdL. Allora, scrivevo che per ottenere ciò cui aspirava, sarebbe stato opportuno un sostegno ampio che coinvolgesse non solo del PdL ma anche degli altri partiti galluresi. Questo avrebbe avuto un significato politico nei confronti della chiara centralità del capoluogo della regione nei confronti e a danno, principalmente della Gallura.

Quanto è poi successo ha confermato quanto io avessi ragione. Non avevo però calcolato che per una battaglia personale, nessuno era disposto a dare l’appoggio del suo partito. Ecco dove Matteo ha commesso l’errore.

Matteo Sanna, consapevole del suo isolamento avrebbe dovuto fare la battaglia senza scoprire le sue aspirazioni, avrebbe dovuto evitare che il Circolo di Arzachena, controllato da suoi amici fidati, facesse dichiarazioni di distacco dal PdL, seguito dal Circolo de La Maddalena, altri fidati del nostro amico. Le ultime dichiarazioni lo hanno messo totalmente allo scoperto provocando la reazione degli ‘amici’ che lo hanno ‘mollato’ senza nessuna esitazione.

Peccato, Matteo è un ragazzo che prometteva bene. Ora sarà difficile un suo recupero. Quando mai avrà ancora un successo elettorale come quello che aveva ottenuto nell’ultima tornata? Mantenere lo stesso elettorato che lo aveva visto al primo posto degli eletti in Gallura, sarà un’impresa difficilissima, anzi, oserei definire, impossibile e lo sarà ancor di più se Cappellacci riuscirà a tenere la Giunta sino alla prossima scadenza elettorale, cosa questa molto probabile.

La mia analisi potrebbe presentare qualche crepa se Matteo avesse già da tempo deciso di lasciare il PdL per aderire al gruppo di Fini. Allora tutto avrebbe un senso, quello di avere un pretesto per uscire sbattendo la porta, mettendo in testa la corona del martire. Ma, se così fosse, quali sarebbero i vantaggi? Credere che passando nelle file del FLI si possa recuperare quello che era Alleanza Nazionale è pia illusione. Il FLI non avrà mai i risultati ottenuti dal 1994 in poi da Fini: i moderati che avevano aderito ad AN sulla linea di Fiuggi non torneranno più indietro e certamente quei voti non potranno mai essere rimpiazzati da adesioni raccattate dall’ala sinistra della destra. I moderati che avevano aderito ad AN, forse, pur non condividendo tutto il Berlusconi, pur avendo molte perplessità sui più stretti consiglieri, non condivideranno mai l’ultimo Fini, quello dei Granata e dei Bocchino, dei Tulliani, quello che da due anni, con le sue uscite verso valori estranei alla destra alla quale avevano creduto, a quella destra moderata alla quale Fini dimostra di non credere più o di averci creduto solo per convenienza.

Ecco perché continuo a credere che Matteo Sanna abbia giocato male le sue carte: prima, quando si è buttato senza riserve, a capofitto verso la fondazione del PdL, ora quando cerca di uscirne solo perché non è stato accontentato (almeno così sembra).

Credo che il futuro, se dovesse continuare su quella linea, sarà duro. Comunque, il tempo è galantuomo e il futuro, che non è poi così lontano, non è nelle nostre mani. Mi auguro e gli auguro che la mia analisi sia sbagliata.

giustus

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