NON CI BASTAVA GIULIANA (SGRENA)? ORA ABBIAMO ANCHE GRETA E VANESSA

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Non ci bastava Giuliana? Ora abbiamo anche Greta e Vanessa.

La prima, per chi non lo ricorda, giornalista, collaboratrice de il Manifesto, fu rapita in Irak nel 2004 e dopo una lunga trattativa fu liberata sotto compenso (sei milioni di dollari) e, per un caso fortuito, il Paese perse uno dei migliori servitori, Nicolò Calipari, dirigente del SISMI, che si era adoperato per liberarla e riportarla in Patria.

Almeno in questo caso, la Signora sgrena, era in Irak con un compito ben presiso, come cronista, quindi aveva un valido motivo per trovarsi in quel pposto, quello dell’informazione e del diritto di cronaca. Greta e Vanessa, almeno da quanto si è potuto spigolare dai resoconti della stampa e dei telegiornali, avrebbero conosciuto un signore siriano e, con questo pretesto/proposito, hanno fatto i bagagli e sono partite per la Siria, dove è in corso una guerra cruenta, tra quello Stato e forze islamista, per aiutare i bambini siriani in stato di disagio.

Come sono andate, appoggiate a quale organizzazione umanitaria o, comunque, sotto l’egida del Ministero degli Estaeri, non è dato sapere, l’unica cosa che abbiamo appreso è che poco dopo il loro arrivo in Siria, il tempo di mandare in Italia qualche foto ricordo, sono state rapite. Quì ci fermiamo.

Ovviamente i nostri Servizi si sono subito adoperati per stabilire contatti con i rapitori e, a parte qualche memento fatto dai telegiornali, per cinque mesi non se ne è saputo nulla. Solo alcuni giorni fa, i rapitori hanno messo in rete un video preconfezionato, con data antecedente di qualche giorno, dove apparivano le due ragazze che chiedevano di sollecitare per la loro liberazione , altrimenti avrebbero corso seri pericoli.

Poi, la notizia della loro liberazione. Allo sbarco dall’aereo, abbiamo visto tutti, scendere due ragazze che non avevano di certo l’aspetto di chi ha subito cinque mesi di patimenti per una prigionia dura come uno si aspetta in casi come questo. A ben ricordare, la stessa signora Sgrena quando rietrò in Italia, aveva chiari i segni della sofferenza, ma non solo lei, tutti gli ostaggi liberati, nessuno poteva dire che non fosse chiara la sofferenza ed i disagi provati.

Le due ragazze, che evidentemente hanno trovato dei rapitori gentiluomini, sono arrivate con il sorriso sulle labbra quasi stessero rientrando da una vacanza, segni di sofferenza, neppure l’ombra.

Io non voglio assolutamente alludere o supporre e neppure approfittare di quanto sosteneva Andreotti, mi limito a prendere atto di quel che ho visto assieme a molti milioni di italiani e a rammaricarmi per i dodici milioni di dollari che pur con le vaghe smentite del Ministro degli Esteri,  penso siano stati pagati, ma ciò che maggiormente mi disturba è la sfacciataggine di un padre di queste ragazze che, ridendo in maniera sfottente, ha dichiarato ai milioni di telespettatori, che la figlia non doveva chiedere scusa a nessuno. Ingratitudine? No, ignoranza e…tanta maleducazione e poco rispetto per che si è in qualche modo adoperato per riportarle in Italia. Con il senno di poi, forse avrebbero fatto bene a lasciarle a godersi il bel sole della Siria ad auitare quei bambini per i quali erano partite.