Non lasciamoci rubare la speranza

Standard

“Non lasciatevi rubare la speranza !” ci dice Papa Francesco: come potremmo non seguire il suo invito? Non potremmofarlo anche perché è l’unico modo per non cedere allo sconforto, alla rassegnazione, alla cocente delusione per una società sempre più iniqua e ingiusta, per un mondo “guasto” come lo ha ben descritto Tony Judt.

“Per questo è necessario rilanciare e ripensare lo Stato come entità che pensi ai bisogni collettivi di fronte allo strapotere delle multinazionali e alle derive determinate da una globalizzazione senza regole. Per questo bisogna creare un Governo europeo che abbia al centro dei suoi obiettivi l’uomo e non soltanto il mercato”. Ed è “grave la preoccupazione” per “uno scenario europeo drammaticamente improntato alla ricerca di regole stringenti in materia di disciplina di bilancio e rigore finanziario , senza alcuna prospettiva per il rilancio della crescita, senza alcuna attenzione al lavoro, alla solidarietà sociale, allo sviluppo sostenibile”.

Non sono mie le parole di questo lungo passaggio virgolettato, che condivido, sono di un personaggio come Rocco Cangelosi ex-rappresentante permanente dell’Italia presso l’unione Europea, ex-consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed oggi consigliere di Stato.

Aggiungeva Congelosi in un suo saggio: “L’approccio rigorista, senza contropartite per la crescita, contenuto nel fiscal compact firmato il 1° marzo 2012, costituisce per la maggior parte dei Paesi europei un vero e proprio capestro, una condanna alla recessione e alla marginalizzazione economica e politica”. Ed è anche un vulnus irrimediabile al metodo comunitario e una contraddizione in termini con i Trattati vigenti dell’Unione e la sua lagislazione secondaria”

Vi risparmio il resto che è perfettamente in linea con i due splendidi saggi (il primo dei quali elogiato da James Galbraith) del professore Giuseppe Guarino, per il quale perfino i regolamenti UE violano i trattati. Nemmeno il semestre di presidenza italiana è servito a molto per cambiare questa situazione che, unita alla crisi socio-economica che imperversa non solo sull’Europa, crea altri milioni di poveri ed altre migliaia di superricchi.

Tutto, quindi, congiura per indurci alla disperazione, al drammatico chiederci cosa ne sarà dei nostri figli e dei nostri nipoti, se già molte famiglie non arrivano, da tempo, alla terza settimana del mese, se la disoccupazione aumenta, se anche in Italia un milione e mezzo di bambini spesso salta i pasti, se la lotta tra poveri trasforma le periferie delle grandi città.

Sarebbe, però, un clamoroso errore, un favore fatto agli sfruttatori, ai superpotenti non reagire in positivo. Non impegnarci, cioè, per cambiare il sistema , per ridare valore all’onestà, alla solidarietà, al dialogo, democratizzando anche una democrazia che pare agonizzante, trasformando istituzioni obsolete, inadeguate .

Per questo non dobbiamo farci rubare la speranza, portando nella società civile il messaggio evangelico, cristianamente rivoluzionario, di Papa Francesco. . Non siamo soli nel nostro viaggio verso una “convivenza europea sempre più rispettosa di ogni uomo e ogni donna e, perciò, conforme al bene comune”. Ci accompagnano “i valori autentici che hanno il loro fondamento nella legge morale universale, iscritta nel cuore di ogni uomo” e l’esempio, l’insegnamento di un Pontefice venuto da lontano .

No, non siamo soli perché abbiamo – come indica la Chiesa cattolica- anche un “modello di unità essenziale nella diversità delle espressioni culturali, la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità universale che si radica ma non si estingue nelle comunità locali e il senso di quello che unisce aldilà di quello che distingue”. E quel bambino, che il 25 dicembre festeggiamo in quella povera culla ci conforta e ci sprona ad avere, fiducia e speranza. Perché, nonostante tutto, possiamo essere anche noi gli artefici del nostro futuro.

Un affettuoso augurio da giustusblog per un sereno e Santo Natale ed un felice Anno 2015