Novembre di fuoco per Renzi e il Governo

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Gli spifferi, portati dai venti oltre-oceanici, fanno scendere il barometro di Renzi e del suo governo probabile tempesta per l’imminente novembre. Il nostro premier va avanti come un treno,non accetta suggerimenti, consigli interessati o no, non tratta sulla legge di stabilità con i sindacati (“è giustissimo che il sindacato tratti, ma tratta con gli imprenditori per salvare posti di lavoro, non fa trattative con il governo, le leggi non si scrivono con i sindacati,ma in Parlamento”), non crede alla scissione del Pd (“sarebbe il colmo”), esclude elezioni anticipate e sostiene che il Patto del Nazareno “è da sette mesi in Parlamento”. E vuole che in Italia, grazie alla nuova legge elettorale, si realizzi il “modello più vicino a quello dei due partiti, il centrosinistra e il centrodestra, chiamiamolo all’americana, evitando la degenerazione “ dei partitini. Tutto questo è quanto ha detto in Tv dalla Gruber su La7. Sull’Ue aveva già sparato da Bruxelles dopo il Consiglio europeo: “a volte ci sono discussioni che farebbero diventare euroscettici Adenauer e De Gasperi, ma non ci fermiamo dinnanzi a nessuno….il problema resta la burocrazia e la tecnocrazia… Io voglio fare sul serio a costo di pubblicare gli sprechi di Bruxelles e fargliele vedere delle belle”. Ed ancora : “le resistenze burocratiche sono più forti di quanto si immagini, sono sempre loro , i mandarini, che non vogliono che nulla accada. Occorre scardinare questo blocco.”

Se aggiungete , in Italia, l’ira degli statali per gli stipendi bloccati, i disoccupati, gli esodati, le partite Iva sempre più in difficoltà e molte costrette ad arrendersi, i magistrati sul piede di guerre, sindacati forze dell’ordine,militari,,avvocati e alti burocrati idem, forze dell’ordine con sempre minori risorse ,i giovani senza prospettive con una disoccupazione dilagante, il Sud “desertificato” come ha indicato un recentissimo rapporto, povertà in costante aumento e potrei proseguire con questa drammatica litania, beh !, è ovvio dire che Renzi s’è fatto molti nemici. Sì, avrà anche molto onore come dice un vecchio proverbio, ma rischia anche molto, non vi pare ?

Il premier, comunque, non molla e novembre s’annuncia per lui un mese terribile . Ci sono i minacciosi spifferi oltre-oceanici , dettati anche dalla delusione nei confronti di un personaggio che non sa o non vuole stare al giuoco e spariglia ogni volta le carte. Ma, dove vuole arrivare? Ci sono, egualmente minacciosi su un altro piano, le dichiarazioni della minoranza Pd :” è Renzi che provoca, è lui che vuole la rottura, la scissione” , “ se non cambia jobs Act e Legge di stabilità non voteremo i provvedimenti”. Reggerà, per questo, il governo con, solo al Senato, dove i numeri sono già risicatissimi , ma anche alla Camera dove Civati Fassina, Cuperlo e D’Attorre hanno un certo seguito ? E se fosse necessario verrebbe il soccorso berlusconiano?

Sono interrogativi che presto avranno risposte che ci diranno se ha ragione o no l’ex-sottosegretario all’Economia, Fassina , per il quale Renzi cerca “la rottura per cacciare non tanto un pezzetto del gruppo parlamentare quando piuttosto per allontanare una parte fondamentale del Pd e trasformare il partito in subalterno all’establishement . Inoltre “ cerca un incidente per giustificare le elezioni anticipate” , ossia quel voto (ufficialmente negato) nell’ultima domenica di febbraio che avrebbe concordato con Silvio Berlusconi nel Patto del Nazareno. Per arrivarci, comunque, il premier deve superare le forche caudine di novembre quando può accadere tutto e il contrario. .

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