Ora la sinistra rimpiange perfino Berlusconi (nella Lega resa dei conti)

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Politica sempre più nel caos , mentre l’”uomo solo al comando” , ossia Matteo Renzi secondo la Presidente della Camera Boldrini, sta divenendo un incubo per la sinistra, compresa quella interna al Pd. E lui continua, invece, a dire che fa cose di sinistra, se ne accorgeranno i suoi oppositori che, spesso, rimpiangono perfino Silvio Berlusconi . Non a caso il leader della Fiom Landini ha detto chiaramente che il Cavaliere era meglio del premier al punto da dimettersi da presidente del Consiglio piuttosto che sottostare ai diktat della Troika come ha fatto l’attuale governo anche con la riforma del lavoro.

I renziani e il loro leader reagiscono :” non è vero,il Jobs Act è di sinistra”, ma dovrebbero spiegarlo innanzitutto ai Cuperlo, ai Fassina, ai Civati, ai Damiani e persino al presidente del deputati dem Speranza visto che considerano la riforma un regalo alla destra , mentre agli italiani non piace affatto, solo il 24% la ritiene utile. E un regalo ai berlusconiani è considerato, dai Cinque Stelle e parte dell’estrema sinistra , il varo della legge sulla responsabilità civile dei giudici,giudicata dall’Associazione Nazionale Magistrati fatta contro le toghe, quindi punitiva nei ,loro confronti.
A complicare la situazione c’è anche lo scontro istituzionale tra il Presidente del Consiglio e la Presidente della Camera. Il primo vuol fare la riforma della Rai per decreto,la seconda ha detto no, non si può, non c’è l’urgenza, prendendosi dai renziani :” non è lei il Capo dello Stato, valuta Mattarella”, mentre il premier ha chiosato:Il decreto è strumento naturale contro l’opposizione delle opposizioni”, dimenticando che proprio Mattarella , nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato il ruolo del Parlamento e rilevato l’eccesso di decreti.

Aggiungete che la sinistra dem ormai è all’offensiva e al Senato può bloccare o cambiare le riforme, ad iniziare dalla legge elettorale, non essendo più su di essa il soccorso di Forza Italia, quindi il governo a Palazzo Madama rischia e molto. Forse è proprio quello che vuole Renzi per andare al voto anticipato, ammesso che Mattarella sia disposto a sciogliere le Camere, fatto ancora da dimostrare.

Il fatto è che il premier sa bene che difficilmente , con questo Parlamento, potrà avere una navigazione facile e, soprattutto, portare avanti le sue idee.Più volte nella parte clou del suo primo anno a Palazzo Chigi è stato salvato al Senato e se non sbaglio una volta anche alla Camera dal soccorso berlusconiano.Che ora ufficialmente non c’è più, anche se il Patto del Nazareno rimane valido nella sua parte più riservata, quindi Renzi deve agire come un “uomo solo al comando” contro tuti e contro tutto , viatico necessario per conquistar voti , non è un caso che personalmente goda della fiducia di quasi il 50% degli italiani . Non è più il 70% degli inizi, ma sempre un’ottima percentuale che potrebbe sopportare anche una per lui auspicabile scissione da sinistra. soprattutto considerando le difficoltà degli altri partiti.

Forza Italia , che comunque è un’alleata segreta,è scossa da dure polemiche interne con Fitto e i suoi sul piede di guerra e, forse, solo la piena agibilità politica di Silvio Berlusconi , con un rinnovamento operativo, potrà garantire un minimo di ripresa, ma comunque lontano dai fasti del passato. La Lega Nord , dopo il rilancio con il segretario Salvini, è sull’orlo di una scissione veneta . Il sindaco di Verona Flavio Tosi è da tempo all’attacco e contesta la ricadi dura del governatore del Vento Zaia, minacciando di presentare una propria lista. Immediatamente Salvini ha posto il dicktat : “fuori dalla Lega chi contesta Zaia !”, ma Tosi non si è, certo, spaventato perché senza di lui il centrodestra perderebbe sicuramente il Veneto. Lo sa bene Maroni che cerca di mediare , ma appoggia il governatore uscente, (“l’unico candidato della Lega è lui”), ma aggiunge “tutto serve tranne che Tosi si metta a fare il candidato contro Zaia.”

Il sindaco di Verona, forse della sua leadership nella Liga Veneta e dei suoi ottimi rapporti con Forza Italia e con il NCD, odiato politicamente da Salvini, non demorde:”Con Salvini – dice- ci sono sicuramente delle distanze:Poi in politica a volte le distanze si riescono a comporre , certe voolte no. Tutti vogliono vincere in Veneto, però ci vogliono linearità, coerenza e rispetto delle persone; Ci sono una serie di situazione che si sovrappongono , prima di tutto le ingerenti milanesi rispetto alla Liga Veneta e poi anche in via diretta.”

Ho voluto fare questa lunga citazione perché dimostra come ormai si sia giunti vicini ad una clamorosa rottura . Solo una mediazione di Berlusconi , che potrebbe minacciare addirittura la crisi nella Regione Lombardia se Salvini non cede a Tosi , favorirà un compromesso . Rimarrebbe, comunque, lo scontro tra i due big leghisti : ambedue hanno l’ambizione di essere i successori di Berlusconi alla guida del centrodestra , un centrodestra, però, zoppo dei centristi e Ncd per il segretario leghista e, quindi, certamente indebolito. Ho, quindi, l’impressione che la Lega pagherà questa frattura sul piano dei consensi , consentendo un recupero a Forza Italia.

Tra l’altro c’è di mezzo anche un gossip rivelato da due interrogazioni parlamentari sul ruolo della conduttrice della trasmissione di RaiUno “”A conti fatti” Elisa Isoardi che s’è scontrata, in Tv, proprio con il portavoce del sindaco di Verona, Le due interrogazioni vogliono che la Rai chiarisca “ se ci sono episodi che lasciano supporre eventuali favoritismi e conflitto di interesso della conduttrice di “A conti fatti”nei confronti del leader della Lega Nord Matteo Salvini”, Spiega Magorno,uno degli interroganti : “la conduttrice Isoardi ha detto pubblicamente d’essere legata al segretario della Lega Nord.” Il quale replica “ voci giornalistiche”

Comunque sia tutte queste queste vicende non sono positive per i leghisti così come i troppi parlamentari usciti dal Movimento 5 Stelle. Né mi pare goda buona saluta, nonostante i presunti successi governativi, il Nuovo Centrodestra , mentre si son quasi dissolti i centristi con un Udc pressoché scomparsa e una Scelta Civica ridotta al lumicino anche dalle scissioni.

Chi può guardare con maggiore fiducia l futuro è l’estrema sinistra con Sel che potrebbe favorire il nascere di un nuovo movimento con leader Civati o Landini e comprendente una parte degli oppositori dem a Renzi. Che credo sia convinto di aver ostacoli alla sua marcia politica visto che non si profilano veri leader a lui alternativi. Non lo sono i Passera e gli altri che si profilano sulla scena a meno che Alfio Marchini non decida di uscire dalla gabbia del Comune di Roma ( dove i sondaggi lo danno al 20%) per andare a nuotare nel mare aperto della politica nazionale, portando il soffio di un’altra novità meglio ancorata al centro, meno legata ad un passato partitico ( magari poi rinnegato approdando alle sponde socialiste) e certamente meno urlata , più tranquillizzante.