ORMAI E’ COSA FATTA.

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La sceneggiata si è conclusa (Si affaccia l’ipotesi Calenda)

La legge elettorale è ormai cosa fatta, mancherebbero solo piccoli dettagli, poi si va avanti con l’apparente intesa Pd-Forza Italia-M5Stelle-Lega. Ovviamente questo pseudo patto, ha accentuato i venti di crisi di governo. Il Movimento Democratico e Progressista, sentendo odore di urne, ha infatti negato la fiducia a Gentiloni sulla manovra economica alla Camera, mentre si sono astenuti i deputati della corrente dem del ministro Orlando, i cui seguaci si sono astenuti anche nella direzione del Pd, sulla relazione del segretario Renzi. Come corollario gli alfaniani ed i centristi hanno dichiarato guerra, decisamente contrari alla  legge elettorale alla tedesca, edizione all’italiana, contro la quale si è espresso anche il MPD. Aggiungete i malumori all’interno dei forzisti perché  il nuovo sistema elettorale privilegia Pd e grillini, danneggiando fortemente Forza Italia.

L’accordo raggiunto dai capigruppo dei quattro partiti a Montecitorio deve, comunque, essere, comunque, definito in dettagli non insignificanti, mentre lo sbarramento al 5% , ritenuto dal leader dem  “elemento inamovibile, mette in crisi i partiti minori che sono al governo  con Angelino Alfano che ha parole sostiene  che i  moderati, che chiamerà a raccolta, supereranno quella soglia, di fatto , sapendo, invece, che rischia di scomparire dal Parlamento, attacca duramente l’alleato  e definisce  Renzi “inaffidabile”.

Qualcuno sostiene   che  il nuovo Patto del Nazareno sta funzionando, anche se Silvio Berlusconi  sostiene che si tratta solo della legge elettorale e non anche di una “grande coalizione”. Di certo c’è che la nuova legge elettorale smentisce tutti gli impegni per un sistema che garantisca la governabilità anche indicando, subito dopo il voto, chi governerà. Il sistema tedesco, oltretutto all’italiana per l’esigenza di adeguarlo alla Costituzione,  non offre, infatti, tale garanzia come dimostra la stessa Germania dove le coalizioni sono all’ordine del giorno e le “grandi” spesso si verificano nell’impossibilità di avere una maggioranza più omogenea. Quindi, è ovvio che il risultato più evidente del voto, anticipato ad ottobre, com’è probabile, o alla scadenza naturale vedrà un governo Pd-Forza Italia e, chissà, per vie successive anche una Lega depurata dai salviniani.

Le smentite in proposito non sono credibili , come non è credibile l’affermazione del grillino Di Maio  di poter  ottenere il sospirato 40% che  garantirebbe la conquista di Palazzo Chigi, In sostanza potremmo essere giunti alla fine della “grande sceneggiata“ che Renzi-Berlusconi hanno dovuto mettere in atto per superare non pochi scogli e non poche opposizioni al loro progetto di giungere al Partito della Nazione.   Obiettivo più agevolmente raggiungibile con il Consultellum, proporzionale puro, capilista bloccati , sbarramento al 3% (anche se i due big preferirebbero almeno il 5% ).

Non mi meraviglierei, quindi, che la sceneggiata continuasse, con i bersanian-dalemiani che negano ancora la fiducia al governo, imitato, come annunciato, dall’Udc  e, magari, addirittura da Alleanza Popolare che, con la crisi di governo, bloccherebbe il metodo elettorale alla tedesca e si andrebbe, con tutta probabilità, a votare a fine settembre con il proporzionale puro che lascia aperte le strade alla “grande coalizione”.

L’unica alternativa potrebbe venire dalla scesa in campo del ministro Carlo Calenda ad imitazione di quel che ha fatto Macron in Francia. Ovviamente non per vincere subito, ma per dare a Berlusconi, che lo vedeva bene come leader del centrodestra, l’opportunità di prendersi una   rivincita su Renzi proponendo appunto Calenda quale premier.

Secondo il “Corriere della Sera” il Cavaliere avrebbe detto ai suoi “con Renzi bisogna stare attenti, vigilare sui patti, ma è bravo, è un interlocutore; in questo momento sulla legge elettorale”. E per spiegare meglio il suo punto di vista avrebbe aggiunto: “con Renzi mi salutai alle 20 con  l’accordo su Amato per il Quirinale, mi svegliai con Mattarella.”

Secondo voi, uno che dice queste cose non può preparare un diverso candidato per  Palazzo Chigi di quello previsto dal nuovo Patto del Nazareno? Penso proprio di sì.