PAPA FRANCESCO E LO “IUS SOLI”

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Chi mi conosce sa che la reverenza nei confronti del Papa e in particolare per Papa Francesco, non è venuta a mancare, così come è ben noto che per formazione politica non potrei mai condividere le posizioni spesso dissacranti di Matteo Salvini non solo nei confronti del Pontefice ma anche quelle rivolte ad un razzismo oltranzista che, oltre che contrario a certi atteggiamenti non consoni alla nostra cultura e civiltà, si inoltrano anche alla non accettazione del colore della pelle.

Ho ritenuto utile fare questa breve premessa per non essere frainteso sulla posizione di moderato dissenso che intendo esprimere nei confronti della posizione assunta da Papa Francesco in merito alla proposta di legge presentata e in discussione alla Camera dei Deputati sullo “ius soli” e, nello stesso tempo, non posso condividere la posizione oltranzista di Salvini.

Troppo semplicistica la posizione assunta dal Pontefice, la nascita in un Paese dà diritto alla territorialità: ciò sta a significare che chiunque può venire a partorire nel nostro Paese e il nascituro e, automaticamente, essendo cittadino italiano ne acquisisce tutti i diritti. Ma, mi si pone subito un primo problema: una donna di un altro Paese, si trova in Italia clandestinamente, lì partorisce, il neonato, per diritto dello ius soli, è cittadino italiano, la madre in che posizione si viene a trovare nei confronti dello Stato italiano? Rimarrà nello stato di clandestinità e quindi nella condizione di essere eventualmente espulsa o avrà acquisito il diritto di potersi trattenere nel Paese del figlio appena nato e con quali diritti?

Non mi sembra che sia di facile soluzione questo dilemma e non può essere affidato un discorso così complesso, solo alla carità cristiana e gesuita predicata da Papa Francesco.

Altra cosa che mi viene spontaneo pensare: perché Renzi e quell’area del PD si sta tanto agitando per questo problema?  Qualche voto in più? Mascherare altre gravi inadempienze? Dopo il bluff di Matteo come grande statista, non si vorrà cercare su questa legge di rifare una verginità a chi l’ha persa da tempo? Oppure un tentativo di recuperare una parte del mondo cattolico italiano, quello che pedissequamente riesce a sentire solo quello che dice Papa Francesco come fosse l’unica verità?

Forse questo nostro maltrattato Paese in questo scorcio di fine legislatura, avrebbe bisogno di qualche altro provvedimento, una legge elettorale seria che non sia a favore di qualche parte politica a danno di altre, di predisporre per legge, delle regole precise per chi entra nel nostro Paese che nelle varie fasi, dai polacchi agli albanesi, passando dai profughi (si fa per dire) del Bangladesh ed ora totale appannaggio dei neri di tutta l’Africa, occupano le aree di parcheggio di tutte le nostre città, nonché i semafori, gli ingressi di tutti i supermercati, per non parlare delle spiagge. E, quì mi fermo.

Papa Francesco continuerà ad essere il mio Papa, perché, quale cattolico questo è, ciò non significa che debba prendere per buono tutto ciò che dice, in fondo, prima di essere Papa è stato uomo e tale rimane con tutti i pregi e i difetti che il genere umano si porta come fardello. Si faccia voler bene, continui nella “pulizia” del Vaticano, lascia a noi cittadini la facoltà di decidere, secondo la nostra coscienza ed il nostro intelletto, cosa dobbiamo fare nel nostro Paese, ci faccia continuare nella nostra Fede che non vorremmo mai mettere in discussione, continui a fare più il Papa e, un pò meno il Gesuita. Il nostro paese sta già compiendo uno sforzo al sopra delle sue forze per tentare di dare una accoglienza più che dignitosa a chi spesso non la merita e a danno dei nostri connazionali, lasci a noi italiani decidere sulle nostre leggi, in fondo, lei sta  e vive in un cerchietto all’interno dell’Italia e di Roma e, mi sembra che la sua presenza sia sempre stata gradita ma, non esageri, ci solleciti alla carità ma, il nostro Paese lo lasci governare al popolo italiano.

In anticipo ho detto di non condividere la posizione oltranzista di Salvini e non mi dilungo neppure a esporre i motivi del mio dissenso, vorrei però esprimere una mia preoccupazione: certe prese di posizione formulate dalla Chiesa in materia di emigrazione e di accoglienza potrebbero allargare quell’area di protesta che ogni giorno sta crescendo e rischia che a cavalcare quell’onda siano sempre di più, e che quell’area sempre stata moderata divenga sempre più numerosa, mettendo in dubbio principi e valori che si stanno indebolendo di ora in ora.

Oggi su questo stesso argomento è intervenuto il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, ebbene, la cosa è più grave di quanto si possa pensare: Sallusti può essere più o meno simpatico c’è solo un particolare, la provenienza del Direttore al quale credo che nessuno possa la sua appartenenza al mondo cattolico, basti pensare che è stato Direttore dell’Ordine di Como, dove ha mosso i primi passi di giornalista. L’Ordine, per chi non lo sapesse è stato uno dei giornali di punta della Chiesa italiana, di proprietà della Curia comasca. Se libero ha pubblicato il suo editoriale titolato “Il golpe di Papa re”, qualche scricchiolio nell’ambiente clericale potrebbe avvertirsi già.