PER RENZI SARA’ UN ALIBI?

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Forse, cinque anni fa sarebbe stata presentata da Beppe Grillo, ora, probabilmente, non l’avrebbe fatto, ora pensa di andare a governare il Paese, quindi,  la prima regola è, non alienarsi i poteri forti, quei poteri che non lo hanno mai preso sul serio, che non lo stimano ma che ora sono lì attenti agli eventi, pronti a rivedere le loro posizioni.

Matteo Renzi ha fatto la sua mossa, se le cose dovessero andargli male, lui è pronto ad usarla come alibi, direbbe subito: “Vedete in mano a chi siamo?” ISe qualcuno aveva dei dubbi su chi detiene il potere, quello vero, quello che incide inesorabilmente sulla vita dei popoli, la mozione anti-Visco, voluta da Renzi e votata da buona parte del PD oltre agli altri che la hanno approvata, ora ne hanno  la prova evidente.o, il PD, preferiamo stare vicino ai più deboli, i piccoli risparmiatori. Siamo stati accusati di non essere di sinistra, di non rappresentarla, guardate chi difende Visco, i poteri forti, Bersani e la sua cricca.

Comunque, andiamo alla cronaca ragionata:quello provocato dalla mozione Pd che, alla Camera, critica Ignazio Visco, pur con le correzioni apportate da un sorpreso Gentiloni, è un brutto pasticciaccio perchè crea problemi al governo nel momento in cui si avvertono sintomi di ripresa dopo la pesante crisi economica.non del tutto superata e si determina un pericoloso allarme nei mercati che potrebbe avere ripercussioni negative su quella ripresa ancora debole. Brutto perchè apre la strada ad ogni tipo di illazioni ;anche pesantemente negative, sui motivi di questa imprevista mossa di Matteo Renzi. Brutto, infine, per l’inopinato scontro istituzionale che ha costretto il Presidente della Repubblica Mattarella a diramare un comunicato attraverso un’agenzia di stampa inglese per tranquillizzare i mercati e prendere le distanze dalla mozione dei deputati dem nella quale, anche con le correzioni gentiloniane, si criticava – aggiungo io, “giustamente”- la mancanta vigilanza, sulle crisi bancarie, il governatore della Banca d’Italia Visco che, ormai, si dava per riconfermato alla sua scadenza del 31 ottobre.

Che sia un “pasticcio brutto” lo si vede dalle reazioni, dalle polemiche, dalle spaccature anche all’interno del Pd, ma anche e direi soprattutto dai veleni che stanno emergendo e dalle indiscrezioni che emergono dal dossier sulle crisi bancarie ( 4200 pagine anche con file segreti) portato da Visco al presidente Casini ed ai vice-presidenti Renato Brunetta e Mauro Marino della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. Sarà, ovviamente, ascoltato da tale commissione il governatore della Banca d’Italia che, intanto, ha premesso, forte anche delle molte solidarietà avute , che “in ogni attività di controllo del sistema creditizio ho tenuto informato il governo e all’accorrenza anche l’autorità giudiziaria.” E Francesco Verderami sul “Corriere” anticipa che tra quei file segreti ci sono anche documenti sulla crisi delle popolari venete , del Monte dei Paschi e di altre quatro banche,oltre ad una lettera di Visco su Banca Etruria”, dove vice.presidente era il padre della sottosegretaria Boschi che la mozione Pd aveva supervisionato, Da qui l’ipotesi, avanzata in una trasmissione Tv, che Renzi abbia assunto l’iniziativa della mozione per timore che da quelle carte emerga qualcosa di non positivo per qualcuno che fa parte di quello definito “giglio magico”, ossia la cerchia ristretta dei suoi collaboratori.

In ogni caso Renzi a voluto giocare l’azzardo della mozione, scegliendo il versante populista per non farsi anticipare. Un azzardo, però, non riuscito perchè ha provocato un terremoto, iniziando proprio dal Pd, dove la minoranza di Orlando e del governatore della Puglia ha duramente riprovato l’iniziativa, Cuperlo ha definito “un grave errore ed un autogol, Walter Veltroni “incomprensibile,ingiustificabile”, l’ex-presidente della Repubblica Napolitano “deplorevole”, mentre un ministro come Carlo Calenda ha detto : “non parlo per amor di Patria”. C’è,poi,da aggiungere che 60 deputati dem non hanno votato e lo stesso premier, a colazione al Quirinale con alcuni ministri, dinanzi all’indignazione di Mattarella per la mozione Pd , non solo ha convenuto, ma si è detto “esterrefatto” per il metodo e ritenuta “ingiusta” la mozione per il contenuto. La Boschi, presente alla colazione, sembra non abbia replicato e così, poi, ha avuto rinnovata, pubblicamente, la fiducia del premier, mentre Visco ha incassato la solidarietà, per telefono, del presidente della Banca Centrale Europea, ha avuto il saluto, i sorrisi ed una calorosa stretta di mano del ministro dell’Economia Padoan durante una pubblica cerimonia, oltrechè il sostegno del Capo dello Stato, al quale il governo dovrà presentare , entro il 31 di questo mese la proposta di conferma di Visco o del nome del successore: la nomina, infatti, viene fatta con decreto di Mattarella.

Siamo, quindi, ad un finale da libro giallo con i renziani Richetti, Rosato e Guerini che difendono l’iniziativa del segretario dem: “non vogliamo la testa di nessuno, ma è legittimo criticare” e “nessun attacco all’autonomia della Banca d’Italia che è un valore del Paese, però nessun timore di esprimere un giudizio”, mentre Matteo Orfini è stato lapidario.  “il Governatore non è infallibile come il Papa”.

A breve avremo la soluzione di questo giallo, ma gli strascichi e pesanti purtroppo rimarranno in una campagna elettorale che rischia di essere devastante anche perchè le indiscrezioni sui file segreti, contenuti in quelle 4200 pagine di dossier della Banca d’Italia, potrebbero inquinare ancor più la scena politica. Si’ credo proprio che Renzi, con il suo improvviso populismo, come molti sostengono, abbia commesso un grave errore di valutazione e, quindi, un autogol. Oppure, nella peggiore delle ipotesi, come supponevo, lo userà come alibi?

In tempi abbastanza brevi vedremo se saprà porre riparo prima che per il suo partito ed il Paese sia troppo tardi.

One thought on “PER RENZI SARA’ UN ALIBI?

  1. giustusadmin

    Antonio Appeddu: Caro Giuseppe, come sempre ti dobbiamo un ringraziamento per le analisi politiche che offri e che consentono una lettura profonda dei fatti ed una pesatura adeguata dei protagonisti. Se dovessimo basare i giudizi su ciò che ci propinano i circuiti nazionali dell’informazione, saremmo come ciechi a passeggio in un campo minato. Per fortuna che, grazie a FB e a persone come te veniamo informati sulla sostanza dei fatti. Nello specifico consentimi una breve e personale riflessione. Io credo che le motivazioni della mozione PD e delle iniziative di Renzi siano proprio quelle che dici tu e, proprio per questo, credo che le stesse dimostrino la assoluta inadeguatezza di Renzi a ricoprire incarichi governativi di vertice. L’aver affrontato in chiave esclusivamente tattica un tema fondamentale come quello del rapporto tra politica e potere finanziario, dimostra, oltre alla mancanza di una strategia politica, anche una mancata comprensione della capacità di intervento in ambito politico proprio del potere finanziario ormai internazionalizzato. Renzi, anziché girare l’Italia in treno a raccogliere uova e epiteti poco lusinghieri, dovrebbe leggere Jaques Attali per capire quanto pesano oggi la politica e la finanza. Anche grazie a rottamatori come lui.
    Mi piace · Rispondi · 22 ottobre alle ore 11:13 · Modificato
    Gestire

    Giuseppe La Sala
    Giuseppe La Sala: caro Beppe,leggo sempre con avidità ciò che scrivi.Trovo le tue analisi logiche attendibili e fuori dal coro a cui partecipano le grandi firme del giornalismo nazionale ossequiose verso chi fornisce loro le indicazioni.Concordo con te che esistono i poteri forti nel nostro paese e la Banca D’Italia ne è parte e strumento ,insieme ad altre istituzioni alcune facilmente individuabili altre molto meno ma non per questo secondari.Il sistema bancario viene utilizzato per l’esercizio del potere in modo capillare e la Banca d’Italia sovraintende a tale funzione fattuale mentre platealmente si disinteressa a quella istituzionale di garantire il corretto esercizio della attività bancaria.C’è da domandarsi come mai non si è mai accorta dei veri e propri saccheggi avvenuti all’interno di grandi e meno grandi banche in tutti questi decenni? non vi è dubbio che sussista la culpa in vigilando.Mutatis mutandis in caso di fallimento di qualsiasi piccolissima società i sindaci o revisori sarebbero stati incriminati e i loro beni posti sotto sequestro.Ma verso la Banca d’Italia mai neanche una domanda da parte di nessuno.Circa Prodi ,a parte il cambio lira/euro è da 40 anni che galleggia nella politica italiana accreditandosi come “tecnico” Preliminarmente è un giurista e non un economista come definirsi.La prova è che a differenza di Enrico Mattei che dal nulla ha creato un impero multinazionale come l’Eni, Prodi pur avendo carta bianca e supporto del governo e della Stato Italiano una della maggiori conglomerate multinazionali del mondo, L’IRI di cui per tenti anni è stato presidente e amministratore, l’ha trasformata in nulla .Nessuno ha mai commentato.
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    Gestire
    Giuseppe Tusacciu
    Giuseppe Tusacciu: Caro Beppe, Grazie per il commento, puntuale nel sottolineare il concetto del mio articolo. Come ben sai, il personaggio Prodi, l’ho conosciuto abbastanza da vicino sin dagli anni settanta sino alla fine dei suoi mandati fine anni ottanta/primi novanta, oggi, riflettendo su quegli avvenimenti, mi viene spontaneo dire che il nostro belpaese ne avrebbe fatto volentieri a meno, eppure, nello squallore politico che stiamo vivendo, ancora gli è permesso dire la sua. Di una sola cosa dobbiamo essere grati a Renzi , di non avercelo dato come Presidente della Repubblica.

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