QUANDO SI DICE “IL NULLA” BASTA ASCOLTARE I BLA BLA DI CONTE A RETI UNIFICATE

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Bella trovata, apri Raiplay e vedi ciò che non sei riuscito a vedere al momento della trasmissione, oppure rivedere tutto ciò che ti interessa: è così che, a freddo sono andato a riascoltare la conferenza stampa ultima di Conte con la speranza di trovare quel qualcosa cdi importante e positivo di cui abbiamo un disperato bisogno.
Purtroppo siamo alle solite: parole, parole, faremo, proporremo, diremo, conditi con altre scuse per i ritardi nell’attuazione dei provvedimenti sbandierati a destra e manca, ma che non arrivano agli interessati. Addirittura un quotidiano “Verita’” parla di beffa del governo: alle aziende arrivano soldi che sono già loro. Gualtieri si fa vanto di una liquidità di 12 miliardi, ma si tratta solo del saldo di debiti dello Stato”, “ovvero i soldi che già spettavano alle aziende” per lavori fatti per la Pubblica amministrazione, rimborsi di Iva e così via.
Di questo non c’è stato, ovviamente, cenno nella conferenza stampa del premier per la “riapertura”, occasione per incensare quel che ha fatto il governo e sono elogi che vedono solo questi governanti per caso, quindi la sottolineatura che “i fondi europei sono un’occasione storica, non solo per questo governo, ma per l’intero Paese. In sostanza ci saranno i soldi per “realizzare un progetto lungimirante condiviso da tutte le migliori risorse” dell’Italia, dai sindacati alle imprese, da Renzi a Salvini alle “singoli menti brillanti” che possono dare suggerimenti. Insomma il buonismo all’ennesima potenza, ovviamente con lui, Conte, a Palazzo Chigi, niente rimpasto, il governo, a suo avviso, va benissimo così e la maggioranza insieme all’opposizione delle forze sociali ed imprenditoriali discuteranno insieme un “patto per la rinascita”, tutto al futuro, ovviamente, come gli “stati generali per l’economia” che, per la verità han già visto qualche realtà produttiva defilarsi.
In questo contesto Conte ,tanto per dimostrare le sue aperture, ha attaccato, per critiche rivolte al governo, il neo-presidente di Confindustria Bonomi, aggiungendo, bontà di Palazzo Chigi!, che se farà proposte le esaminerà. Tutto al futuro come l’alta velocità in tutto il Sud per rilanciarlo, come il ripescaggio, addirittura del tanto contestato Ponte sullo Stretto di Messina che avrebbe avuto l’applauso dell’ex-ministro Zamberletti che alla costruzione dell’opera aveva dedicato tanti sforzi o di un altro ex-ministro Dc come Togni che, per primo, ebbe l’idea come risulta degli atti parlamentari.
Avrebbe potuto Conte fare un altro e più fondato oltrechè importantissimo annuncio relativo all’attivazione del Mes dal quale prendere 20 miliardi di euro per realizzare subito e non a promesse il maxi piano sanitario predisposto dal ministro della Sanità Speranza per mettere finalmente in sicurezza il servizio sanitario nazionale con nuovi ospedali, innovazione tecnologica, assunzione dei precari, -medici, infermieri ed altro personale del settore reclutato per il covid-, realizzare strutture moderne su tutto il territorio sì da garantire le cure a casa (qui già investiti 1,256 milioni di euro). Secondo quanto riportato dal “Sole 24ore” il mega-piano Speranza prevede di spendere 10 miliardi per il settore ospedaliero, 5,912 miliardi per la rete anti-covid, 1,800 miliardi per le tecnologie sanitarie , 10 miliardi per il piano sul territorio e 23 mila assunzioni di precari nella sanità.
Il premier Conte, però, non ha potuto fare questo annuncio fondamentale, per la sicurezza di tutti noi, perchè lui il Mes non vorrebbe attivarlo perché il M5S è contrario. Pd, renziani e Leu, cioè tre alleati di governo su 4 pretendono l’attivazione,ma lui, il comandante in capo, non intende impegnarsi: “quando avremo i regolamenti li studierò e con il Parlamento decideremo”, ancora il futuro ed intanto il mega-piano così decisivo per la salute degli italiani è bloccato, mentre Conte non si preoccupa delle conseguenze della revoca delle concessioni ad Autostrade, revoca voluta dai grillini e da lui avallata.
Silvio Berlusconi, sulla scia dell’appello dell’unità di Mattarella, aveva fatto un’enorme apertura per una convergenza di tutti, rilanciando l’idea di un governo di unità nazionale. Conte ha di fatto risposto di no, addirittura negando un rimpasto di governo, mentre Zingaretti ha elogiato l’intervento Berlusconiano, ma anche lui rimanendo con l’attuale governo e qui, in molti direbbero, cascò l’asino, perché il primo deluso commento non è di un nemico personale del premier, ma di un governatore dialogante con il governo e in perfetta sintonia con il governatore dem dell’Emilia Romagna, parlo di Luca Zaia, il quale in una articolata intervista al “Corriere della Sera” ha sottolineato: “mi attendevo l’asso nella manica, invece ho sentito un libro dei sogni.” Se il buon giorno si vede dal mattino, come dice un vecchio adagio, non mi pare che dall’opposizione venga una mano tesa. Né credo possa venire, dopo l’attacco a Bonomi, dalla Confindustria .
Se Conte sperava, con il “nuovo inizio”, purtroppo tutto proiettato in un futuro a dir poco nebuloso, di blindare il suo governo a mio avviso ha commesso un grave errore. Si, perché Renzi lo incalza: “passiamo ai fatti”, l’ex-pci Bettini ingiunge “basta tamponare , ora serve una strategia”, mentre Meloni e Salvini rilanciano ” adesso basta con i “faro'” le nostre proposte ci sono. Conte dica sì.”