SIAMO ORMAI AL TERRORISMO ALIMENTATO ANCHE DALLE FAKE-NEWS SUL CORONAVIRUS ECCO UNO SCRITTO DEL PROF. TARRO VIROLOGO CHE COLLABORO’ CON SABIN

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Segregato in casa più che altro per non farmi parlare appresso che me la vado cercando. Purtroppo, certe raccomandazioni vengono tutte la mondo medico i quali non aspettano altro che se dovesse per caso arrivare un attacco influenzale che, magari nulla a che vedere con il coronavirus, dire “te lo avevo detto”. Questo non mi esime dall’esternare le mie convinzioni che pur non volendo incitare a disobbedire agli appelli del governo e delle Istutozioni sanitarie e politiche, voglio solo mettere a conoscenza chi mi legge che non vi è comunione unica di idee anche su questo argomento che, seppur nessuno ne parli direttamente, nasconde pure o, comunque fa passare in seconda linea la guerra economica in atto più diffusa di quanto si vorrebbe far vedere.
Credo sia chiaro a tutti che ormai siamo, al terrorismo sugli effetti del coronavirus alimentati anche dalle fake-news sempre più disastrose e sempre più incontrollabili come spesso dimostra il sito bufale.it . Addirittura s’è sparsa la voce che Roma e il Lazio saranno presto come Milano e la Lombardia perchè il Covid-19 (com’è stato ribattezzato in Italia) galopperà fra poco su tutte le regioni, e le strutture sanitarie non saranno in grado di far fronte all’emergenza come accade al Nord , dove , in alcuni casi( leggere Bergamo, dichiarazione vera o presunta di un medico) si sceglie, a causa della carenza di sale di terapie intensiva, chi far vivere e chi far morire, optando a favore dei più giovani.
Aggiungete che tra gli stessi esperti ci sono idee diverse su come contenere il contagio e che nè il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nè il responsabile malattie infettive dello Spallanzani sono in grado di rispondere all’angosciosa domanda: quando finirà l’emergenza coronavirus? L’altra sera a “Porta a Porta” di Bruno Vespa la domanda è stata pubblicamente posta ai due scienziati presenti dai bi-conduttori della Rai, seduti lì tutti in cerchio, uno accanto all’altro, niente metro di distanza, bell’esempio di rispetto dell’obbligo governativo (là da Vespa c’era anche un ministro), e la risposta è stata vaga perchè, in proposito, la stessa scienza non ha certezze e si è parlato anche di tre mesi.
Comprendo che chi è uno scienziato, ma ha anche incarichi istituzionali come il presidente dell’ISS non possa sbilanciarsi più di tanto e, soprattutto, la fine dell’epidemia sia difficile da prevedere, sperando che non si trasformi in pandemia, mentre il contagio si estende. Voglio dire, con Tito Livio, che “la paura è sempre incline a vedere le cose più brutte di quel che siano”, e con le fake-news , l’aumento dei “casi” e dei morti, oltre alle misure restrittive del “tutti a casa”, Italia mezzo-chiusa, la stessa paura si sta trasformando in terrore del terribile “Cigno nero”, del male oscuro .
Tutto questo porta anche chi non è infettato a preoccuparsi di una linea di febbre (c’è l’obbligo di rimanere a casa con 37,5) ed a intasare le già collassate strutture sanitarie.
E’ quello che, sollecitato, ha scritto, in un messaggio ai componenti della sezione campana della Fondazione di Studi Tonioliani il professor Giulio Tarro, il famoso virologo che collaborò con Sabin al vaccino antipolio, vincitore di numerosi premi internazionali di medicina e docente universitario di virologia :
Dico subito che lo scritto di Tarro (onora la Fondazione con l’incarico di responsabile del Dipartimento Sanita’) è rassicurante nella sua introduzione. Merita di leggerla: “LA SINTOMOLOGIA DI QUESTA SINDROME RESPIRATORIA DA CORONAVIRUS VIENE CONSIDERATA PER LA MAGGIOR PARTE DEI CASI COME UN SEMPLICE RAFFREDDORE CHE PUO’,PERO’, APPROFONDIRSI A LIVELLO BRONCO-POLMONARE E DARE UNA POLMONITE “MITE”, SECONDO IL CENTRO CINESE PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE, DICHIARAZIONE EFFETTUATA A FINE FEBBRAIO DOPO L’OSSERVAZIONE SU CIRCA 90 MILA CASI. IL RISCHIO RAPPRESENTATO DAL COVID-19 E’ SOSTANZIALMENTE UGUALE A QUELLO DELLE TANTE EPIDEMIA INFLUEZALI CHE SI REGISTRANO OGNI ANNO SENZA PER QUESTO PROVOCARE SCALPORE.”
Il professor Tarro illustra i casi di epidemie in Italia e, riferendosi alla sindrome influenzale sottolinea che colpisce, ogni anno, 6 milioni di italiani con morti per lo più anziani o affetti da qualche patologia grave . Per questo – afferma l’illustre scienziato – ” DOBBIAMO STACCARE LA SPINA AD UNA “INFORMAZIONE”ANSIOGENA ED IPOCRITAMENTE INTRISA DI APPELLI A “NON FARSI PRENDERE DAL PANICO” e QUESTO, SOPRATTUTTO, PER PERMETTERE ALLE STRUTTURE SANITARIE INTERVENTI MIRATI”. In altri termini con il panico tali strutture vengono “invase” anche da chi non ne ha bisogno, ma ha solo un pò di tosse e qualche linea di febbre e toglie spazi sanitari a chi è contagiato dal Covid-19.
MI auguro che anche chi sta al governo e deve adottare tutte le misure necessarie sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico (ieri nuovo crollo della Borsa e spread ad alti livelli. Gli aiuti alle imprese ed al commercio devono venire subito e non dopo la troppe continue chiusure di attività) consideri oltre al Comitato tecnico-scientifico, fortemente perplesso, comunque, sulla chiusura delle scuole, anche un super esperto come il professor Tarro : Che ha confortato i campani con un’ampia intervista al TG3 regionale, ma è stato ignorato, chissà perchè, da Tg1 Tg2 e TG3 nazionale:
Un’ultima riflessione: speriamo che l’epidemia del coronavirus suoni come drammatica sveglia alla polemica e, soprattutto, a quei governativi che invece di potenziare le sale di terapia d’urgenza hanno tagliato ospedali pubblici, centri medici pubblici come, ad esempio, quello d’eccellenza di Tempio e de La Maddalena.
Investire, infatti, nella sanità, nella ricerca, nell’istruzione significa, insieme all’apertura dei molti, troppi cantieri già finanziati, ma assurdamente bloccati, prevenire emergenze, determinare crescita e costruire davvero un futuro migliore per gli italiani. Solo così l’attuale politica può ritrovare la fiducia dei cittadini, oggi angosciati dal Covid-19, ma anche e, forse soprattutto, da quella che può essere una devastante crisi dell’economia reale , devastante perchè potrebbe unirsi a quella dell’economia finanziaria.