STIAMO ISOLANDO L’ITALIA PAURA DEL VIRUS IN AUMENTO ADDIO AL NOSTRO TURISMO.la chiusura di scuole e universita’ non necessaria per gli esperti ,ma il premier ed il ministro Azzolina non la pensano così

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Stamane, per un caso sono stato in ospedale per una visita medica specialistica, vado a pagare il tiket (mi ero apprestato ad arrivare con largo anticipo, ben sapendo della lunga fila che avrei dovuto fare), mi appresto a prendere il numeretto per il turno, mi avvicino e vedo che il mio numero era stato chiamato e l’impiegata era li, sorridente ad accogliermi. Scena inconsueta, dove stavano le decine di persone in attesa? C’era qualcosa che non mi quadrava: Glielo chiedo, risposta: “Paura, semplicemente paura”. Capisco il famoso virus.
Nessun altro commento. Morale: non è un “tutti in casa. L’Italia è chiusa”, ma poco ci manca soprattutto dopo i nuovi decreti, uno addirittura di motu proprio del premier Conte, del governo. Cosi’ la paura del coronavirus aumenta, siamo quasi al panico e molti Paesi proibiscono l’ingresso agli italiani, altri li mettono in quarantena dovessero arrivare, lo fa persino la Cina come se fossimo noi gli untori a contagiare il mondo. In sostanza, di fatto siamo noi gli appestati, ovvio che così il turismo, nostra prima industria, sia scomparso, chi volete che venga da noi se deve stare ad un metro dall’eventuale compagno o compagna, non può andare in palestra, in una piscina, in un centro sportivo, se anziano, anche 65enne se ha alcune patologie meglio stia rintanato in hotel, dai musei puoi andare, ma chissà aspettando quanto, se incontri, per caso, un amico niente abbracci e, per carità !, nemmeno un bacio e non è consigliato nemmeno di stringergli una mano. Devi tare attento anche ai danari, di moneta o di carta: li può avere inquinati un contagiato, meglio non rischiare. E dove c’è un pò di gente gira al largo, non si sa mai, gli untori, anche a loro insaputa, possono essere in giro: C’è sempre la possibilità di vedere un bel film, no? No, proprio no, anche i cinema sono sbarrati ad a teatro posti e molte produzioni di serial o di film hanno rinviato le riprese, rimandando a casa le troupes con gente rimasta senza lavoro all’improvviso.
In questa situazione -ed ho fatto solo una mini-sintesi- chi volete ci venga in Italia, ammesso che qualche coraggioso esista? Miliardi di euro sono già andati in fumo secondo una prima stima e mentre i ceti produttivi chiedono misure per rilanciare il turismo e il made Italy, compreso quello agroalimentare che aveva raggiunto cifre da record e qualche milione per questo viene stanziato ecco la nuova doccia fredda delle nuove misure, ancora più drastiche e non è detto che finiscano qui.
La domanda è, quindi, d’obbligo: non è che i nostri governanti stiano esagerando, dopo i danni iniziali per l’errata comunicazione con in prima fila il premier Conte? Ho proprio l’impressione di sì. Che l’abbiamo fatto nei confronti degli anziani lo testimonia uno super-esperto come il professor Raffaele Antonelli Incalzi, geriatra e presidente della Società Italiana di geriatria: “Esagerato -ha detto in una intervista- chiedere agli anziani di restare al chiusi. La principale preoccupazione per la Terza Età è evitare il freddo e curare l’alimentazione che rafforza le difese, ma per gli anziani una passeggiata è importante e meno pericolosa di altro”.
Sono parole chiare, ma lo sono ancor più due articoli sull’ultimo numero de “”L’Espresso”: Spesso non condivido quel che scrive questo rotocalco, tuttavia questa volta sottoscrivo in pieno il bel commento del suo direttore Marco Damilano e quello altrettanto bello del filosofo Massimo Cacciari dal significativo titolo “Viviamo nell’epoca della mobilitazione universale, pandemica per definizione. Difendersi pensando di isolarsi è pura utopia”. Vi consiglio di leggerli perché, da un lato, ci sollevano dalla cupa angoscia delle misure governative che per molti determinano vero terrore e, dall’altro, ci preoccupano considerando che siamo in mano ad una classe dirigente politica ” “nel complesso inadeguata e spaventosamente mediocre”. E mi pare addirittura una definizione generosa.
D’altra parte, il premier Conte ed il ministro Azzolina avevano già deciso di chiudere le scuole e le universita’ per 15 giorni prima ancora di conoscere il parere del Comitato Scientifico, al quale il governo si era rivolto. Lo si desume sia dal fatto che il ministro, annunciando ad un giornalista dell’Ansa e di “Repubblica” la decisione aveva aggiunto: l’annuncio ufficiale nel pomeriggio. Poichè il Comitato tecnico scientifico ha fatto sapere di essere perplesso per la chiusura in quanto non esistono evidenze scientifiche sull’utilità’ della chiusura delle scuole ai fini del contenimento del contagio, appare evidente che tale chiusura è da addebitare esclusivamente al governo. Non a caso, fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che “è evidente che non ci sono evidenze scientifiche, ma si tratta di un virus nuovo e la politica deve assumere provvedimenti che in qualche modo rallentino la diffusione del contagio”.
E’, quindi, evidente che a Palazzo Chigi ne sanno molto di più degli scienziati, dei medici, degli esperti di virologia e degli operatori scolastici. E, nonostante la buona volontà della ministra per la famiglia, sarà difficile trovare il modo di risarcire le tante famiglie che si trovano in difficoltà avendo figli piccoli a casa e non a scuola come previsto con il dilemma o di trovare e pagare una baby-sitter (non sempre facile a reperire) o a prendere giorni di ferie prima un coniuge, poi l’altro se ciò oltretutto sarà possibile. Non tutti possono ricorrere a “Santi nonni” costretti dal decreto di Palazzo Chigi a starsene, oltretutto, a casa e, comunque, maggiormente soggetti al contagio secondo le stesse fonti politiche oltre, ovviamente, a quelle più autorevoli mediche.
Ho l’impressione che il premier Conte si sia un pò troppo sbilanciato (uso un eufemismo) a dire che, finita l’emergenza coronavirus, saremo orgogliosi per come è stata affrontata. Credo, al contrario, che anche a livello politico sarà aspro lo scontro sulle responsabilità di un’errata comunicazione che ha provocato allarme ed angoscia e, insieme ad altri errori, ci ha isolato nel mondo: stasera due importanti programmi televisivi hanno significativamente titolato “Italia chiusa” .
Che Dio ci salvi…da Conte e i suoi accoliti.