TRA IL SACRO E IL PROFANO

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Chiedo anticipatamente scusa se oggi apro questo mio ‘pezzo’ affrontando una breve allocuzione personale. 

Alcuni amici commentando ciò che mi capita di scrivere hanno sostenuto che ciò che scrivo non vale perché di parte. Non voglio assolutamente smentire queste persone che, tra l’altro, godono della mia massima stima, assicurando loro che quanto sostengono corrisponde alla sacrosanta verità. Io (tranquilli, l’io non vuole essere imperativo) non ho mai nascosto le mie origini politiche, sono nato democristiano e tale sarò fino al termine dei miei giorni, lo sottoscrivo senza tema alcuna e tanto meno vergogna. Quando scrivo, non posso che rimanere me stesso e, come mi è stato insegnato, cerco di informare sugli accadimenti, quasi sempre attinenti alla politica, ragionando con la mia testa, lo faccio non possedendone una di ricambio, pertanto, quella è unica e trina. Detto questo, ad uso esclusivo di tutti coloro che mi ritengono di parte, voglio raccontarvi una brevissima storiella: scorrendo facebook mi è capitato un video che riportava una trasmissione di Otto e mezzo, nota trasmissione condotta, sempre con piglio teutonico, da Lilli Gruber. Una tavola rotonda dove mancava solo lo champagne per rendere più leggero il discorso intavolato con gli altri partecipanti: Oltre la conduttrice, Marianna Aprile, Massimo Giannini, Andrea Scanzi. Il processato di turno era Scanzi, reo di partigianeria in favore dei pentastellati contro il PD, l’accusa: “Sei di parte”. Non mi sono, certo, scandalizzato, per le accuse rivolte a Scanzi, chi non lo conosce? Altro che di parte, quella sua è faziosità al limite dell’appartenenza alla categoria, ma, da quale pulpito arrivava la predica, la Gruber schierata a sinistra che più sinistra  non si può, una sinistra d’elite, Massimo Giannini, chi non lo conosce? Più che di sinistra è da sempre un anti centrista, accanito, che non nasconde il suo dissenso verso il centro- destra, la signora Marianna Aprile, non la conoscevo ma, vi posso assicurare che in quel tavolo non rappresentava nessun partito moderato.

Questo per dire, stiamo parlando di rappresentanti di una casta professionale, gli oracoli del giornalismo italiano di corrente e chi non è con loro è contro. Così tanto per dire, io, tanto per dire, microbo di fronte a cotanta cultura (di sinistra) sarei scontato di parte?

Ma andiamo all’argomento del giorno, le dichiarazioni di Draghi, ottimo programma, magari riesca a fare in tempo a realizzarlo, tutte cose da affrontare, le stesse che tanti prima di lui hanno bucato, due cose mi hanno lasciato qualche dubbio abbastanza profondo: la Pubblica Amministrazione, nessun cenno allo strapotere della burocrazia e, se questa continua con i lacci e lacciuoli, i cantieri che dovrebbero essere il primo passo verso la ripresa economica del Paese la vedo in salita; altra cosa che mi sarebbe piaciuto ascoltare – credo ne abbia fatto cenno Zaia, governatore del Veneto- è sui vaccini: mi sarei aspettato un cambio di passo, perché pensare alle classi deboli ritardando quelle operative? Si, in effetti vado contro me stesso, ma mi sarebbe piaciuto sentire Draghi dire che è indispensabile far ripartire il Paese più presto possibile ed allora perchè non iniziare a vaccinare tutta la classe operaia  al posto nostra, noi diversamente giovani? In fondo a noi sarebbe sufficiente un consiglio: “Rimanete a casa e nessuno vi potrà contaggiare, la pensione la riceverete comunque e provvederemo a avere quel servizio che vi è indispensabile sino all’arrivo del vostro turno che, purtroppo avverrà un po più in là nel tempo”.

Tutto questo non è stato detto, spero che non sia stato per il timore dell’impopolarità.  

BT