TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO – CONTE E IL M5S SCONFITTI ALL’EUROPARLAMENTO CON IL PD CHE VOTA SI’ AL MES E CONTRO GLI EUROBOND (spaccati governo ed opposizione)

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Quella seduta, quella dell’Europarlamento, che sarebbe dovuta essere chiarificatrice, è stata la più ingarbugliata che mai si potesse immaginare. A rivedere le votazione, le posizioni dei vari gruppi, i risultati, è da vero mal di testa. V’è da tener conto che i Gruppi Parlamentari a Bruxelles non fanno specchio con le posizioni politiche del nostro paese e se si deve tener conto di questo fatto, le contraddizioni, pur rimanendo tali in Patria, non altrettanto si può dire lo siano in Europa. Comunque, mal di testa a parte, cerchiamo di districarci in quelle vicende del Parlamento Europeo, cercando di dare una forma e immaginando quali riflessi possono esserci sul nostro Parlamento. Di fatto rileverei una cosa fondamentale: Conte accatterà pure qualche punto di gradimento (principalmente femminile) ma il risultato è che rimane sempre più solo ed isolato.
L’altro giorno, il presidente designato di Confindustria, Carlo Bononi, appena votato aveva definito la classe politica “molto smarrita in questo momento” e tale da non avere “idea della strada che deve prendere il nostro Paese”. La clamorosa riprova è venuta oggi dall’Europarlamento, dove sulla votazione della risoluzione in vista del vertice UE del 23 aprile e su alcuni decisivi paragrafi oltrechè su un emendamento è accaduto di tutto
con la riproposizione della frattura nella maggioranza di governo sul Mes, dove si è spaccata anche l’opposizione e con Lega e Forza Italia determinanti nel bocciare gli eurobond tanto cari al premier Conte. Aggiungete che il Pd che aveva sostenuto i grillini nel votare l’emendamento a favore degli eurobond, poi ha votato tutta la risoluzione, quindi il no agli eurobond, risoluzione proposta dal PPE su iniziativa di Forza Italia, da Socialisti e Democratici, gruppo al quale appartengono i dem, dai Verdi e da Rewiew Europe ed approvata con 395 sì,171 no e 128 astenuti. La frattura tra gli alleati di governo s’è verificata soprattutto sul paragrafo 23, dove anche le opposizioni si sono divise), quello che contiene l’esortazione agli Stati membri all’uso del Mes e dice no ai coronabond, come erano stati ribattezzati gli eurobond. Il Pd, infatti, ha votato a favore insieme a Italia Viva e Forza Italia e il m5S contro insieme a Lega e Fdi. Il sì, in questo caso, ha ottenuto addirittura 523 voti, 145 no e 17 astenuti.
Immaginatevi le dichiarazioni da fuori di testa dei nostri governativi contro Lega e FI per il no ai coronabond, quasi avessero commesso un delitto di lesa maestà e pugnalato l’Italia. Le repliche dure della Lega (bersaglio preferito dei grillini); “eurobond significa eurotasse, rinunciare alla sovranità fiscale, consegnare le chiavi di casa a Germania e Troika”; e di Tajani(FI). La risoluzione del Parlamento Europeo, voluta da Forza Italia, punta alla mutualizzazione del debito a carico dell’UE. Quindi Recovery bond. Lascio ai politicanti il gioco degli emendamenti irrealizzabili.”
La manovra di prendersela con la Lega non credo, comunque, possa funzionare molto perchè se, come tutto lascia prevedere,questa risoluzione sarà accettata dal Consiglio UE del 23 aprile avremo il Mes e non i coronabond, chiamateli se volete eurobond, ed “recovery bond”, garantiti dal bilancio dell’Unione Europea come hanno indicato gli europarlamentari, proposta,quest’ultima, che ha addirittura ricevuto 689 sì 1 contrario e 1 astenuto.
Quali riflessi avrà a Palazzo Chigi la clamorosa frattura odierna tra grillini e dem, anticipata da provocatorie dichiarazioni di big-stellati ad iniziare dal presidente della Camera Fico per chiudere con il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli che invita “a non alimentare un dibattito surreale su qualcosa che non esiste. Il no al Mes è definitivo, l’Italia non dovrà mai attivarlo”. E’, in sostanza, quello che aveva detto Vito Crimi, il capo politico del Movimento. Di rincalzo, poi, c’è il solito Di Battista che indirettamente ha lanciato un monito a Conte: “mi auguro che il Mes esca dal tavolo. Quando Conte dice che l’Italia non attiverà il Mes io ci credo.” Infine se la prende con Draghi “L’apostolo Draghi. Io non so perchè tutti, pure Salvini, dicono “Draghi grande uomo. Ma guardiamocene bene:” E magari, il caro giramondo che da lezioni, prendiamoci un nuovo Monti come sarebbe Vittorio Colao, attuale “commissario alla ripartenza” sostenuto dal Pd e già in marcia per regalarci il “grande fratello” con l’App che controllerà, molto gentilmente traccerà, è la dizione ufficiale, i movimenti di noi italiani per garantirci una ripartenza sicura dal contagio.
Mi sembra un pò eccessivo sostenere, come fa “Libero”, che Colao va verso Palazzo Chigi “con la benedizione di Trump” che considererebbe i grillini troppo amici dei cinesi: A parte che il presidente americano ha altri problemi in questo momento con la strage virale di New York ed i 12 milioni di disoccupazione e le elezioni tra pochi mesi, se salta il premier Conte, come mi pare sempre più probabile anche per le accuse di aver in alcuni passaggi violato la Costituzione proveniente da un saggio come l’ex-presidente della Suprema Corte Cassese, in pole position c’è Mario Draghi. Non che Colao non sia ben accetto anche lui ai mercati e molto dai burocrati di Bruxelles, ma l’ex-presidente della BCE appare a moltissimi il più adatto ad andare a Palazzo Chigi per salire, successivamente, al Quirinale. Inoltre sarebbe un pò diverso da un nuovo Monti che, in questa situazione non servirebbe, anche perchè il nuovo capitalismo, impersonato anche dal presidente designato degli industriali italiani, vuole il cambiamento, e preferisce avere un risvolto sociale, ossia quella economia sociale di mercato più consona ad un Draghi. Probabilmente Colao starebbe bene a dirigere il ministero dell’Innovazione e dello sviluppo:
Di certo, comunque, l’Italia non ha fatto oggi una bella figura a livello internazionale e speriamo che i mercati non ci uniscano di nuovo e che nel vertice UE del 23 chi ci rappresenterà non faccia il gioco, perdente, delle tre carte, in scena da un pò di tempo.