Vale per tutti la difesa dei valori “non trattabili” di Sergio Bindi

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Roma, 24 marzo – E’ quasi patetico il tentativo di certi sostenitori del centrosinistra, mass media in testa, di accreditare una specie di marcia indietro del cardinal Angelo Bagnasco rispetto alla prolusione  tenuta , lunedì, al Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. Si sostiene, infatti, che, mentre in quella prolusione si invita i cattolici a non votare, nelle imminenti regionali, quei candidati favorevoli all’aborto ( di fatto un pollice verso nei confronti della Bonino e della Bresso candidate presidenti del centrosinistra rispettivamente nel Lazio e nel Piemonte), in un successivo documento di vescovi liguri, primo firmatario proprio il cardinale, si punta soprattutto sui temi sociali. Dunque, un passo indietro sul piano politico.
“Il presidente della Cei ha recepito le perplessità dei suoi “colleghi” e vara la mediazione per evitare squilibri filo Pdl” titola, con grande evidenza, il giornale-partito-Repubblica. Da qui  la tesi di un aggiornamento, mettendo i “valori non trattabili”, in testa l’aborto, ostici alla sinistra, alla pari di lavoro, ambiente, integrazione degli immigrati, lotta alle ingiustizie e alle diseguaglianze sociali, che sarebbero meno congeniali al centro-destra. A parte il fatto che questo schematismo non risponde alla realtà perché le posizioni sono assai più complesse fermo restando che Lega e Pdl hanno ribadito di rifarsi ai valori cristiani, magari non sempre seguiti nella pratica quotidiana da alcuni esponenti, non vi è stata alcuna marcia indietro del Cardinal Bagnasco che già nella sua prolusione aveva trattato anche i temi sociali. Che fanno parte integrante del pensiero della Chiesa, dei documenti pontifici e dei ripetuti interventi dello stesso presidente della Cei.Ovviamente, i mass media  avevano dato maggiore risalto al preciso invito a non votare chi sostiene l’aborto “delitto incommensurabile”, “un’ecatombe progressiva” resa ancor più facile, per i Vescovi, dall’uso della pilota abortiva  Ru486 tenacemente difesa, ad esempio, dalla Bonino, dalla Presso e dal Pd. E la “difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale” entra a pieno titolo  in quei “valori non trattabili” che sono condivisi anche nel documento dei vescovi ligurì, già pronto prima della riunione della Cei e divulgato solo  ieri  proprio per togliere spaio, nella comunicazione, alla prolusione del Cardinal Bagnasco che è  arcivescovo di Genova. Nessun “giallo”, dunque, nessuna marcia indietro, ma la conferma piena  di una linea che coinvolge tutta l’esistenza dell’uomo e trova le sue radici nelle Encicliche pontificie  e nella dottrina sociale della Chiesa.
“Nessuno deve strumentalizzare” le parole del presidente dei Vescovi italiani come dice Pierferdinando Casini palesemente sulla difensiva e un po’ in difficoltà visto che in Piemonte appoggia la laicista Bresso che  quei “valori non trattabili” ignora. Strumentalizzare no, ma nemmeno ignorare e proprio i politici che si definiscono cattolici dovrebbero saperlo. La Chiesa non parla certo a caso e se ha avvertito la necessità, sia con le dichiarazioni del cardinal Poletto arcivescovo di Torino, sia con quelle del cardinal Vallini, Vicario a Roma e ora con l’autorevole prolusione del cardinal Bagnasco  qualcosa vorrà pur dire  e sarebbe assurdo far finta di nulla.
Mi pare, in proposito, significativo che il presidente del partito di Casini, cioè Rocco Buttiglione, abbia firmato un documento con i pidiellini romani Gramazio e Gasparri, nel quale si afferma “esistono valori non negoziabili per cui i cattolici non possono votare certi candidati. Cioè un candidato ben preciso : Emma Bonino”. E’, questo, strumentalizzare le parole del presidente della Cei o non riferirsi alla realtà? Certo, Buttiglione non poteva riferirsi anche alla Presso visto che il partito che presiede la sostiene, provocando vivaci reazioni nel mondo cattolico piemontese.
Singolare, invece, che la finiana Fondazione Farefuturo abbia invitato a “non appiattirsi sulle posizioni della Cei e del Vaticano”, portando così acqua al mulino della Bonino e danneggiando la finiana candidata del centrodestra alla presidenza del Lazio, ossia la  finiana Polverini, chissà ?, forse colpevole d’essersi avvicinata troppo ai berlusconiani.
Comunque sia, rimane chiara la posizione della Cei e mi pare che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani sia stato molto cauto nel commentare la presa di posizione del cardinal Bagnasco a differenza della sua candidato Bonino (“un intervento fuoriposto quello del presidente dei Vescovi”).Concesso qualcosa alla polemica politica (“la destra strumentalizza le parole del Cardinale”)  ha, infatti, detto : “Non sottovalutato che questo richiamo avviene in piena campagna elettorale e ribadisce le posizioni della Chiesa in modo più marcato sui temi etici e sociali : credo che la risposta tocchi ai candidati” . Quelli del centrodestra, nel famoso giuramento con Berlusconi in piazza San Giovanni a Roma, l’hanno anticipata quella risposta , richiamando la loro fedeltà ai valori cristiani. Dagli altri si attendono rispose . E forse non verranno, tolto quella negativa della Bonino. Di certo, c’è  che l’appello della Chiesa italiana è rivolto a tutti e alle parole , magari di sapore elettorale, debbono seguire i fatti. Inoltre la difesa di “valori non trattabili”  vale per tutti coloro che abbiano a cuore una società armonica e giusta. Dunque, anche per i laici intelligenti, ben diversi da quei “ cattolici adulti” che rivendicano un’autonomia impossibile sui temi eticamente sensibili.

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