Un fuoco di paglia? Non sarebbe il primo. Se torniamo indietro, da L’uomo Qualunque nel 1946, sembrava dover conquistare l’universo politico, arrivando a Di Pietro, attraverso la Lega di Bossi che passò da un parlamentare per conquistarne una ampia rappresentanza per tornare poi ad un più modesto risultato. Ma, queste sono solo elezioni amministrative, è vero, ma dopo la rottura, in Parlamento, sulla nuova legge elettorale avevano assunto un chiaro significato politico anche per una verifica su un centro-destra meno salviniano. I risultati sono eloquenti: clamoroso flop dei grillini che non riescono ad andare ad un ballottaggio nei comuni capoluogo, spesso confinati addirittura al quarto posto; centro-destra in grande spolvero, grazie alla linea moderata imposta da Berlusconi e Zaia, mentre il Pd tiene, ma rischia di perdere comuni importati ad iniziare da Genova, dove in testa c’è il forzista Bucci.
Sembra quasi che gli italiani, sia pure in un turno parziale amministrativo, caricato, però, di grande valenza politica, abbiamo voluto mandare un messaggio ai partiti: basta tripartitismo che finisce per bloccare tutto, meglio il vecchio bipartitismo che, alla fine, in situazione di emergenza può anche trovare un’intesa .
Di certo, comunque, c’è che i risultati dell’altro ieri, con un afflusso alle urne superiore al previsto considerato che non si votava anche lunedì come in passato, dovrebbero far riflettere molti, ad iniziare da Matteo Renzi, tentato dalla svolta a sinistra con l’offerta di alleanza a Pisapia (Campo Progressista) che, comunque, ha definito “alquanto insolita” tale offerta ed ha già posto condizioni probabilmente inaccettabili. Sì, perché per vincere si deve dire addio agli estremismi perché la maggioranza degli italiani, come dimostra la storia democratica del nostro Paese è moderata, intendiamoci: non conservatrice, ma rifugge da “sovranisti”, populisti, ultrasinistri e chiede moderazione, coniugata con giustizia sociale, lotta alla povertà, legalità, sicurezza.
Il risultato positivo del centrodestra fa parte di questa realtà, non a caso la clamorosa intervista pre-elezioni di Zaia che ha definito razzisti chi, tra i leghisti, lo aveva criticato per la foto con un giocatore di calcio di colore postata su facebook, aggiungendo che nel Veneto oltre 400 mila extra-comunitari sono cittadini italiani o in procinto per diventarlo. E non a caso, soprattutto, le insistite dichiarazioni centriste di Silvio Berlusconi , talvolta criticate da Salvini.
Lo comprenderanno i nostri politici il, messaggio inviato dai cittadini laddove si è votato? Auguriamocelo. Nell’attesa di verificarlo aspettiamoci quindici giorni di campagna elettorale per i molti ballottaggi-suspence. Il confronto, in apparenza, è tutto tra centro-destra e centro-sinistra, ma vari fattori rischiano di ingarbugliare le acque politiche. Innazitutto che farà quel che resta dell’elettorato grillino? E le numerose liste civiche come si pronunceranno? E evidente che, in questo caso, prevarranno considerazioni ed interessi locali, alleanze di potere. Rimarrà, comunque, il dato politico odierno e, forse, i futuri sviluppi potrebbero essere migliori del previsto.
Per il bene di tutti, speriamolo.