CHE DIO LO AIUTI

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Spero di essere smentito, ma, tutto mi lascia pensare che, alla fine, il nuovo premier sarà DiMaio, con la sacra benedizione di Mattarella che, finalmente avrà un Presidente del Consiglio dei Ministri, politico ed eletto. Tutto questo cosa vuole dimostrare, la pochezza della classe politica attuale, a tutti i livelli ad iniziare liberamente dai due lati: dal basso o dall’alto.
Secondo me tutto questo accade per la grande smania del potere che attanaglia ormai la mente di Salvini, si lui, quello che molti del centro-destra lo avevano votato nella convinzione che fosse figlio del “celabbiamodurismo” di bossiana memoria e si ritrovano nelle mani una “polentina lenta” detta come ingentilimento del “polentone”. E pensare che sarebbe dovuto essere protagonista, l’elettore questo voleva da lui, credendo alle chiacchere elettorali delle quali non ha risparmiato nessuno, dalla Alpi alla Sicilia, invece cosa è successo? Il furbacchione DiMaio lo ha talmente irretito da avergli tolto pure il seppur tenue, lume della ragione: per fare il ministro degli Interni, dove conterà solo per quello che vorranno farlo contare, ha abdicato a tutto diventando poco meno che una comparsa. Mamma mia che delusione!
Eppure Mattarella un salvagente glielo ha lanciato, saprà afferrarlo? Chi lo sa?
Se ancora gli fosse rimasto un briciolo di lucidità ed avesse ascoltato colei che dovrebbe, secondo i piani del post contratto, si sarebbe reso conto di quanto è stato giocato e preso per il naso: La TAV non si farà, la futura ministra alle infrastrutture, ci ha detto che andrà a spulciare tra le righe il trattato che ci lega alla Francia per quell’opera e troverà l’appiglio per evitarla. Quando gli è stato fatto notare che rompere quel trattato sarebbe costato al nostro Paese, cioè alle nostre tasche, ben duemilatrecento milioni di euro, non ha battuto ciglio, il suo proposito è mandare per aria quel progetto, il resto è solo fuffa.
Ora riciccia la candidatura DiMaio e questo avviene quando ormai, dopo aver spaccato il centro destra, Salvini avrebbe grande difficoltà ad opporsi anche se dovesse far saltare il banco. Andrebbe a bussare agli usci di Berlusconi e della Meloni? Per riunificare quel centro-destra che lui ha tradito volgarmente? Difficile pensare che sarebbe accolto, semplicemente, come il figliol prodigo. La logica vorrebbe nel caso dell’ammissione del fallimento della sua iniziativa che, come dice lui stesso facesse un passa alato e lasciasse campo ad altro leghista, magari della vecchia guardia, magari con una ottima prestazione da ministro degli interni, mettendosi di nuovo al ruolo di gregario e ala luce delle esperienze fatte, speri di conquistarsi il ruolo di leader della squadra.
Che Dio lo aiuti!