Il trasformista – Monti abbandona la veste di gentleman e passa ad insultare gli avversari

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Riprendiamo la trasmissione di Porta a Porta. Nel salotto di Bruno Vespa, Monti definisce, con un sorrisetto perfido, Silvio Berlusconi “pifferaio magico”, ”vecchio illusionista ringalluzzito” e via su questa linea, compreso il fatto che le tasse le aumentate il Cavaliere.  Ma, ce n’è per tutti: e la sinistra? Anti-riforme, anche il Pd, condizionato dai suoi sinistri interni, fa il populista, “noi non saremo la stampella di nessuno”. Sino a provocare la reazione di Bersani che non ci sta e, parlando con i giornalisti, riferendosi alle battute di Monti dice “ questa campagna elettorale  sta uscendo fuori dai binari”.Inoltre, prosegue il Premier, sarebbe un disastro vedere Grillo al tavolo dei ministri a Bruxelles. Il premier uscente, e difficilmente di ritorno, ha fatto anche un po’ di confusione con la sua “agenda”, non ricordando bene alcune parti e non trovando le carte per un risposta precisa.

L’impressione che ha dato è che esibizioni televisive come queste siano frutto di  livore per vedere ex-sostenitori come Marchionne prendere le presa berlusconiana e trovarsi, nei sondaggi, quasi ai livelli di Grillo .Ossia ben distante dai suoi veri competitori Bersani e Berlusconi, quest’ultimo in costante risalita sì da iniziare a preoccupare il leader democratico.

Ovviamente il Cavaliere ha replicato a Monti sullo stesso tono: “lui è solo bluff e ci siamo caduti tutti, anch’io che ho sostenuto la proposta per senatore a vita per la quale non ha nessun merito. Ed è una mascalzonata sostenere che ho aumentato le tasse”. Ed ancora: “O gli iatliani sono tutti matti oppure c’è un uomo in giro che è convinto di chiamarsi Monti”.  Non da meno Pierluigi Bersani, per il quale la candidatura di Monti costituisce un fatto negativo, pur se sulle riforme con lui si può trattare, mentre Vendola manda all’inferno i ricchi, categoria alla quale appartengono vari big montiani.

Siamo, dunque, alla rissa politica il rischio è che si accentui con il premier che l’alimenta, trovandosi in evidente difficoltà di consensi e, forse, anche per far dimenticare i molti dati in rosso che stanno emergendo con record in ogni campo, sottolineati oltre che dalla BCE anche dal Financial Times, dalle tasse, alla disoccupazione, dal debito al calo della produzione industriale, dall’inflazione al miliardo di ore di cassa integrazione e alla chiusura di migliaia e migliaia di aziende per non andare oltre.

La scelta di scendere, pardon salire, in campo politico appare, quindi, infelice. Il Professore, però, aveva compreso d’essere stato abbandonato da alcuni “patroni”, massimi gli americani e i big del mondo ebraico, tipo Roschild e Rockfeller, ancora in competizione, ma uniti su certi temi. Il voto all’Onu a favore dei palestinesi ha posto Monti sullo stesso piano nel quale si trovarono Craxi e Andreotti dopo Segonella. Ricordate i carabinieri italiani, mitra in mano, a confronto con i marines attorno all’aereo che trasportava un big palestinese ritenuto dagli Usa un terrorista? Beh!, i due statisti hanno pagato quel gesto, come la cronaca politica del  nostro Paese  dimostra.

Come se non bastasse l’ex-sodale Merkel che avrebbe dovuto appoggiarlo per il Quirinale, avrebbe un altro candidato, ossia Draghi, la cui nomina avrebbe un doppio interesse, quello di avere un amico riconoscente ed un posto libero alla BCE per un candidato meno scomodo. Quindi Mario Monti, compreso d’essere escluso dal Colle ed in quanto ad amico sarebbe di poco peso, ha deciso di tentare un’iniziativa per cercare di rimanere a Palazzo Chigi, puntando sulla non vittoria di Bersani al Senato, circostanza probabile visti i sondaggi, almeno sino ad oggi, o, comunque, aprire una trattativa con il Pd costretto a dargli il via libera al Quirinale in cambio di Palazzo Chigi. A rompere le uova nel paniere, la continua ascesa elettorale del centrodestra che preoccupa a tal punto il premier, che vede il rischio di trovarsi con un pugno di mosche in mano, da farlo diventare uno dei più arrabbiati antiberlusconiani.

No, non è un bella figura, addio all’aplomb inglese, addio al personaggio tranquillo e serio. La politica urlata ha, quindi, trovato un nuovo adepto.

Per l’Italia, con sua buona pace, per noi una buona notizia. Fra qualche mese Monti sarà solo un brutto ricordo. Non ne sentiremo più parlare.

giustus

 

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