FORSE CON UN PO PIU’ DI ATTENZIONE SI SAREBBE POTUTO EVITARE ALMENO QUESTO TRISTE PRIMATO (Il 5 dicembre l’allarme del ministro della Sanità per una brutta polmonite che era scoppiata in Cina, ma Conte non se ne preoccupò)

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Certo è che se non si può dire che si sia trattato di colpevole distrazione, certo è che la presunzione di potenza e infallibilità, almeno quella c’è stata. Se tutto questo non fosse costato qualche migliaio di vite umane si poteva anche dire che il nostro Presidente del Consiglio preferisce decidere in solitudine, ma qui, è sotto gli occhi di tutti, la cosa assume una gravità tale, difficile da poter sorvolare. Come meravigliarsi, quindi, se un qualche giurista, almeno al pari del Premier abbia ventilato la possibilità di rimettere alcuni dati alla magistratura per un più attento esame.
Sembra ci sia la prova certa che il 5 dicembre il governo sapeva che in Cina era scoppiata una strana e pericolosa polmonite. In tv, infatti, è stato esibito un documento ufficiale del Ministro della Sanità, nel quale figurano disposizioni per chi opera nel settore e un allerta per la pericolosa polmonite comparsa tra i cinesi.
Perchè Conte adotta un primo provvedimento solo il 18 gennaio quando l’epidemia si era già sviluppata anche in Italia con il focolaio lodigiano e da vari giorni una regione della Cina era stata decretata zona rossa? Sottovalutazione o timore di creare allarme tra i cittadini, nel periodo natalizio, per un coronavirus (anche il Covid-19 appartiene a questa famiglia) non letale e, in generale, al livello, al massimo, di una polmonite “leggera” come aveva accertato lo studio degli scienziati cinesi sui primi 90 mila contagiati? Molto probabile: ambedue ed anche. Il premier non intendeva turbare la luna di miele con gli italiani che continuavano a darlo in testa nelle loro preferenze tra i politici. Così anche gli angosciosi appelli del governatore della Lombardia Fontana a chiudere tutto cadevano nel vuoto.
In sostanza (come hanno sottolineato scienziati e ricercatori di Harvard in uno studio sulla nostra emergenza virus) non venivano adottati i necessari provvedenti, scegliendo la via della gradualità, criticata aspramente anche in uno scontro notturno con Conte, con il ministro Franceschini, capo delegazione del Pd.
I risultati, purtroppo, sono quelli noti che ancora stiamo subendo. Per la verità anche nel mondo sanitario non s’erano levate molte voci a mettere sull’avviso dallo tsunami in arrivo. Solo,tra i virologi, era stato Burioni a dare l’allarme, ma era stato quasi zittito dalle accuse di fare il protagonista, seminando panico nel Paese. Altri scienziati erano stati più cauti perchè del virus cinese non si sapeva molto come dice il direttore del reparto Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, professor Roberto Cauda, che aggiunge: “oggi non sappiamo ancora tutto, ma sappiamo molto. Le prime informazioni le abbiamo avute il 30 dicembre quando la Cina ha dichiarato la diffusione nella zona di Wuhan di una polmonite con caratteristiche sconosciute.”
Già il 9 gennaio, però, i ricercatori sono riusciti ad isolare il virus per la prima volta: sono stati rapidissimi, se pensiamo che per l’Hiv c’erano volti due anni e per la Sars alcuni mesi: ” Il professor Cauda, in una intervista all’ottima rivista BenEssere spiega: “Quel che sappiamo è che il virus si trasmette per via aerea con le goccioline emesse parlando, con la tosse e gli starnuti e che è simile a quello della Sars, il Rna è uguale per l’80%, ma quel 20% fa una bella differenza. Infatti, rispetto alla Sars, si trasmette più facilmente, ma è anche molto meno letale Inoltre abbiamo scoperto che il Sars-Cov-2 (Covid-19 ) ndr) entra nell’organismo attraverso le muscose e si attacca a specifici recettori a livello polmonare, causando una polmonite interstiziale che colpisce, cioè, gli scambi aria-sangue e può provocare nelle forme più gravi insufficienza respiratoria.” Ancora: “possiamo dire che l’80% dei casi sono forme più lievi simili all’influenza. C’è, poi, una quota di soggetti del tutto asintomatici.” “Il 20% dei contagi si evolve in forma più impegnative di polmonite che necessitano di ricovero ospedaliero. Di questi casi una piccola parte presenta insufficienza respiratoria e richiede la ventilazione assistita. Infine c’è una piccola quota di decessi. Possiamo dire che la malattia è più spesso letale nei soggetti di 70 anni e più”. E la morte potrebbe essere ” l’epilogo di una serie di concause che il virus ha solo aggravato.” Tutto questo “non significa – precisa il professore- che un anziano con qualche acciacco non possa guarire.
Mi sono diffuso forse troppo lungamente su queste puntualizzazioni, ma mi è sembrata la prima volta di una esposizione chiara e comprensiva anche per noi profani di virologia di cosa significhi il Covid-19. Inoltre dalle notizie cronologiche sul virus emerge con chiarezza che il governo ha agito in ritardo e con una gradualità errata. Non mi meraviglio, quindi, che, come ha scritto Verderami sul “Corriere della Sera sia nel Pd sia nel M5S c’è chi pensa ad un cambio della guardia a Palazzo Chigi per affrontare la gravissima emergenza economica post-virus: con premier Mario Draghi.