LASCIATO DAI SUOI DISCEPOLI, SOLO ALL’ULTIMA CENA

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Lasciatemi scrivere una breve riflessione su questo scorcio di campagna elettorale. Due righe, poco più.

Sono veramente a disagio, proprio io che non sono mai stato un estimatore dell’ormai ex sindaco di Santa Teresa. Ma, i miei potrebbero essere fatti che riguardano la mia  persona, comunque il problema ha trovato soluzione sabato primo maggio alle ore 12,00, quando la ricandidatura non ha trovato sponda in nessuna lista o iniziativa che dir si voglia.

Il mio disagio rimane comunque nel vedere come si sia consumata la “faccenda Bardanzellu”:  liquidata con spietata disinvoltura da coloro che per cinque anni sono stati li a pontificare nell’immobilismo più totale, godendo solo di un po’ di immeritata notorietà

Non vi è dubbio che le responsabilità ricadano sul Capo ma, se esaminiamo per bene cosa è successo in questi cinque anni passati, dobbiamo mettere sul piano della bilancia la scarsità della squadra e, quando anche il Capo avesse avuto qualche idea, la mancanza di elementi per portala a compimento era superlativa.

Chi aveva fatto una lista di opposizione, Alleanza Nazionale, questo l’aveva visto sin dal momento della formazione della lista, tra di noi si diceva allora che quella lista era più adatta per organizzare la festa di Buoncaminu (chiedendo scusa al Comitato per l’accostamento) che ad amministrare un paese. Le colpe del Sindaco: la mancanza di un briciolo di coraggio in più.

Quando si è accorto che con quella squadra non sarebbe andato da nessuna parte, avrebbe dovuto denunciare le carenze della sua maggioranza e, magari dopo due anni, mandarli a casa.

Ecco cosa avrebbe dovuto fare. Allora sarebbero stati i tempi giusti per riproporsi con nuovi volti scegliendo le persone giuste che avrebbero potuto concorrere a cambiare il volto di Santa Teresa.

Contravvenendo ad ogni logica, Lui ha voluto portare la sua croce sin sul Golgota rimanendo alla fine crocifisso da solo abbandonato pure dai Dismas e Gestas.

Peccato, avrebbe potuto riscattarsi e non lo ha fatto ed ora, non solo è stato abbandonato ma, mentre egli da solo deve espiare colpe non solo sue, il manipolo più importante della sua Giunta, la spina dorsale della sua amministrazione, lo ha “scaricato” per riproporsi, riciclandosi e cercando di farsi una verginità alle sue spalle.

Che esperienze. Certo è che ora quel che è fatto è fatto, ma poiché ci sono ancora quindici giorni per riflettere su chi votare non sarebbe male se l’ex sindaco intervenisse per far conoscere i meriti  di quella squadra che lo ha fatto patire per cinque anni ed ha messo in ginocchio il paese non certo per pregare.

Noi, la cittadinanza tutta ci aspettiamo uno slancio di orgoglio, un colpo di reni che potrebbe dare veramente una grande svolta al paese.

Beppe Tusacciu

 

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