MA IL VECCHIETTO DOVE LO METTO ” IN TEMPI DI COVID-19 ? ANZIANI UN TEMPO UNA RISORSA DIVENTATI OGGI UN PROBLEMA

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Tutta colpa di Salvini e della Meloni, almeno così credo di aver capito leggendo un post appena partorito da qualche mente eccelsa. Testuali parole: “Questi SOVRANISTI…!!!!! Pensate se in ITALIA… al governo ci fosse stato il binomio SALVINI/MELONI…“Il 60% della popolazione dovrà contrarre il Covid19 per sviluppare l’immunità di gregge”. Sono le parole, l’idea non di un matto. Non di un gerarca nazista. Ma di una delle massime autorità sanitarie del governo sovranista di Boris Johnson.
La pratica è oscena: darwinianamente, si lascia che la gente venga contagiata. I deboli muoiono. I forti sopravvivono. A costo di centinaia di migliaia di vittime, si sviluppa così l’immunità di massa dal virus.”.
Per carità, il nostro sistema sanitario si sta comportando in modo egregio anche se più di uno si è permesso di uno tra medici e politici, nei giorni scorsi di sostenere certe posizioni e questi non facevano parte della destra melonsalviniana. In tempi non sospetti pubblicai un post, scandalizzato da una affermazione di un giovane medico, che, appunto, si era espresso in quei termini nei confronti di una persona a me molto vicina. Allora non chiesi il colore politico a chi si era espresso in quel modo anche perchè, allora come oggi continuo a pensare e sostenere che l’imbecillità non ha colore politico, scusate, ma è una mia convinzione.
A chi la pensa diversamente vorrei far capire che, almeno sino a ieri con piacere quasi entusiastico abbiamo plaudito alla constatazione che vede l’Italia come il Paese più longevo del mondo dopo il Giappone. Era un titolo di merito anche grazie alla nostra dieta mediterranea adottata persino dall’esercito inglese. Ora, invece, non lo è più, è certamente, una grande preoccupazione ed un grande peso in tempi di coronavirus. Sì, perché i molti anziani (e per taluni statistici lo si è già a 65 anni) sono diventati un problema: troppo deboli, con difese immunitarie basse e in non pochi casi anche con malanni gravi, dunque più esposti al contagio e tali da invadere gli scarsi reparti di terapia intensiva con un altissimo tasso di mortalità tra i contagiati. In sostanza torna di moda l’ironica canzoncina del “Ma il nonnetto dove lo metto?” Se, infatti, sei anziano, ed esci di casa perché far moto è consigliato dal medico e così ti fai la spesa, sei guardato con sospetto da chi incontri e noti che gli altri cercano di evitarti ben oltre il metro di distanza prescritto, ed il loro sguardo è da “ma perché non te ne stai a casa”. E magari stai meglio in salute di varie persone che incroci od hai fatto da poco i controlli stagionali con ottimi risultati o, addirittura, ti senti in una buona forma perché, talvolta, l’età anagrafica è ben più alta di quella biologica. E c’è chi, pur anziano, si tiene in ottima forma andando in palestra, dicono che pilates faccia un gran bene, dunque ti mantieni bene, ma sei, comunque, guardato con sospetto, quasi tu fossi diventato un parìa indiano .
Certo, qualche doloretto te lo porti dietro e se sei davvero avanti negli anni anche se sei in buona salute non vai a giocare a calcetto o a fare la maratona di New York, ma indubbiamente non te la passi male.
Avranno pure ragione a metterti intorno quasi un cordone sanitario, dicono per proteggerti, anche se ho l’impressione sia soprattutto per proteggersi ed evitare che gli anziani occupino posti in terapia intensiva a scapito dei giovani, costringendo, talvolta, i medici a fare scelte difficili su chi salvare come s’è saputo da una disperata registrazione ( filtrata non si sa come) di un medico bergamasco che, alla fine, dice che lui tra salvare un giovane o un anziano sceglie la prima opzione e mi pare che così si rievochi antiche pratiche dei lager nazisti , mentre siamo addirittura nei primi 20 anni di un nuovo secolo, siamo andati sulla luna, le nostre tecnologie sono avanzatissime, addirittura riusciamo a sostituire pezzi avariati del nostro corpo, ma esistono anche casi come quello di Bergamo che dovrebbero mettere alla gogna quei politici che hanno chiuso ospedali e reparti e tolto risorse alla sanità pubblica.
Peccato che la nostra esperienza a riguardo non possa evitare di farci pensare ad un certo signor Soru che, per fortuna, in tempi passati, è stato alla guida della nostra regione, e anche più recentemente (anche quì), per fortuna, l’ex assessore Arru con cotanto prof presidente Pigliaru per sanare la nostra sanità erano ricorsi addirittura fuori regione per cercare i toccasana del del risparmio sanitario. Allora Salvini e Meloni non c’entravano nulla. Ma torniamo alla situazione attuale: tutto questo non è responsabilità del coronavirus che, tuttavia, sta ampliando il solco tra ricchi e poveri (speso anche con una parte del sempre meno ampio ceto medio). Sì, perché le misure anti- Covid-19 finiscono forzatamente, dunque senza volerlo, discriminatorie con i più deboli economicamente comunque devastati dal virus. Andate, ad esempio, a vedere come sono costretti al “tutti a casa” coloro che vivono in abitazioni fatiscenti o di pochi metri quadrati, spesso sono famiglie con due o tre figli e magari i genitori hanno perso il lavoro per la chiusura di bar e ristoranti.
Una big-esperta di neurologia ha detto chiaro e tondo che una prolungata rimanenza in questa clausura può portare ad esplosioni di violenza. Ne terranno conto i nostri governanti? Auguriamoci di sì così come dovrebbero avere una diversa sensibilità nei confronti degli anziani, ad iniziare da chi è solo e non ha il sostegno di parenti ed a chi vive con una pensione che non consente una vita dignitosa.
Sono certo, inoltre, che finita l’emergenza coronavirus, nonne e nonni torneranno in auge anche perché, probabilmente, riprenderanno non solo ad assistere i nipoti mentre i genitori lavorano (e speriamo una occupazione l’abbiano), ma non in pochi casi proseguiranno a salvare, con le loro pensioni, le famiglie dei figli .
Una sottolineatura, infine: l’emergenza ha fatto urgentemente richiamare in servizio medici (compresi ex-primari) pensionati a dimostrazione che la professionalità alla fine vince sempre. E tra chi è già in pensione non sono poche le professionalità che possono essere ancora di aiuto al nostro Paese: Lo ricordino gli attuali politici ed operino di conseguenza.