VINCITORI E VINTI – MEGLIO UN FALSO PAREGGIO? (Maggioranza: voti 154+2 sen a vita –  Minoranza: voti 140+16 astenuti)

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Raramente intervengo sulle discussione che avvengono sui social, un post particolare ha, però, attirato la mia attenzione, non saprei dire se è per chi il post lo ha postato ho per la frase che apriva il discorso di piena attualità: la fiducia al governo Conte.

Così apriva il post. “Circola una frase, parrebbe di Cossiga, che afferma il dovere morale dei senatori a vita di astenersi dalle votazioni parlamentari in quanto non espressione di un mandato popolare”. E proseguiva: “Mi sembra una sciocchezza… chi fa parte di una camera del Parlamento ha il diritto e dovere di esercitare le sue funzioni.

Altrimenti, agli interessati, si offre una bella patacca e una pergamena con tante care cose…

Mi pare tra l’altro che fra i senatori a vita vi siano persone del calibro di Segre, Piano, Rubbia etc… Quelli eletti sono ad esempio La Russa, Gasparri e non continuo per evitare di infierire…”.

Non mi soffermo sulle ridicolaggini che sono seguite, una marea, un fiume in piena, parole vuote tante, intelligenti poche, conoscenza zero. Ma, anche la partenza a onor di logica, dava una visione contorta del problema oggetto del discorso, la presenza al voto dei senatori a vita, partendo da una frase attribuita al Presidente Cossiga. Una frase che se veramente fosse originale del Presidente è tratta da un contesto dove sicuramente c’è una spiegazione logica a validarne l’espressione. Perché questa mia convinzione? Francesco Cossiga, prima di essere Parlamentare, giovanissimo, fu giurista e accademico, poi politico di altissimo valore e durante i vari mandati parlamentari -tutti per elezione- ha ricoperto incarichi di sottosegretario prima e ministro poi sino ad essere Capo del Governo e Presidente della Repubblica. Quindi, quella frase se detta da lui aveva un senso e non era certo fuori dai canoni della Costituzione tenendo anche conto che lui, da Presidente della Repubblica nel corso del suo mandato ne ha nominato cinque, tutti di altissimo livello politico.

Perché si è voluto ricordare Cossiga? Credo che lo si sia fatto forse perchè la maggioranza conseguita dal governo ieri è una maggioranza falsa anche grazie al voto di alcuni senatori a vita che non possono garantire la loro presenza tutte le volte che ve ne fosse la necessità. Il riferimento alla senatrice a vita non è affatto casuale. La senatrice,  che ha espresso il suo pieno diritto di votare, con i suoi novant’anni, può garantire la presenza in altre votazioni forse anche più importanti di quella di ieri? Ecco perchè molte volte sarebbe preferibile che, almeno per la fiducia i senatori a vita rimanessero neutrali.

Ieri, alcuni senatori a vita non si sono presentati, se lo avessero fatto e tutti avessero votato in favore del governo, il governo avrebbe avuto forse una maggioranza assoluta salvo trovarsi in minoranza nelle decisioni importanti.

Quel post contiene anche un paragone inappropriato tra senatori a vita dei qual si vorrebbe fare una casta come fu in tempi passati quando imperava il regno d’Italia e solo i nobili potevano assurgere allo scranno parlamentare, paragonandoli ad altri senatori regolarmente eletti dandone un giudizio negativo senza neppure conoscerli. Purtroppo questa è la disgrazia dei social usati spesso as proposito.

Ma torniamo a ieri, in effetti quel voto ha falsato il risultato chiudendo la partita in un pareggio virtuale che non rispecchia la realtà della situazione ne nel Parlamento e tanto meno nel Paese, basti vedere a chi è in mano la stragrande maggioranza della Regioni.

A risolvere il problema dovrebbe essere il Presidente Mattarella, a lui dipanare la matassa,  ma, avrà il coraggio di prendere atto del vero stato in cui si trova questo governo? Lasciatemi la facoltà del dubbio.

BT