CHI HA PAURA DELLA LIBERA STAMPA ? INTANTO IL TG1 E’ SEMPRE PIU’ SCANDALOSAMENTE IL TG PALAZZO CHIGi

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Ci mancava solo la manifestazione di Sandra Milo che si è incatenata di fronte a Palazzo Chigi per protestare nei confronti del Governo, totalmente assente nei confronti della categoria degli artisti, trascurati senza sostentamenti, neppure le promesse, dimenticati. E lì, manco a dirlo, Rai 1 in prima fila c’è mancato poco che sulla cosa facesse un TG1 speciale, in particolare a sottolineare l’evento il nostro Premier ha aspettato che si approssimasse l’ora della convocazione del Consiglio dei Ministri per fare lo show e di fronte alla nutrita schiera della stampa ha deciso di ricevere l’incatenata e l’ha trattenuta per circa un’ora, a colloquio, ritardando così la riunione del Consiglio.
C’è da dire che tutte le circostanze sono buone per mettersi bene in mostra, egemonizzando il video, in particolare quello di Rai 1, orami comunemente chiamato TG Palazzo Chigi.
Questo stato, ormai appurato è talmente rilevante che c’è chi ha paura della libera stampa e, probabilmente, anche di una democrazia un po’ maltrattata come la nostra. Così aumentano gli episodi, soprattutto sul web, di hackers che infettano con una pioggia di virus i computer di chi osa criticare il potere. E’ capitato che comunque, malgrado tutto, si torni a scrivere qualcosa su una sempre più desolante situazione politica, economica e sociale con il 63% degli italiani che teme la rabbia sociale ormai esplosa e tale da impedire -si ritiene- la ripresa del Paese.
Dovrebbero, però, chiedersi gli intervistati di chi è la responsabilità di questa situazione che rischia realmente d’essere drammatica e perché, ad esempio, di tale realtà non si trovi traccia o quasi nel servizio pubblico radiotelevisivo, sempre più egemonizzato dai partiti oggi al governo e con il Tg ammiraglio, parlo del Tg1 ormai inguardabile perchè scandalosamente trasformato nel TG Palazzo Chigi. Troverete sempre, in tutte le salse, il premier Conte che incontra, dichiara, rassicura, fa finta di scusarsi per i ritardi negli aiuti a famiglie e imprese, ma esalta i miliardi di euro stanziati, miliardi forse solo sulla carta con l’Inps, a guida grillina, che monopolizza molto e rallenta, quindi, molto, ma non doveva occuparsi di pensioni? Al secondo posto campeggia il ministro Boccia, ora che il comitato tecnico-scientifico e consulenti ultra-sanitari annessi sono un po’ all’angolo perché la politica ha deciso la riapertura a sulla spinta dei presidenti di Regione, tra i quali campeggia l’amicizia e la stretta intesa tra l’emiliano Bonaccini, eletto presidente della Conferenza Stato-Regioni dalla maggioranza di centro-destra, e il veneto Zaia. Boccia s’è trovato all’improvviso in primo piano avendo il rapporto con le regioni ed ha sfruttato l’occasione, ma ha commesso, nonostante la sua esperienza politica, il grave errore d’essersi inventato i 60 mila gendarmi anti-movida, tutori del distanziamento e delle mascherine, provocando l’irata reazione non solo dell’opposizione, ma di big ministri come quello della Difesa e quella dell’Interno, oltre alla contrarietà dei grillini ,costringendo il premier a bloccare, per il momento, l’iniziativa. Ovviamente il TG1, prima dell’intervento del capo supremo, ossia il premier, aveva dato per scontato, sottolineandolo con enfasi, il provvedimento a dir poco sconcertante perché promuove quasi al rango di gendarmi persone del tutto digiune e, quindi, completamente inadatte ad un ruolo di tale responsabilità visto che sarebbero state scelte tra chi ha il reddito di cittadinanza e chi quello d’emergenza.
Di certo, inoltre, non avrete trovato su Tele Palazzo Chigi notizie interessanti riportate dai principali quotidiani come, ad esempio, l’attacco al governo non di un bieco oppositore, ma del sindaco dem di Milano Sala, contenuto in una pagina di intervista pubblicata domenica da “La Repubblica”.
Già il titolo era significativo: “E’ come essere in un nuovo dopoguerra. Per ripartire serve un governo di capaci”. E per far comprendere bene quel che pensa sottolinea “…. una parte dei ministri non è stata nominata per comprovata esperienza specifica del settore di cui si occupa o per una lunga esperienza politica. Perchè parliamo sempre di meritocrazia e poi accettiamo che i ministeri non siano guidati dai più competenti?….Serve un governo di competenti, tecnici o politici non fa la differenza”.
Come dargli torto anche quando dice che il centrosinistra “deve alzare lo sguardo e darsi un’idea di futuro”, segno che ora non ce l’ha ?
Su TG Palazzo Chigi non troverete, inoltre, traccia dell’attacco del vice-ministro al Mit Giancarlo Cancellieri alla sua ministra, la dem Paola De Micheli, accusata di “nascondere i contenuti della trattativa con Aspi”, ma questo dossier non lo conosce nessuno né il M5S né altre forze di governo né il presidente del Consiglio che lo tiri fuori. Il tempo è scaduto” Non vi sembra anche questo un ultimatum che doveva essere riferito, soprattutto considerando che i grillini pretendono sia tolta la concessione alla Società Autostrade e, per questo, hanno bloccato la richiesta di Atlantia per un prestito, garantito dallo Stato come previsto dal decreto liquidità, per un miliardo e 100 milioni di euro con il risultato che la società ha bloccato l’investimento pluriennale di 14,5 miliardi di euro, stanziando solo 900 milioni per l’ordinaria manutenzione?
Ovviamente nessuna traccia delle dichiarazioni del presidente dei deputati dem Del Rio, critico nei confronti del governo, sullo scontro notturno tra il premier e la ministra dell’Istruzione costretta, alla fine, a cedere sul concorso per l’assunzione dei precari dopo aver minacciato le dimissioni. E, soprattutto, nessun riferimento all’intervista rilasciata il 23 maggio al “Corriere della Sera” dal Procuratore generale di Bergamo e Brescia (da lui dipende anche la Procura di Cremona) Rispoli sull’inchiesta aperta per “le decine di denunce da Nembo e Alzano Lombardo anche a rappresentanti di governo e Regione”
Il riferimento alla mancata “zona rossa” in Val Seriana ed all’esigenza -sottolineata dal Procuratore generale-” di accertamento dei fatti ineludibile in considerazione della straordinaria gravità e della pressante richiesta della popolazione di fare chiarezza.”
Mi fermo qui perché gli esempi -ed ovviamente ve ne sarebbero altri- mi sembrano già significativi e, forse, qualcun dovrebbe consigliare al premier Conte l'”usura tv” che i bravi big televisivi evitano con molto cura. Già il suo governo è andato sotto nei sondaggi, già lui stesso è sceso nella fiducia degli italiani che stanno svegliando dall'”incantamento ” causa paura covid-19 che molti neurologi, psichiatri e psicologi avevano indicato, prevedendo, poi, il ritorno alla normalità dal punto di vista psichico, uscendo dal rapporto figlio-padre con il padre chi comanda come il premier. Meno Tv, in sostanza per Conte che stabilito l’armistizio con Matteo Renzi, dovendo, però, mantenere gli impegni presi, deve guardarsi dai crescenti malumori del Pd e, soprattutto, da un Di Maio che intende riappropriarsi dei grillini ed ha sempre più nostalgia di un Salvini che addirittura gli aveva promesso Palazzo Chigi .