LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – GOVERNO: Almeno un rimpasto: questo chiedono a gran voce anche quelli della coalizione di maggioranza

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Come si può dare torto al Presidente dei senatori PD quando praticamente sfiducia il Governo quando, candidamente dichiara che i ministri sono inadeguati al loro compito istituzionale, Ha voglia Zingaretti a dissociarsi dalle quelle dichiarazioni quando lui stesso dovrebbe essere cosciente di come stanno le cose, tanto più che sa bene che ormai Renzi a tratto il dado e pur non aprendo la crisi si è tirato fuori da una maggioranza che certo non rispecchia quella del Paese. 

Si può ben capire che aprire una crisi di governo non sia cosa facile, ma è altrettanto vero che quando un paese viene assalito da un tale malessere che ormai lo si vede sulle piazze più importanti, non si può certo stare lì a guardare passivamente lo sfacelo e non bastano neppure gli ormai tristemente noti DPCM, che si stanno susseguendo alla velocità di quei moduli che ci era capitato di conoscere al primo lockdown. Non sono pochi neppure quelli disposti ad accettare la posizione dello stesso Presidente della Repubblica che rimane a balcone a guardare il suo Paese che brucia sotto le manifestazioni di chi ha pressoché perso tutto se non almeno il gusto della protesta.

Dignità, una parola evidentemente sconosciuta al nostro premier, neppure dichiarazioni come quella di Renzi parlando del DPCM: (“crea tensioni, ma non ferma il virus.Conte non faccia il populista.Il decreto non diminuirà i contagi, ma aumenterà i disoccupati: Il governo ascolti le piazze”); senza contare quello sostenuto dal vice-segretario PD Orlando che senza mezzi termini ha sparato a zero sulla ministra Azzolina , rea di essere entrata in collisione con il governatore della Puglia Emiliano.

Si diceva della dignità che dovrebbe essere sempre presente quando si occupano certe poltrone, non serve fare lo gnorri o appellarsi alla gravità del momento, quando nessun segnale seppur tenue, si intravvede perché le cose stiano per avere una qualche svolta. Forse per il presidente Conte è arrivato il momento di prendere atto che le piazze vanno ascoltate, certamente fermando i vandali e i facinorosi, quelli che si infiltrano facendo solo confusione, tanto per danneggiare chi manifesta con piena ragione e lo fa, ancora, con compostezza e serietà a difendere non solo la sua azienda ma tanti, moltissimi posti di lavoro e la stessa sopravvivenza delle famiglie alle quali non arriverà neppure quel minimo indispensabile.

Gli italiani non meritano, quelli che con i loro sacrifici, con la loro laboriosità, con la loro cultura, troppo spesso mortificata  dalla politica deteriore, di essere portati allo sfacelo.

BT

 

 

 

 

  LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG

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LA SITUAZIONE SUL PARZIALE LOCKDOWN CHE COLPISCE LA RISTORAZIONE IN TUTTO IL PAESE. SOLINAS RAPPRESENTA IL DISSENSO AL GOVERNO

 

Scrive un collega blogger romano: “L’Italia brucia sia per le violenze nelle grandi città…sia per le proteste civili che stanno mobilitando tutta la cultura italiana, tassisti, ristoratori, baristi e proprietari di palestre”.

Almeno da ciò che appare dalle cronache, anche il Presidente Mattarella avrebbe espresso la sua preoccupazione, cosa più che normale, anche se questo non ci tranquillizza affatto. Il presidente Conte continua per la sua strada senza tenere neppure nella seppur minima considerazione finanche uno stuolo di noti scienziati che dovrebbero almeno essere, quantomeno, ascoltati sulle tesi che espongono.

Non voglio, comunque, addentrarmi nel vasto repertorio nazionale, limitandomi a guardare lo scenario che riguarda la nostra Regione. Ieri sembrava che il nostro Presidente Solinas volesse seguire l’esempio dell’Alto Adige che, in virtù dell’autonomia conferitagli dalla Costituzione, passava sopra il DPCM stabilendo gli orari di chiusura dei locali interessati secondo il principio che ciò che non fa male la mattina non dovrebbe farlo neppure la sera, così decidevano pure di tenere aperte le piste di sci.

Nessuna protesta per le decisioni altoatesine, quindi via libera ad agire nello stesso modo, in fondo la Sardegna la sua autonomia a Statuto Speciale l’aveva da molto prima dell’ Alto Adige perciò dovrebbe avere anche un pochino in più di voce in capitolo, così la decisine del Presidente. Questo sino alla tarda serata, poi lo slancio si è fermato  e sembra che la decisione aspetta un assenso da parte del Governo. Pazienza, questione di p…e..

Una considerazione però mi viene subito spontanea: perché non ho visto nessuna reazione dei nostri comuni in appoggio al presidente, come mai? Se i vecchi possono giustificare una certa stanchezza nei confronti di certe iniziative, almeno quelli nuovi, non fosse altro che per dimostrare a chi li ha votati l’altro ieri che loro ci sono e sono pronti a dare tutto per  salvaguardare sia la nostra autonomia che le imprese del nostro territorio, forse per ora è meglio rimanere sotto traccia e parlare di come si potrà comporre una giunta stabilendone i principi: per voti ottenuti o per tendenza professionale? Per stabilire l’orario dei bar c’è sempre tempo, in fondo se tra qualche mese ce ne sarà uno più o uno meno, cosa cambia?

BT

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – “IO CHISSA’ SE ME LA CAVO” IL POST-ELEZIONI

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Mentre sfoglio La Nuova Sardegna, leggo dei risultati delle elezioni nei vari comuni della nostra Regione, mi martella la mente il titolo di un film della Lina Wertmüller. “Io speriamo che me la cavo”. Solo il titolo, per cercare il significato, lo prendo come un augurio per tutti i nuovi sindaci che per la prima volta vanno ad assumere un nuovo gravoso incarico. Speriamo, lo dico con estrema consapevolezza e piena comprensione, tutti, nessuno escluso merita un augurio sincero per il periodo che va ad affrontare. Non abbiamo un periodo normale, governare un paese in piena pandemia, ritengo quanto mai gravoso il compito che dovranno affrontare.

Ecco dove torna il titolo del film, un augurio,anche se un po sgangherato, sempre augurio rimane. Però, mi chiedo subito, saranno tutti capaci di affrontare il momento? Le condizioni gli consentiranno di portare avanti quei programmi che si sono imposti come base del loro amministrare? In molti definiscono quei programmi solo un obbligo da presentare insieme alla lista di candidati, ben sapendo che rimarrà il loro libro dei sogni da tenere nell’ultimo cassetto della nuova scrivania che andranno ad occupare.

Per quello che mi dato conoscere, poco in effetti, non sono riuscito a leggere qualcosa su come affrontare questo momento abbastanza tragico, tutto come se covid19 fosse la solita sigla per una riunione goliardica e non un problema che, per ciò che ci dice la scienza, dovrà accompagnarci per un tempo ancora indefinito. Certo, è dura questa constatazione, è uno scontrarsi con una realtà che si vuole disconoscere.

Il problema della cultura, sfiora i piccoli centri, se non per quello che riguarda l’istruzione, ma, il sindaco deve essere sempre pronto perché lui deve occuparsi dei trasporti, deve occuparsi della sanificazione della aule, deve assicurare che i figli dei suoi elettori e non siano tutelati. E le persone anziane? Anche quelle potrebbero trovarsi nella necessità di tutela: facciamo una semplice ipotesi, peraltro già ventilata, quella di tutelare la salute degli ultra sessantacinquenni ponendo per loro un lockdown, gente sola da accudire anche nelle più semplici delle loro esigenze, fare la spesa per la sopravvivenza, anche quello è un compito del sindaco, oppure pensa che in ogni caso ci sono sempre dei volontari che provvedono. Si, le associazioni di volontariato esistono e, per fortuna, funzionano pure, ma, è il sindaco che deve accertarsi che ciò avvenga in maniera coordinata, senza che nessuna corra il minimo rischio di essere dimenticato.

Ecco le preoccupazioni che nascono a caldo, poi tutto funzionerà al meglio, alle volte l’improvvisazione fa miracoli, ed ancora, di che lamentarsi? In fondo la maggioranza dei cittadini li ha scelti ed è giusto pensare che massimi o minimi sono sempre ciò che il paese merita.

Beppe Tusacciu

 

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – Santa Teresa – covid19 – Scuola la giusta preoccupazione dei genitori

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La nostra Ministra continua a ripetere  che la scuola è pilastro di tutto lo Stato. Condivido, è la prima cosa, anche prima del lavoro, ciò significa che deve rimanere, in qualche modo aperta. Saremmo tutti d’accordo se questo venisse fatto con regole precise  e mettendo in sicurezza insegnanti, alunni, genitori e affini.

La premessa per informare che sono stato contattato da alcune mamme di alunni di Santa Teresa,  preoccupate per la sorte dei loro figli: sono assenti da scuola, ormai da tempo, sin da quando  nell’Istituto si sono verificati casi di infezione da covid19. Questi genitori hanno cercato  in tutti modi, almeno così sostengono, di ottenere almeno delle risposte che, cosa strana, neppure la Preside si è preoccupata di dare. Come dar torto a queste mamme che non possono nascondere la loro preoccupazione di fronte ai casi ormai conosciuti, avvenuti nell’ambito dell’Istituto scolastico.

Cosa chiedono: che le istituzioni facciano qualche cosa che dia tranquillità, Purtroppo neppure questo, anzi, almeno da  quanto sono riuscite a sapere in via non ufficiale, sembrerebbe che  non è stata fatta nessuna tracciabilità ne a livello studenti ma neppure all’esterno, tant’è, nessun tampone è stato effettuato tra coloro che in qualche modo ha avuto presumibile contatto con le persone risultate positive.

Non si riesce a capire quali siano i motivi di tanto silenzio in una situazione così delicata tanto più che, vede coinvolti oltre agli adulti vede coinvolti  dei bambini che, oltretutto continuano a rimanere esclusi, seppur volontariamente, dalle lezioni e che, in fondo, non si chiede altro che poter frequentare le lezioni in sicurezza.

Ora, non sapendo più a quale delle istituzioni rivolgersi, fanno appello al buon senso degli organi preposti perché si facciano carico del problema trovando le soluzioni adeguate.

Certo non gli è di conforto l’evolversi della situazione a livello nazionale dove la confusione la fa da padrona quando lo stesso Presidente del Consiglio di fronte al Parlamento, balbetta soluzioni che nulla risolvono concretamente, mentre, nel nostro caso vi è necessità di risposte serie ed urgenti.

 

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – Elezioni amministrative Santa Teresa Gallura Lettera aperta alla Signora Nadia Matta capolista di Futuro Diverso

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Quando si dice che “il buon giorno si vede dal mattino” nel caso specifico, la presentazione o meglio la chiusura della campagna elettorale di Futuro Diverso, fatta dalla sua capolista ne è la migliore prova e inizio questo mio pezzo partendo da ciò che ha detto nella chiusura del suo intervento.
Mi si voglia perdonare se prima di entrare nell’argomento specifico mi permetto, di riportare una citazione:
“Nell’universale azione redentrice e rigeneratrice, a cui il mondo aspira, voi giornalisti avete un ruolo di grande responsabilità; per la natura della vostra missione; per il posto che occupate e per l’influsso che potete esercitare nella società.
Giustamente fieri dei diritti-doveri dell’informazione, voi siete vigili testimoni di tutto ciò che la vita offre nella varietà e molteplicità dei suoi risvolti.
(Giovanni Paolo II – 27 gennaio 1984 ai giornalisti udienza in Vaticano)
Codice Deontologico del giornalista
Art. 2 “. In forza dell’art. 21 della Costituzione, la professione giornalistica si svolge senza autorizzazioni o censure. In quanto condizione essenziale per l’esercizio del diritto-dovere di cronaca, la raccolta, la registrazione, la conservazione e la diffusione di notizie su eventi e vicende relativi a persone, organismi collettivi, istituzioni, costumi, ricerche scientifiche e movimenti di pensiero, attuate nell’ambito dell’attività giornalistica e per gli scopi propri di tale attività, si differenziano nettamente per la loro natura dalla memorizzazione e dal trattamento di dati personali ad opera di banche-dati o altri soggetti.”.
Testo Unico dei Doveri del Giornalista
“È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.”
Chiedo scusa alla signora Matta se mi sono permesso di tediarla con alcuni punti di riferimento alla professione del giornalista ed ai quali rare eccezioni derogano da questi punti fondamentali. Lei ha chiamato in causa la professione ed uno in particolare che , a suo dire avrebbe scritto stupidaggini, ovviamente non avendo fatto nomi, nessuno può dire a chi erano rivolte le sue accuse. Ho ricevuto una telefonata di un collega che riteneva fosse tutto rivolto a lui, ed io ho ribattuto, perché non a me? Signora Matta, perché non si riascolta con un attimo di mente sgombra da ripicche e apprensioni, suo intervento, spero non esprima il suo vero animo, perché, mi creda è talmente astioso tale da destare preoccupazione: si, preoccupazione che lei possa raggiungere la carica per la quale è candidata, mi creda in quelle condizioni non potrebbe mai fare il sindaco di un paese, allo stato delle cose, sarebbe quanto mai inadatta. Vede mi permetto di scriverlo da osservatore indipendente da ogni e qualsiasi condizionamento, con il cuore in mano, se così fosse veramente vedo nero per il paese che le sarebbe messo in mano. Mi perdoni, non è il giornalista che scrive, bensì il semplice elettore.
Lei ha iniziato il suo dire accusando il suo concorrente di aver impostato il suo discorso di presentazione contro le persone: Vede Signora Matta, io ero presente quando lo ha pronunciato, e posso assicurarlo, lo può sempre verificare, non più di quattro volte, per il resto ha parlato della sua persona, cosa molto importante, delle sue esperienze, di come intende amministrare qual’ora venga premiato dall’elettorato, delle sue radici, e dell’amore che nutre per il paese in cui è nato. Lei? L’opposto: oltre a raccontare le magnificenze dell’amministrazione Bardanzellu, per la quale mi consenta di non esprimermi, ha impostato il suo intervento forse parlando di programmi? Ha parlato della sua persona? Ha detto qualcosa su come intenderebbe amministrare? Ha solo puntato tutto sulla denigrazione del prossimo senza nulla di costruttivo, solo critiche magnificandosi della opposizione fatta. Mi scusi: ma lei sa cosa significa opposizione? Crede che un interventino iroso in Consiglio sia fare opposizione? L’opposizione si fa sempre e comunque ed ovunque finchè non si raggiunge un risultato. Quante volte si è rivolta alla stampa per appoggiare la sua “opposizione”. A, mi scusi, i giornalisti scrivono stupidaggini. Mi ascolti se le stupidaggini non fanno notizia, non troverà mai un giornalista che le riporti. Si rilegga il suo banale intervento. Se vuole poi ne parliamo.
Giuseppe Tusacciu
Iscritto all’Ordine dei Giornalisti – elenco Pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e Molise – Roma) tessera n° 062988; 23.01.1981
È stato:
Consigliere Nazionale dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana);
Vice Presidente dell’UCSI – Lazio;
Consigliere e Membro del Direttivo della Sezione Italiana dell’AGE (Associazione Giornalisti Europei);
Vice Presidente e Tesoriere dell’ACEC (Associazione Cristiana Europea della Comunicazione ).

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – ELEZIONI AMMINISTRATIVE SANTA TERESA GALLURA

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Per fortuna siamo arrivati agli sgoccioli, una campagna elettorale lunga come non mai, tante speranze, che seguono le proposte, bisognerebbe fare una regola, che i contendenti si fermino a presentare se stessi, votare sulla fiducia dell’individuo, nulla programmi, nessuna citazione, perchè andare a cercare altri se poi si deve essere se stessi  a portare avanti il proprio pensiero?

A seguito di un post di coalizione, un lettore scrive: “Che P…le ogni legislatura la stessa storia inseriti ma per ora non si può, non è colpa nostra sono entrati altri fattori”. Uno aggiunge: “Condivido”.

Si parlava di urbanistica: che tema, una vera novità per Santa Teresa. Sono circa sessant’anni che si ripetono le stesse cose, poi, ci ritroviamo quella specie di colombaie di Santa Reparata ed anche quella schiera di mini-mini casette faccia mare che sovrastano Municca e Rena Bianca.

Insomma programmi che vorrebbero apparire favolosi ed invece dietro nascondono pressocchè il nulla.

Sentire quel quasi slogan “Lungoni: Futuro diverso” essere simbolo di una lista, mi porta a pensare, io che lungunesu lo sono diventato, che sarebbe più giusto puntare su un ritorno al passato, lo dico per i giovani, quelli più interessati ai ricorsi storici, ai tempi degli Allasio, ai Cesarini di Senigallia, ai primi imprenditori belgi di Terra Vecchia, e, perchè no, anche del costruttore Scano, quando si puntava ad un turismo di élite, magari, scimmiottando la nuova Costa Smeralda. 

Puntavano giusto allora, un albergo fronte mare, a due passi dalla bellissima spiaggia di Rena Bianca, due file di cabine padronali sull’arenile, importare idee sino a trasferire il mercato calcistico nella cittadina, promosso da quel certo Boniperti che tanto lustro ha dato alla squadra dove giocava, ed al calcio nazionale. Altri tempi, nostalgia. Si molta ma, non certo per me stesso. 

A che pro parlare di eco-compatibilità? Che senso ha se prima non ci si pone, neppure si sfiora, l’esigenza di rimuovere il più grande ostacolo allo sviluppo del paese? Forse, i teresini di oggi si rendono conto della sua presenza solo quando, in particolar modo nella stagione estiva fischia il vento di levante e, entrando nel loro paese dal suo primo ingresso sono costretti a sollevare i vetri delle loro auto nel tentativo di fermare quel lezzo pesante delle fogne a cielo aperto che quello scempio di depuratore libera nell’aria. Genio colui che lo ha permesso, peggio chi lo ha progettato. Chi era? Sicuramente un urbanista dalla lunga vista. Ma di cosa vogliamo parlare se nessuno sente la necessità di iniziare, quantomeno, a farne cenno per un suo spostamento?  

Urbanistica: sviluppo del paese prima di ogni cosa, accesso al porto, mi ripeto: ma di cosa vogliamo parlare? Santa Teresa, centro abitato: delimitato da tutti i lati, purché non si voglia pensare di cementificare sulla strada per Capotesta, altrimenti scavalcare la zona artigianale, oppure, Buoncamino?

E molto buono il simbolo dell’altra lista: “Lungoni: E’ il momento”, un auspicio di cambiamento, la speranza del fare di un gruppo di giovani, media quarant’anni, guidati da un giovane trentenne, piedi per terra, direi, radici ben piantate, non so quali studi abbia fatto, i richiami alla storia non solo del suo paese, mi fanno pensare bene. Ho ascoltato casualmente un suo discorso, quaranta minuti di concretezza: sogni? Pochi, conoscenza dei problemi, consapevolezza delle difficoltà del paese come agglomerato urbano e  Paese come Nazione, coscienza delle difficoltà e degli ostacoli che si troverà di fronte il ventisette prossimo se arriverà quella fiducia che sta chiedendo ai suoi concittadini; ideologia: tendenza al sociale, convinto che il benessere arriva dove si produce e, dove si produce che vi è benessere diffuso. Questo è. Non dovrei permettermi invasioni di campo, chiedo venia per una digressione, la mia vecchiaia se lo può permettere? Credo di si: mi è piaciuto questo suo intercalare tra The Beatles e Salmo, tra presente e passato, ma ancora di più ho apprezzato il ricorso alle radici, quell’essere andato via per conoscere, per imparare, per mettersi poi in gioco e dire che è il momento di cambiare…rotta. Ricordare il passato potrebbe essere quello di prendere il meglio e proiettarlo nel futuro. Questo è quanto mi è rimasto di quei quaranta minuti di monologo, come non dargli ragione? Questo potrebbe essere  “il momento” giusto.

LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG – ELEZIONI AMMINISTRATIVE S, Teresa G

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Il Geometra Giuseppe Ogno mi invia una sua dichiarazione con preghiera di pubblicazione su giustusblog.it cosa che faccio volentieri, riservandomi eventuale commento,

Giuseppe Ogno

Nei giorni scorsi dopo vari tentativi di approccio fra le varie componenti del Centro-destra , tentativi andati sempre fuori linea, con un gruppo di amici si è deciso di fare informalmente un incontro attribuito alla destra storica di Santa Teresa Gallura. Da tale incontro è scaturito un comunicato stampa che, riportato dal quotidiano La Nuova Sardegna, ha dato il via ad una serie di polemiche su facebook con le quali c’è stato un forte accanimento dei soliti “leoni da tastiera”. 

Essendo stato chiamato ripetutamente in causa non posso esimermi dal fare un ampio chiarimento sulla mia posizione.

Vorrei innanzitutto precisare come il comunicato stampa intendesse semplicemente ribadire come la destra storica di Santa Teresa Gallura, facente riferimento alla sua fondazione (anno 1978) divenuto in seguito intitolato al militante “Franco Boccognani” prematuramente scomparso, non fosse stata interpellata sulla strategia di sviluppo che si sarebbe voluta attuare per la citta ne sulla composizione della lista elettorale confermando la propria neutralità nella competizione elettorale. Questo mi sembra sia un ragionamento politico con una sua chiara logica.

Vorrei sottolineare a chi contesta il nostro diritto, che è pur vero che non esiste un circolo, ma, questo vale per tutti, esistono però molti simpatizzanti ed ex militanti provenienti dalle linee dello MSI e successivamente da Alleanza Nazionale. Ci tengo a sottolineare: il Circolo Franco Boccognani aveva superato i cento iscritti sotto la presidenza di Gianni Usai, superando addirittura la città di Tempio.

Alcuni dei personaggetti che si atteggiano a uomini di destra, non hanno mai voluto accettare l’iscrizione al partito, non ben si distingue se fosse per codardia o opportunismo, scodinzolando alla vista degli amministratori dell’epoca dopo averli votati.

Con il comunicato, mi sono espresso in nome e per conto dei simpatizzanti di Fratelli d’Italia e della destra storica di Santa Teresa, convinto di averne pieno titolo, avendo avuto la mia prima tessera a diciotto anni, da studente a Cagliari, quando molti degli attuali paladini della tastiera stavano nascosti nei sottoscala con le orecchie basse per non farsi riconoscere dagli avversari politici. E’ vero che allora i tempi erano abbastanza caldi, sia io che diversi dei nostri amici attuali, abbiamo, in prima persona, sostenuto e difeso anche in Consiglio Comunale, le persone della nostra area ingiustamente colpite e vessate da amministrazioni faziose.

Sorrido quando vedo una foto di Giorgia Meloni con un post dove mi si vorrebbe accusare di incoerenza a partire, addirittura, a date risalenti a 35 anni fa. 

Per carità di patria non faccio nomi ma, sentire la parola coerenza rivolta a me e in generale, ad altri amici, sulla bocca di chi, mi si scusi il francesismo, “leccava  il deretano” al potere dell’epoca, è veramente vergognoso. Vorrei ricordare per la cronaca che trentacinque anni fa in Consiglio Comunale nei banchi di centro-destra vi erano elementi che , guarda caso fanno parte della attuale destra storica citata nel comunicato: oppure parliamo di trent’anni or sono quando il sottoscritto seduto nei banchi dell’opposizione veniva pubblicamente minacciato dal sindaco di allora, dopo aver esaurito gli argomenti politico amministrativi, si permise di dire che sarei “stato punito”. Ovviamente non è mancata la opportuna risposta. Anzi, mi chiedo se ancora tutto risulti nei verbali del Consiglio dell’epoca, comunque inviterei i signori contestatori di fare le opportune verifiche.

A scanso di equivoci, vorrei fosse noto che nel tempo ho ricoperto la carica di consigliere della Federazione Gallura di Alleanza Nazionale e, per cinque anni ho ricoperto la carica di presidente dei Probiviri della stessa Federazione, candidato alle elezioni sia regionali che provinciali ho ricevuto un consenso elettorale che nessuno ha mai raggiunto a Santa Teresa, 

1078 voti di preferenza. 

Per precisione vorrei far presente, quanto si evince dalla cronaca che in quelle loro riunioni campeggiano solo interessi per poltrone e assessorati, questo a dimostrazione della totale assenza della politica, d’altronde chi aveva i titoli ed aggiungerei, la capacità per parlarne?

Per quel che concerne i comunicati e le dichiarazioni del vice Commissario regionale Di FdL Gigi carbini devo dire che mi sono divertito: fondamentalmente è emersa una ignoranza abissale (pitrali) di soggetti che tralasciando le offese alla grammatica, alla punteggiatura e alla lingua italiana in genere, dimostrano di non capire quanto leggono, infatti, il Commissario Gigi carbini ribadisce quanto da noi asserito, che non riconoscendosi nella lista Futuro Diverso, ogni simpatizzante deve ritenersi libero di votare come meglio crede.

Geom. Giuseppe Ogno

SANTA TERESA G. – ELEZIONI AMMINISTRATIVE

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“Sono ben onorata di non essere condivisa perché legata irrinunciabilmente ai valori che mi contraddistinguono” Sono le parole della candidata alla carica di sindaco della lista civica con orientamento di centro-destra, “Un Futuro Diverso” in risposta ad un comunicato stampa di qualche giorno fa, emesso da un gruppo aderente a Fratelli d’Italia e al movimento indipendentista UNIDOS che fa capo a Mauro Pili.
Certo, non può far piacere questo sparigliamento dei giochi, non assoggettarsi e non riconoscersi in quella lista dove una pseudo rappresentanza di Forza Italia e Lega avrebbero espresso la volontà di occupare un’area, autonomamente, nel caso specifico, a dispetto dei santi.
Era nell’aria, troppi galli a cantare, sparpagliati, con colpi di coda dati come fendenti, non poteva che andare così. Il centro-destra aveva iniziato con tre raggruppamenti uguali nei colori, divisi su valori e quindi su una eventuale composizione di lista, ognuno con la patente in tasca, chi vantava partecipazioni ad alto livello nazionale, chi sosteneva che la parte imprenditoriale sarebbe stata quella vincente, chi aveva ottenuto ‘l’unto del Signore’, poi un gruppo che ama definirsi ‘Destra Storica’ che si identifica con Fratelli d’Italia, dopo aver esperito tutti i tentativi -almeno così si evince dal comunicato- ha deciso di defilarsi declinando ogni possibilità d rapporto con la lista guidata dalla Signora Nadia Matta.
Veramente il primo a dichiarare forfait era stato il gruppo che si definiva venti/quaranta, relativo all’età dei partecipanti tutti giovani imprenditori nei vari settori, capitanati dall’imprenditore Angelo Murineddu e sostenuto dalla Cooperativa Consorzio delle Bocche che svolge una intensa attività di trasporto marittimo passeggeri per la visita degli arcipelaghi de La Maddalena e corsi. Fatti i preliminari, visto che poco si riusciva a quagliare, il gruppo si è disfatto, sciogliendosi nel nulla.
Poi, l’Ing. Giuseppe Poggi, forte dell’appoggio della Destra Storica teresina, lui aderente di Forza Italia da vecchia data, forte dell’esperienza di amministratore degli anni ottanta dove fu assessore e vice sindaco, ha tentato di formare una lista che avrebbe dovuto essere di grande impatto, e in tal senso ha fatto vari tentativi per unificare le forze del centro-destra. L’idea era ottima ma il difetto stava nell’impossibilità di trovare una quadra con il Consigliere Regionale, capogruppo consiliare della Lega nonché vicecommissario regionale dello stesso partito geom. Dario Giagoni. Comunque l’osso più duro era rappresentato dalla autodesignata capolista Signora Matta.
A questo punto, all’Ing. Poggi, rimanevano due alternative, la prima quella di procedere nella formazione di una lista rappresentata dalle forze politiche presenti, cioè Fratelli d’Italia, Unidos, raggruppamenti ufficiali, poi molti aderenti a Forza Italia, sardisti, ed altri indipendenti; la seconda, quella che poi è stata scelta: ritirare l’idea.
Così la Signora Matta rimaneva sola nella competizione ma, ovviamente, non era pensabile che quei gruppi spontanei che hanno preferito tirarsi indietro piuttosto che entrare in competizione per pescare nello stesso barile, lasciando campo libero, distinguendosi però ufficialmente dal raggruppamento che è rimasto solo a rappresentare il centro, visto che la Lega mai ha dichiarato la sua posizione di schieramento.
Certo è che la destra storica teresina non ha digerito il comportamento di coloro che si arrogano il diritto di rappresentanza, seppur dietro la copertura di una ‘civica’, del centro-destra, così come i venti/quaranta che si sono dispersi, questi, tutti, quasi sicuramente voteranno per la lista opposta, anzi, ascoltando le varie voci, sembrerebbe che la destra storica abbia preso qualche contatto con i rappresentanti dell’altra lista, qualcuno che si dice meglio informato assicura che, addirittura, si sia aperto un dialogo costruttivo. Se quest’ultima parte del discorso risponde al vero, allora si spiegherebbe il nervosismo che impera nella Signora Matta che rischia il suo diverso con dubbio futuro.

SANTA TERESA G. – ELEZIONI AMMINISTRATIVE: UNA SCELTA DIFFICILE?

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Siamo ancora ai colpi di fioretto, all’assaggio sull’attenzione dell’avversario, un passo avanti due indietro, dietro la maschera, l’occhio vigile dello schermitore pronto per portare la stoccata che chiude la partita. Peccato che quella maschera protettiva nasconda la parte più interessante della contesa, lo sguardo. Poi, il pubblico, quello che sempre attento anche quando non conosce le precise regole che fanno della scherma un’arte cavalleresca di antica e nobile tradizione: non è quello che sta apparendo in questo scorcio finale della campagna elettorale amministrativa di Santa Teresa Gallura, il fioretto ha lasciato spazio alla sciabola, le stoccate sono diventati fendenti, il duello sta assumendo la caratteristica della ricerca finale all’ultimo sangue e di cavalleresco non vi nulla. Gli amici son diventati nemici, i nemici in parte si sono intiepiditi e, la constatazione migliore che si possa fare è che tutto questo ha portato ad un rimescolamento delle carte che, forse, qualcosa di buono ne può uscire.
Santa Teresa, un territorio meraviglioso reduce di molti attacchi sconsiderati, un territorio lasciato a se stesso preda dell’ultimo arrivato, di anni di abbandono, frutto di una politica spesso assente, da anni lasciata in mano a chi avrebbe dovuto limitarsi a dare consigli specifici e che ha potuto fare in assenza di limiti.
L’opposizione, in alternanza, quindici anni di blackout, ma, anche le maggioranze, nulla e poco. Ora si va al voto, per il passato poco da recriminare, malgrado l’anzidetto, il cittadino ha votato, di volta in volta ha scelto, quindi, oltre al mea culpa, che dire? E’, che la cittadina merita una svolta, vera, ha bisogno di sognare e poi tornare ad una nuova realtà, a idee nuove, ad un modo diverso di governare, ad un approccio diverso dal passato, ad uno scatto risolutivo che capovolga il vecchio per andare verso il nuovo. Non vi è più tempo per il tirare avanti, ci vogliono nuove idee, i giovani? Certamente, ma, con tanta voglia di lavorare con determinazione, con uno sguardo al passato per non commettere gli stessi errori.
Si era partiti con cinque schieramenti, troppi, ne hanno preso coscienza gli stessi interessati rendendosi conto che la contesa non avrebbe prodotto alcun benessere. Da una parte una scelta più che del capolista, di una linea politica, di una premessa per un nuovo modo di governare, almeno nelle intenzioni. Qualche protesta del vecchio, qualcuna anche scomposta, ma tutto questo fa parte del gioco: diceva un vecchio politico che “il potere logora chi non ce l’ha”, io aggiungerei “Il potere logora chi lo ha avuto e non lo ha saputo gestire”. Appellarsi a eventuali veti aggiungendo espressioni ingiuriose, non paga, e, principalmente non fa bene a nessuno. L’acredine il sentirsi defraudati per una non scelta da parte di chi vorrebbe il cambiamento non significa togliere l’onore ad alcuno, sarebbe sufficiente un: “ho fatto il mio dovere, se dovessi aver commesso qualche errore scusatemi”. Tutto qui.
Dall’altra parte: si parla di ‘futuro’ dove la maggior parte è ‘passato’. Un passato che pochissimo ha brillato, anzi a ben vedere buona parte di quel blackout gli potrebbe attribuire. Il riferimento non ha bisogno di indicazioni specifiche, il contesto complessivo dovrebbe esserne cosciente, un bluff, capita nulla di strano, una scelta sbagliata durata un lustro, pazienza. Poi? Che dire? Un’opposizione sottovuoto, nulla, neppure quando hanno avuto occasione di farla dura, costante, ‘tignosa’, inflessibile, nulla di tutto ciò. Ed ora si legge chi vanta quel periodo per la signorilità che, per carità, mai uscire dai canoni del buon comportamento, ma l’opposizione deve farsi sentire con voce alta e chiara, deve far sentire la propria presenza. Forse, seppur attento cronista, quella voce mi è sfuggita. Dovrò in futuro stare più attento perché ciò non avvenga.
In questa tornata non vi sono né nani né ballerine, solo étoile. In ogni caso, la vedo dura, la battaglia tra contendenti ha ancora una ventina di giorni, i programmi, quelli realizzabili, non il solito ‘libro dei sogni’, saranno quelli che daranno all’elettore la possibilità di valutare per giungere ad una scelta che si spera possa essere la più oculata possibile, la comunità ne ha estremo bisogno, non rimane molto tempo per dare quella svolta che rimetta Santa Teresa G. in corsa per concorrere ad obiettivi che il territorio merita.
Che dire? Buon lavoro a tutti. Maggioranza e opposizione, ognuno nel suo ruolo dia il meglio di se.
Questo è quanto i cittadini si aspettano e con questo spirito sceglieranno coloro che meglio corrisponderà alle loro intenzioni.