Finalmente la chiusura in attesa di aprire le urne

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Oggi, la prima cosa che mi viene in mente, è il proverbio usato dal mister Trapattoni: “non dire gatto finchè non lo hai nel sacco”. Il mister è un saggio ed io vorrei attenermi al suo proverbio. Ma, io c’ero. Si ieri sera sono stato presente alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale delle due liste concorrenti alle elezioni amministrative di Santa Teresa Gallura: ebbene, se si deve giudicare dalle presenze, tanto per rimanere nel gergo calcistico, “ tra i due non v’è partita”.

I capelli bianchi ed ormai radi, mi consigliano di rimanere con i piedi per terra e, per tirare le somme, aspettare domani sera, al termine dello scrutino.

Nei giorni scorsi, non ricordo chi, mi faceva notare la mia poca dimestichezza con operazioni di marketing. Per carità, mai preteso di essere un tecnico di quel settore, e non vorrei neppure farmi forte di esperienze acquisite, d’altra parte la lista n° 1, dispone di personaggi che qualcuno ha definito di razza, pertanto, posso solo permettermi qualche piccolissima osservazione:

Cinque anni fa, per la manifestazione di chiusura dei comizi elettorali, i facenti capo a quella lista, organizzarono una cosa casareccia alla fine di Via XX Settembre e, tutto sommato, quelle 60/100 persone presenti, fecero la loro figura, diedero un segno di presenza difficile da confrontare, dando in ogni modo un segno di “massa”. Per questa tornata, forse consigliati da qualche megalomane, hanno voluto tentare la piazza principale che, ad occhio di tutti, è abbastanza estesa. Cosa è successo? Le solite 60/100 persone presenti sono diventate un puntino nero su uno sfondo bianco:

Allora, al signore del marketing vorrei consigliare per il futuro che, fra cinque anni, magari mettendoci un briciolo di furbizia, in tempi utili vada a prenotare la Piazza Santa Lucia, per le ore 23,00  del venerdì canonico, è vero che non vi sarà tempo per la passerella di tutti i candidati ma, intanto avrebbe l’ultima parola, ma, cosa ancora più importante, potrà usufruire di una consistente fetta di pubblico della manifestazione precedente.

Piccole attenzione, furberie da quattro soldi, poco marketing, ma sicuramente, efficaci.

Questi piccolissimi consigli mi verranno rinfacciati dalla lista n° 2.

Signori, chiedo perdono, che gusto ci provate se non potete disporre di avversari? Eppure lo sapete bene che amministrare senza opposizione, in fondo, è scomodo, ci siete passati negli scorsi cinque anni e, qualche difficoltà l’avete avuta, almeno così mi diceva qualche vostro ex consigliere. Va bè: forse dicendo questo pensava che dirlo a Beppe poco conta, passato qualche giorno tanto si svanisce nella sua mente.

Voglio ancora tornare ai piccoli consigli.

Sempre alla lista n°1, nella malaugurata ipotesi, dovessero arrivare secondi nella contesa, i vecchi coccodrilli della politica pensino un attimo a quel che potrà accadere in futuro, perchè voglio supporre che chi ci ha provato più volte lasci perdere (che  senso ha continuare ad essere secondi?), è evidente,e senza entrare nel merito del gradimento, cosa che risulterebbe  di tutta evidenza, che occupare spazi pensando solo al presente non si

fa un buon servizio, allora sarebbe meglio pensare al futuro e lasciar fare esperienza a chi futuro è , a chi può utilizzare un quinquennio di opposizione per prendere cognizione della pubblica amministrazione. Certo ci vuole coraggio per rinunciare, ma, i signori della politica, certamente, lo hanno, tutto sta a riconoscerlo ed a esercitarlo.

Chi riuscirà a fare questo, SANTA Teresa gliene  ne sarà grata e potrà vedere e godere dei risultati. Anche se la vittoria non sarà diretta su quelle persone,potrà goderne i meriti, quelli di aver contribuito a formare una nuova classe dirigente. I giovani lo meritano, non fosse per altro che per averli esposti.

Che dire ancora? È vero, la politica è enfasi e finisce di esserlo quando si passa all’insulto ed alla maldicenza. Purtroppo questa campagna elettorale è stata abulica di accuse gratutite e di maldicenze, di attacchi ad personam. Assenza di argomenti validi, un andare fuori tema e, questo non paga. Anche oggi, quando si dovrebbe mantenere un certo riserbo di riflessione, ho visto degli attacchi che sanno di trucido. Un invito a tutti: quel che è stato è stato finirla li credo sia cosa saggia. Andiamo a votare, facciamo le nostre scelte, in libertà,  senza condizionamenti, il voto è il diritto fondamentale che ci è concesso, cerchiamo tutti di esprimerlo esaminando a fondo la nostra coscienza.

Buon voto a tutti, che vinca il migliore.

 

LETTERA APERTA ALL’AMICO GIULIO FAGNANO

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Caro Giulio, tu sai che io ti conosco bene e sempre ti ho stimato come un ragazzo brillante e pieno di sani principi, anche se, qualche volta, espressi con esuberanza giovanile. Ora, sono passati un po di anni e sei cresciuto… Devo dire che, purtroppo, oggi come ieri sei ancora colpito da sindrome daltonica giovanile: esiste il bianco come il nero ma, non ti offendi se ti indico che esistono anche altri colori, per esempio, dal bianco e dal nero si può ottenere il grigio ecc. ecc..

Secondo te, io sarei in contraddizione scrivendo prima di una presentazione in sordina e poi, in un secondo tempo affermare che si è svolta in stile holliwoodiano. Ebbene, in un primo momento avevo avuto notizia che la lista 1 aveva fatto la presentazione in un bar alla presenza di pochi intimi (in effetti, solo più tardi ho appreso che si trattava di un incontro con gli operatori commerciali), quando poi ho avuto la possibilità di correggermi ho preferito enfatizzare quella vera e, sono sicurissimo che la Signora Antona lo ha capito e, forse, pur cosciente che viviamo la vicenda elettorale da posizioni diverse, ha apprezzato.

Vedi caro Giulio chi ha bisogno di essere sbozzato non sono io e, ti posso assicurare che, conoscendomi, dovresti ben sapere che mai mi avventurerei a sostenere una vittoria a fronte di una sconfitta, così come mai e poi mai potrei neppure pensare di immaginare chiunque “sgozzare teresini” o, comunque esseri umani e non solo: rifletti, il solo pensarlo sarebbe talmente trucido da nascondere la testa sotto la sabbia, magari alla “Rena Bianca”. Rifletti.

Vedi, se fossi una persona attenta, e tu dovresti esserlo, ti saresti reso conto che, seppur con una vena di ironia, ho apprezzato lo sforzo che hanno fatto per valorizzare il paese. Consentimi una osservazione: la clip che hanno realizzato, proprio in ragione di quel marketing che ti attribuisci ben sapendo che non è farina del tuo sacco, è degna del miglior ufficio turistico ma, per renderlo tale avrebbe avuto necessità di essere, a mio modestissimo parere,  ripulita dal sottofondo, lasciando solo la presenza della capolista. Quello sarebbe stato vero marketing.

Vorrei risponderti per gradi, seguendo il tuo ordine, devo invece cambiare lasciando la parte che tocca l’ ideologia per ultima.

Ebbene: ora devo dirti il motivo che mi spinge, e lo faccio con coscienza che diventa logica ed infine piacere, a votare per Stefano Pisciottu, Sindaco. Voto Stefano, perchè, dopo averlo conosciuto, posso dire che da parte sua  non ho trovato alcuna discriminazione e sono uscito dal gruppo di cinque anni fa proprio per quel motivo. Forse a te è sfuggito, eri distratto, o non lo hai proprio capito, ma cinque anni fa, la capolista di allora aveva manifestato la discriminazione di nostre persone e, addirittura, del responsabile provinciale di un partito della coalizione. Dimmi, lo sai che nella lista n° 1 è accaduta la stessa cosa? Parlane con chi è stato buttato fuori, guarda che cosa hanno riservato ai sardisti. Se tu fossi stato a Santa Teresa, pensi che a te avrebbero riservato una sorte migliore? Loro conoscono le tue origini politiche e, ti assicuro, non ti avrebbero voluto, tu rappresenti la destra, sei un fascista, sei partitico, agli antipodi del loro essere e,quindi, non valido per stargli vicino. A questo avevi pensato?

A tuo dire, io sarei un “Badoglio”: ma sai almeno cosa stai dicendo? Sbagli di grosso, io, come ho già avuto modo di chiarire sono stato invitato ad aderire ad AN quando la DC non esisteva più e quell’invito mi era stato rivolto da un Fini di altri tempi, quando AN era diventato un partito moderato. Almirante, ne ho apprezzato le qualità oratorie ma, mai e poi mai l’ho condiviso, TU, invece, nasci politicamente sotto quella stella e, il tuo post sta a dimostrare che non sei cambiato affatto, non ti sei affatto evoluto e me ne dispiace perchè Santa Teresa ha bisogno di giovani ed io ero convinto che tu potessi essere veramente quanto di meglio si potesse avere per il futuro di questo paese. Dico questo con grande rammarico e chi mi conosce sa bene che non lo faccio per piaggeria.

Ora, dimmi la verità, pensavi che mi sarei offeso per essere stato definito “egrezzo” oppure pensavi che quella parola potesse esaltare la tua arguzia? Errore caro, non mi offende affatto e tu non sei neppure arguto, l’unica cosa che hai fatto è aver dimostrato ai nostri concittadini quanto tu sia povero di argomenti, e quanto vi sarebbe da lavorar sodo per renderti quello che mi aspettavo tu fossi.

Con piacere ti ho dedicato un’ora del mio tempo, avendo in fondo al cuore una speranza che le mie parole potevano, in qualche modo, tornarti utili per farti riflettere, per fare in modo che attaccare una persona bisogna prima valutarne a fondo la sua vita e riflettere e soffermarsi per giudicare se si è nelle condizioni ideali da poter sostenere di conoscere quella persona quanto la stessa può conoscere te.

Per me, carissimo, questa storia, un po squallida, diciamolo, quì ha termine.

Purtroppo  il tuo post mi vede costretto ad utilizzare lo stesso tuo mezzo e rendere pubblica questo scritto, anche se  avrei preferito farne a meno. In fondo, ti voglio bene e non mi fa certo piacere, portarti “in piazza”.

Io ho giocato scoperto, con nomi e cognomi, avresti potuto farlo anche tu, sarebbe stato più intelligente ed appropriato, ti assicuro, la risposta sarebbe stata uguale.

Credimi. Beppe Tusacciu

PRESENTAZIONE LISTA: “QUATTRU CIAVANI GADDURESI” IN LIBERTA’… LE MIE

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In pieno stile holliwooddiano si aperta la kermesse della presentazione della lista Antona “A cara a ventu”. Una clip che ricordava tanto la pubblicità di paesi esotici,l i punti più suggestivi di Santa Teresa con sottofondo di immagine del candidato, il tutto condito con musica appropriata, quindi, alla fine la parola alla candidata che affronta una platea plaudente così come doveva essere. Una dimenticanza,: per completare il quadro mancavano.le cheerleaders. Ed infine: finalmente il teatro viene avvolto da una voce calda, suggestiva (così l’ha definita un suo noto estimatore), Ineccepibile,accattivante (preferisco), forse vorrebbe essere, persuasiva, comunque impostata (con un briciolo di cattiveria potrei dire, davanti allo specchio).

Dalla Voce, con una certa sorpresa, apprendiamo che la controparte gli rimprovera di non essere una teresina doc, benchè le radici siano profonde sin dalla fondazione, ma, secondo quanto è dato apprendere, ciò non avrebbe creato alcun nocumento qualora avesse accettato una candidatura sicura sull’atra sponda.

Evidentemente la nostra Voce voleva di più, certo, dopo aver rifiutato candidature al Senato, alla Regione, rifiutando persino di capeggiare una lista a Tempio, ha accettato, non senza una punta riflessiva ponderata, la candidatura teresina, forte di quelle profonde radici familiari che, solo casualmente, l’hanno fatta nascere in altro luogo montano dove, solo d’estate si si sta volentieri  “A cara a ventu” quando si può godere l’unico, il solo, che soffia, il “limbaresu”. Ecco perchè a dire della Voce, “la bellezza della Gallura è il vento”. Chissà se sono tutti d’accordo a S. Teresa.

E’ bello partecipare a queste “presentazioni” elettorali, si impara a conoscere cose nuove.  Chi era a conoscenza che la nostra Voce fosse anche poeta? Per me è stata una sorpresa, ed ancor di più sentire declamare una sua poesia di rimprovero ai genitori che, sbadatamente, avevano optato per un altro luogo di nascita. Certo, avessero avuto un po di lungimiranza avrebbero potuto pensare che un bel giorno poteva esserci magari l’aspirazione di diventare sindaco di un paese nel quale gli vengono rimproverati i natali.

Parole, ciavani.

La Voce ci giunge con tono super-persuasivo per annunciarci la sua apoliticità. Bene, sembra quasi vero. Peccato che il “Comitato promotore” sia di ben altra natura, seppur misto, e poco vale l’aver preteso che tutti “in un cantuccio del proprio cure le loro ideologie”. Cara la nostra Voce, è vero, il cuore è importante ma come pompa, infatti quando il sangue arriva al cervello e li che va a finire quel pensiero che fa ragionare sulla base del proprio essere. e, poi, come si può pretendere di fare il sindaco di un paese se si è “apolitici”?  Forse, voleva dire “apartitica”. Ma, anche quì non ci siamo: Il “Comitato proponente”, la spina dorsale del consesso è tutto ben definito politicamente e partiticamente, forse si salva qualche Capo famiglia, che, si è vero, hanno un peso non indifferente, ma da soli? Forse lei sii voleva riferire ai candidati: ebbene, lei nella lista ben cinque ex assessori, quattro appartenenti al vecchio UDC ed uno al PD. Lei può anche avergli fatto firmare una carta, ma pensa che una firma strappata riesca ad estirpare una fede? Poi, a parte i quattro, che mi dice del Comitato di accoglieza del quale notoriamente facevano parte, almeno con la loro presenza esponenti di spicco del vecchio PCI? O crede di essersi creato un alone di purezza eliminando un giovane di Alleanza Nazionale? Ma Signora Antona !!!

Come la mettiamo sulle dichiarazioni estemporanee  del candidato Muntoni che pubblicamente si è definito politico di lungo corso? Magari, con  poco profitto,quindici anni in Comune c’è stato.

Il Programma: mi scusi, faccio riferimento a Lei ben sapendo che molte mani vi hanno lavorato. Non le sembra che vi sia un uso abusato di futuro prossimo in astratto condito con un po di studi da affidare a ricercatori non volontari?

Ebbene, devo dire, da cronista non devo fare altro che valutare ed informare sui contenuti, da cittadino elettore, mi creda, sono preoccupato. Sin dall’inizio l’ho sempre ritenuta una risorsa, ne sono ancora convinto: ma, la squadra?

 

Renzi: siamo all’inizio della crisi?

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Nei giorni scorsi avevano annunciato un calo i sondaggi, ora c’è stata la conferma nelle elezioni amministrative del Trentino Alto Adige e Val d’Aosta: l’”effetto Renzi” non funziona più. O, almeno, non ha l’influenza avuta nelle “europee” . “I democratici ripiegano clamorosamente rispetto alle europee di un anno fa” scrive, ad esempio La Stampa”. Il risultato è che a Trento il Pd conferma , sì,al primo turno con il 54.8 % il sindaco Andreatta che, però, cinque anni orsono era stato eletto con il 64%, perdita secca di quasi 10 punti . Ed a Bolzano il centrosinistra deve, inaspettatamente andare al ballottaggio, anche qui perdendo un bel po’ di voti( soprattutto i dem) , mentre nel, secondo comune trentino, Rovereto, il sindaco uscente del Pd, Andrea Morandi, deve anche lui andare al ballottaggio col 35.5% dovendosela vedere con il 38.4% di Francesco Valduga di un’altra coalizione di centrosinistra, comprendente una lista dei Popolari , quindi capace di attrarre elettori di centrodestra.

Indubbiamente, le situazioni locali hanno influito su questi risultati cosi’ come la forte astensione dal voto , anche questo, però, segno di disaffezione verso tutti gli attuali partiti al punto che in un Comune noto per essere un importante centro di villeggiatura d’estate e di sci d’inverno, ossia Ortisei, nella famosa Val Gardena, non si è riusciti a superare il 50% più uno di votanti e,quindi, si andrà al commissario.

Chi inneggia alla vittoria nelle due regioni alpine è la Lega che triplica i suoi voti e a Trento divenga addirittura il secondo partito, portando via ovunque suffragi ad una Forza Italia che deve contentarsi di un misero 4-5% al punto che la onorevole Biancofiore ha chiesto le dimissioni del coordinatore del Trentino Alto Adige. Io sostengo, non so se a torto o ragione, che l’oltranzismo unito ad una pesante forma di fanatismo, sempre e dovunque, dimostrato dalla parlamentare Alto atesina, quanto meno, abbia provocato la disaffezione al voto degli elettori di Forza Italia, Una dèbacle clamorosa che il “ribelle” fitto addebita a Berlusconi, che l’aveva messa in conto tanto da lanciare il superamento del vecchio movimento, proponendo la costituzione di un partito repubblicano sull’esempio di quello americano capace di riunire tutti i moderati . Tutto rimandato,comunque, a dopo il 31 maggio , giorno delle elezioni in sette regioni ed in moltissimi comuni. Vedremo se i risultati confermeranno la tendenza emersa in Val d’Aosta e nel Trentino Alto Adige,regioni diciamo particolari perchè a statuto speciale dove chi governa -e qui governa da moli anni il centrosinistra- ha bilanci generosi e ,quindi, soldi da spendere, egemonia da esercitare, dunque molte possibilità di ottenere consensi. Qualcosa, però, inizia a scricchiolare e persino la Svp perde voti , pagando sia i tagli fatti agli ospedali sia, probabilmente, il sostegno nazionale al governo Renzi che , evidentemente, sta scontentando i cittadini.

Credo che il segretario-premier se ne stia accorgendo perché l’”uomo solo al comando” funziona se produce fatti concreti, fatti positivi per la vita quotidiana degli italiani. Qui, però, la disoccupazione giovanile è giunta al 43%, tasse, tassine ,accisse che opprimono il cittadino, inefficienze statali, burocrazia che , spesso, non funziona, amministrazioni comunali, come ad esempio quella capitolina, che non riescono nemmeno a sistemare le buche ed i marciapiedi sconnessi , criminalità grande e piccola che imperversa e mi fermo qui per carità di patria, mi pare superfluo accennare anche a come trattiamo profughi-immigrati terra di conquista di aberranti speculatori. Se poi aggiungiamo la sentenza della Corte Costituzionale in merito alle pensioni, allora siamo al top del peggio.

In questo quadro vanno inserite anche le continue provocazione della ministra Boschi che ormai si crede l’unta del Signore , offende a destra e manca, insulta i sindacati e difende a spada tratta una legge di rifroma, ora quella della scuola, che sostiene vada bene ad insegnanti e studenti quando gli uni e gli altri sono in prima fila nelle proposte sempre più vaste, sempre più incisive .” Togliamo la scuola dalle mani dei sindacati “ tuona la ministressa e si prende , giustamente, risposte pepate, la più tenera è “ dimostra l’arroganza e il disprezzo per la democrazia.”

Le sue performance preoccupano anche chi deve fare i conti con gli elettori come il candidato presidente delle Marche Luca Ceriscioli che. In un comizio, s’è trovato accanto alla Boschi che accusava i sindacati perché criticano la riforma della scuola. Preoccupato di perdere consensi in chi era piombata nelle Marche per aiutarlo di fatto l’ha smentita, dicendo : “lo strapotere lasciato a dirigenti scolastici –contenuto nella riforma– và mitigato ed è da rivedere anche il ruolo dei precari”, ossia proprio quel che chiedono gli aborriti ( da Renzi e dalla Boschi ) sindacati . Incassa e porta a casa, direbbero i conterranei toscani della ministressa alla quale farebbe bene mena supponenza e l’aria di chi ha la scienza infusa, sempre per dirla alla toscana,.

Dovrebbe ricordare che il confronto e il dialogo sono alla base di una buona politica, oltre ad essere un esempio di civiltà . Ce lo insegna anche Papa Francesco, agli insegnamenti del quale il segretario-premier dovrebbe far riferimento visto che si professa cattolico ( non mi riferisco alla ministressa che credo venga da un’altra cultura…) . Paolo VI° diceva cha la politica “è la forma più alta ed esigente della carità”, l’ha ricordato , il 30 aprile scorso, proprio il suo successore Francesco per dire a dei giovani studenti : “ difronte alla cultura dell’illegalità, della corruzione e delle scontro voi siete chiamati a dedicarvi al bene comune anche mediante quel servizio alla gente che si identifica nella politica:” Ed ha aggiunto : “ Se i cristiani si disimpegnassero dall’impegno diretto nella politica sarebbe tradire la missione dei fedeli laici chiamati ad essere sale e luce nel mondo anche attraverso questa modalità di presenza.” Una presenza che “molti cattolici” hanno onorata con “una politica pulita, senza sporcarsi. Pensiamo a De Gasperi, in Italia, e Schumann in Francia.”

Non sarebbe male, quindi, che Matteo Renzi tenesse ben presenti queste parole di Papa Francesco e ricordasse un po’ più la lezione degasperiana. Forse comprenderebbe che il decisionismo va bene, è necessario al posto della politica del rinvio, ma nel rispetto degli altri, nella valorizzazione della cultura del dialogo e del confronto opposta a quella dello scontro . A guadagnarci sarebbe lui, il segretario-premier, ma soprattutto un Paese chiamato Italia.

Italicum: Per Renzi una vittoria di Pirro?

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I 60 no , più i tre assenti e le tre astensioni della minoranza dem non sono, politicamente, una cosa da poco .Non caso Pier Luigi Bersani ha definito “ampio” quel dissenso, mentre Scelta Civica ha esultato : “siamo determinanti,senza di noi il governo non ha la maggioranza.” Di fatto un partito ormai senza elettori secondo gli ultimi sondaggi e senza più un ministro passato al Pd, ma con bel gruppetto di parlamentari potrebbe condizionare il presidente del Consiglio . Che al Senato rischia di trovarsi con un solo voto di maggioranza , bene che vada, se non ricucire con gli Epifani, gli Speranza, i Cuperlo, i Chiti, i D’Attorre, la Bindi , i Letta, ovviamente Enrico, e i Bersani , senza considerare Massimo D’Alema che non è in Parlamento, ma che per molti è il regista occulto degli oppositori dem a Renzi.

In effetti, sì, portato a casa la riforma elettorale ed esulta per questo, imitato da una esilirante Boschi,ma se quella di Matteo Renzi fosse, davvero, una vittoria di Pirro? Ho l’impressione proprio di sì. Innanzitutto perchè chi, in Italia, ha imposto nuovi sistemi elettorali poi ha perso le elezioni, ma soprattutto per l’esistenza di una dura opposizione e, in particolare, una dissidenza superiore al previsto nello stesso partito del segretario-premier.

Ed ora è’ sulla riforma costituzionale al Senato che si sposta lo scontro e se il segretario-premier può essere disposto a concedere qualcosa dopo il varo della legge elettorale difficilmente potrà accettare il ritorno al Senato elettivo sostenuto dalle opposizioni, ma anche da parte della minoranza dem che già un avviso ha inviato ai renziani votando un emendamento della Lega sulla riforma della Pubblica Amministrazione sì che è stato respinto grazie al voto di un ex-grillino.

In sostanza si annunciano venti di guerra per Renzi che appare, è vero, sempre più sicuro di sé , forte anche del successo che sta avendo l’Expò , dopo tante polemiche , ma che, in realtà, è seriamente preoccupato ad iniziare dalla situazione economica ed ai conti che non tornano e la disoccupazione, in particolare quella giovanile, che aumenta , raggiungendo cifre record, mentre aumenta il disagio sociale e gli sbarchi di migranti sono sempre più numerosi , acuendo problemi compresi quelli relativi ad infiltrazioni terroristiche.

Voci maligne da oltreoceano sussurrano che, ormai, il segretario-premier sta terminando il suo ciclo , avendo rottamato gli ex- big comunisti e alcune strutture e lobby obsolete o non più sostenibili , oltre ad aver varato una legge elettorale che, guarda caso, andrebbe benissimo anche a chi non l’ha votata perché, alla fine, potrebbe favorire un centrodestra, ricompattato da un Berlusconi “allenatore” in campo, non più prima punta , ruolo lasciato all’ex-ministro degli Esteri Frattini. Fantapolitica ? Andiamoci piano perché sono le stesse voci che insistevano a dire che Napolitano sarebbe stato rieletto al Quirinale .

Di Frattini candidato premier del centrodestra potrebbe essere , ma secondo altri sussurri e grida americane perderebbe di poco lo scontro con Renzi e, dopo, tornerebbe in ballo il “patto del Nazareno”, propedeutico al Partito della Nazione.

Tutto, insomma, può essere perché certe influenze internazionali sono storicamente importanti nella politica italiana che taluni osservatori vedono estero-diretta non solo dall’Ue , dal Fondo Monetario Internazionale e dalla globalizzazione.

Giugno sarà, quindi, un mese decisivo , non a caso a Palazzo Madama , la prossima settimana, si inizierà il secondo passaggio della riforma costituzionale con la nuova discussione sul Senato. E questa volta la minaccia delle elezioni anticipate avrà scarso effetto sulla minoranza dem anche perché è sempre più forte il sospetto che Renzi voglia andare al voto anticipato con il consultellum per presentarsi ai cittadini come il politico che voleva cambiare l’Italia, ma ne è stato impedito da chi è legato al passato, alle vecchie negative consorterie. Rimanendo il Senato elettivo nessuno, probabilmente, vincerebbe a Palazzo Madama e la nuova , in realtà potrebbe essere la vecchia, intesa con Forza Italia, magari trasformata da Berlusconi in un partito tipo quello repubblicano americano, quindi con ampio rinnovamento , porterebbe a quella maggioranza di centro che degasperianamente guarda a sinistra, ossia al sociale. In proposito mi sembra significativo l’invito che Papa Francesco ha rivolto ai cristiani affinchè si impegnino in politica, ma non in un partito cattolico, citando come esempio di ottimo politico in Italia proprio Alcide De Gasperi.

 

Alla fine è la montagna a far sentire la sua voce

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Alla fine è la montagna a far sentire la sua voce. Con un post tutto maiuscolo si è voluto dare una risposta, piena di parole congrue, dalle quali abbiamo appreso la linea programmatica-social-morale della nostra lista “A cara a ventu”.

Purtroppo, come scrivevano Leo Chiosso e Giancarlo DelRe, per la voce di Mina, “Parole, parole, parole, parole, soltanto parole” che il vento, da qualsiasi lato soffi, si porta via.

Come vorrei credere alle parole del post e, ne sono certo, sono state espresse , pensate con piena convinzione ma, forse, con scarsa conoscenza di persone e cose.

Vada per il cambiamento: chi non aspira a che le cose mutino, che prendano una piega diversa e, convintamente positiva? Nel periodo che stiamo attraversando, tutti aneliamo al cambiamento, speriamo  tutti ardentemente che le cose propendano per una diversa direzione, che arrivi qualcuno che prenda precisi, credibili impegni verso i cittadini. Cose concrete, che so io, come quello di diminuire la pressione fiscale. Quell’impegno chi lo prende? Nel post non è scritto. Chi potrebbe garantirlo? E se qualcuno volesse metterci la faccia (la cara) , la squadra avrebbe altrettanto credibilità che si può accordare alla persona che si espone? Forse è meglio fermarsi un attimo per  esaminare e riflettere. Questi sono impegni che solo il capolista potrebbe assumere, ma,  è nuova non solo della politica ma anche della vita cittadina Nella compagine coloro che, a quanto è dato sapere, hanno fatta scelta per metterci la faccia (al vento), sono tutti stati assessori di lungo corso, e, mi si lasci dire, non hanno lasciato un buon ricordo della loro amministrazione. Alcuni sono stati anche all’opposizione, vada a vedersi i verbali dei Consigli comunali della legislatura che sta per compiersi. Non vado oltre lascio tempo peri la riflessione

Ecco perchè mi sembra esagerata l’ affermazione: “NOI SIAMO PRONTI AD AFFRONTARE UN NUOVO VIAGGIO NELLA VITA DEL NOSTRO PAESE, ANIMATI DALLA VOGLIA DI UN CAMBIAMENTO QUALITATIVO CHE METTE AL CENTRO DELL’INTERESSE IL CITTADINO E IL TERRITORIO NEL QUALE EGLI VIVE.”.

Se la mia citazione della canzone interpetrata da Mina non avesse fondamento, quelle parole raggiungono un limite di temererietà pericolosa. Chi non sarebbe disposto a riconoscere serietà ed affidabilità? Sarebbero in molti a crederci, ma, con  quali garanzie, e chi sarebbe disposto a dar? Ma chi potrebbe sarebbe accetto come garante perchè i cittadini possano aprirgli questa linea di credito? Non è cosa semplice, di propositi se ne fan tanti e, ripeto altrettanto sono e possono essere le parole, ma di entrambi si può anche morire.

Passiamo alla politica, questa che sembra diventata una discriminante. In paese ci si conosce tutti e, chi più chi meno ha espresso idee e partecipazione politica. Trovo assurdo, appunto che, idee e adesione,  siano un discrimine per intervenire nella vita pubblica e, non credo che abiurare il proprio trascorso sia indice  di vanto, e tanto meno una perdita di libertà. I condizionamenti non li fanno i partiti, sono le persone con la loro testa, con i loro atteggiamenti, qualche volta, con i loro interessi a darne costume. Oggi, con una grande dose di qualunquismo o, per chi lo preferisce, di populismo, ci si vorrebbe far vergognare di aver partecipato in qualche modo alla vita politica del paese, esprimendo o fiancheggiando le idee che venivano espresse dai partiti. Grande errore. Chi si vergogna di aver aderito ad un partito e solo perchè ha tanto da vergognarsi di se stesso. Condividere un’idea, aderire a dei principi, sostenere un impegno, far parte di un programma può essere solo motivo di grande maturazione. Con convinzione posso assicurare che l’interesse comune può passare anche attraverso i colori della politica, abiurarla è solo motivo di debolezza. A conforto delle mie personali convinzioni ho voluto consultare lo Zingarelli che mi riporta alla voce ‘politica’ :”Scienza e arte di governare lo Stato: La…politica si ‘nsegna fare e mantenere e reggere le cittadi e le comunanze”.

La libertà in cui credo non mi viene dalla composizione estemporanea di una lista civica, bensì attraverso un serio e convinto confronto di idee e di atti a migliore il bene della collettività cui appartengo. Se questo avviene anche attraverso colori partitici, ben vi siano, com ho anziedetto, i partiti sono fatti di persone: se le persone hanno idee, sani principi, onestà, e moralità, sono ben accetti ed a questi va ogni riferimento.

 

 

Lista Antona: Montagna o topolino, alla fine il parto c’è stato

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E dopo tanto abbiamo qualcosa della lista che, giustamente, non vuole chiamarsi di centro-destra ma che in effetti da quel lato viene orientata con la consapevolezza che c’è dentro lo zampino della sinistra conservatrice locale che faceva spicco nel PD è stata varata. Ora, finalmente, abbiamo almeno una lista di nomi su cui farci un’idea di che cosa può accadere ai teresini qualora costoro vincessero la competizione elettorale. Rimane solo una mia personale perplessità: chissà se ci sarà qualcuno che possa chiarirmi le idee su un dilemma quasi filosofico. Dati i tempi di maturazione di questa lista continuamente  annunciata ma lungamente attesa, il riferimentio è alla lista con “A cara a ventu”, sia “la montagna ad aver partorito il topolino” o, viceversa sia stato “il topolino ad aver partorito la montagna”.

Stando al lungo travaglio (visto che di parto si parla) maturato tra difficili inclusioni e rocambolesche e largamente contestate, esclusioni, tra i non entro ma entro e coloro che entrano, si fa per dire, solo per spirito di servizio nei confronti dei teresini che, poi, poco peso danno a certi servizi, propenderei per la seconda ipotesi. Il topolino che partorisce la montagna è un atto che veramente mi affascina, ma questa è solo una mia sensazione. Mi spiego meglio: il topolino, seppur piccolo, si muove, cammina: la montagna è li ferma, statica, non si muove (tradotto in gallurese volgare: “e undi vo andà?” Se lo traduciamo in lungunesu progredito :”allonga sei andendi?”.

Normalmente la lista che va a competere con quella rappresentata dagli uscenti dovrebbe essere “il nuovo “. Ho cercato di farmi un’idea sui nomi che vi ho letto e non so neppure se così come sono stati riportati siano nella posizione  di “importanza” o messi così alla rinfusa, se così è allora nulla da dire qualora, invece, fosse definitiva mi sorge spontaneo pensare che chi ha composto la lista abbia voluto distinguere i vip dalla plebe, i seniores dagli Juniores, una chiara divisione fra chi conta e chi no. Comunque, piccoli dettagli che hanno solo stuzzicato l’occhio del cronista, per il resto, poca sostanza.

Osservavo tra il vecchio ed il nuovo: Il vecchio ha fatto un rinnovamento sostanziale rimanendo solo in quattro uscenti, praticamente pari al nuovo che presenta vecchie glorie in pari numero. A questo punto non saprei quale delle due scegliere: Forse la lista capeggiata da Pisciottu vanta persone che hanno meno legislature di quella della Signora Antona, quindi potrebbero esser loro i più “nuovi” della contesa.

Il simbolo della Lista Antona: Un viso apparentemente femminile con i capelli al vento e la scritta ”A cara a ventu”. Mio suocero Serafino, marinaro di lungo corso ed anche miei cognati che di mare se ne intendono, mi hanno sempre detto che quando si viaggiava con bastimenti a vela e , comunque anche a motore,  per raggiungere il porto di destinazione, si facevano auspici per avere il vento in poppa. Evidentemente alla Signora Antona piace andare di bolina, magari allungando il tragitto ma con maggior divertimento, non vorrei assolutamente pensare che capiscano poco di mare, non me lo potrei permettere visto che le mie origini sono di diversa natura più portata verso la montagna.

Ora i programmi. Ci sarà da aspettare per molto? No, normalmente i sogni sono abbastanza ripetitivi, basta ricordarli.

 

Doccia fredda per Renzi nonostante la fiducia: aumenta la disoccupazione

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Esulta per la fiducia ai primi  articoli dell’Italicum, sì, ma in contemporanea ecco una brutta doccia fredda: aumenta la disoccupazione, smentito l’ottimismo del governo. Scrive “Il Corriere della Sera”, dal quale è andato via il direttore De Bertoli duramente critico nei confronti di Renzi definito un” caudillo ignorante”: “L’entrata in vigore del Jobs Act sembra non aver sortito effetti positivi sul tasso di disoccupazione.”

A marzo, infatti, esso è salito al 13% e per i giovani addirittura al 43.1%, cifre drammatiche perché in 12 mesi, ossia dal marzo dello scorso anno il numero dei disoccupati è cresciuto del 4.4% , ossia 138 mila lavoratori sono stati mandati a casa, dov ‘è finito tutto il trionfalismo renziano sui quasi 90 mila nuovi contratti a tempo determinato grazie al jobs Act? Probabilmente hanno ragione coloro i quali sostengono che la stragrande maggioranza di quei contratti non sono nuovi posti di lavoro, ma solo la trasformazione dei contratti dei precari grazie al fatto che il governo non fa pagare gli oneri sociali per tre anni e gli imprenditori, tolto l’art. 18, potranno poi licenziare gli ex-precari quando non ne avranno più bisogno.

Né possono confortare il governo gli altri indicatori economici che volgono al peggio anche per quanto riguarda la fiducia delle imprese. Aggiungete i problemi crescenti collegati all’immigrazione, l’ordine pubblico sempre più a rischio con proteste a tutti i livelli, con agitatori che vengono anche dall’estero (lo abbiamo vi sto a Milano per l’apertura dell’Expò), con la criminalità piccola e grande che imperversa e inquina la politica e con – per non fare mancare nulla – il rischio terrorismo, visto che il prefetto di Roma ,dopo la scoperta della cellula sarda, che infiltrati ci sono certamente anche nella Capitale. Senza contare la sentenza della >Corte Costituzionale che impone la restituzione ai pensionati di circa cinque miliardi per il mancato adeguamento della pensioni al tenore di vita.

In questa situazione Renzi ha sfidato opposizione ed una parte significativa del suo partito ,ponendo la fiducia sull’Italicum, mettendo in imbarazzo il Capo dello Stato, acuendo i contrasti e provocando la reazione a tutto campo dei grillini, della Lega e di Sel, oltre alla frattura , probabilmente voluta, nel Pd con l’Aventino di personaggi come gli ex-segretari Bersani ed Epifani, il capogruppo dimissionario alla Camera Speranza, l’ex-premier Enrico Letta, l’ex-vice-ministro all’Economia Fassina , l’ex-ministro Rosy Bindi.

Ora Renzi si troverà, agli inizi della prossima settimana, con una insidiosa votazione, probabilmente a scrutinio segreto, su tutta la legge elettorale. E se ai 38 dissidenti per la fiducia si aggiungessero i 50 della sinistra dem capeggiata da Speranza che hanno votato a favore del governo non volendo fare cadere? Sarebbero sufficienti i soccorsi forzisti degli amici di Verdini ?

Se anche il premier supererà questi scogli gli si annunziano tempi difficilissimi e c’è chi prevede la caduta del governo in giugno, dopo le elezioni regionali, con un Giuliano Amato, al nastro di partenza, pronto a prendere le redini di Palazzo Chigi e capace di imporre una patrimoniale una tantum sui redditi oltre le 75 mila euro per recuperare immediatamente risorse come fece con i conti correnti guidando, appunto, un governo d’emergenza.