DRAGHI – UNA INIEZIONE DI FIDUCIA PER AFFRONTARE L’IMMEDIATO FUTURO

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Oggi le lamentele non mancano, arrivano anche da coloro che manifestavano a Conte il loro dissenso, i soliti scontenti? Direi di no, piuttosto li definirei distratti: Draghi ha cambiato quasi tutto, da persona pratica preferisce il fare più del dire e a confermarlo sono le piccole cose che, forse perché piccole rimangono nell’ombra. Non si vedono più quelle conferenze stampa sempre ad anticipare i telegiornali, la sua presenza televisiva è quanto mai moderata e, quando Draghi appare vi è sempre un motivo, vi è qualche cosa da dire. Credo proprio e bisogna dargliene atto, che ogni giorno di più sta dimostrando che apparire continuamente sul piccolo schermo conta poco se a fronte dell’immagine non vi sono fatti, atti concreti.

Non è cambiato nulla, come se nulla è aver cambiato il commissario Arcuri, il Capo della Polizia, il Capo della Protezione Civile, e non mi sembra affatto poco l’aver scompaginato l’andazzo politico che stava imperando nel Paese, immobilizzato, cristallizzato nel nulla, mischiando le carte sia a sinistra che  a destra. Tutto questo può non piacere ma se dalla crisi pandemica ne uscisse un Paese rinnovato, un Paese che torni a crescere, un Paese che, come avvenne negli anni del dopoguerra, riparta con quello spirito che torni a imperare la fiducia e da essa, l’iniziativa e l’idea del crescere.

Bisogna dare tempo, siamo ancora agli inizi, l’emergenza non è ancora terminata, la vita umana è sopra ogni altra urgenza, il Presidente Draghi è quanto mai convinto: :”Ogni vita conta  -ha aggiunto- il nostro compito è salvaguardare con ogni mezzo la salute dei cittadini per tornare presto alla normalità. Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità, ma di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi”.

Non più tardi di ieri ha messo le prime pietre sulla riforma più importante fra le riforme: una Pubblica Amministrazione rinnovata, aggiornata ai nuovi tempi, alle nuove esigenze è la “pietra miliare” per una nuova società, quella che dovrà riportare il nostro Paese al posto che gli spetta nella società globale. Forse l’accordo sottoscritto con tutti i sindacati per il rinnovo del contratto degli statali, dove oltre ai benefici economici che gli interessati ne riceveranno, vi è ben chiaro che si dovrà raggiungere un lavoro più agile, a formazione, più premi e nuove assunzioni. Il Premier ha voluto precisare: “Il buon funzionamento del settore pubblico è al centro del buon funzionamento della Società,  questo è sempre vero, con la pandemia è ancora più vero”.

Questo è il primo passo verso quella normalità che tutti noi speriamo e che con la volontà di tutti speriamo di raggiungere al più presto.

BT