Voci Dalla Strada: L’ONU PARLA DI UNA MONETA UNICA MONDIALE da Achille Mauro Porcheddu su fb

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Caro Mauro, mi chiedi cosa penso su un argomento così complesso come quello di immaginare una moneta unica planetaria. Sicuramente stai sopravvalutando le mie capacità. Potrei sottrarmi e risponderti che io vedo la cosa spiegabile con una sola parola: “utopia”.

Se mi limitassi a questo, benché lo pensi, lascerei insoddisfatto prima di tutti me stesso, pertanto cercherò di tentare di mettere ordine ai miei pensieri per rendere comprensibile un ragionamento complesso e sicuramente al di sopra della mia portata.

Negli anni settanta si formò un movimento in Europa nel tentativo di  portare avanti un vecchio progetto di lingua unica per la Comunità Europea: l’esperanto. Credimi, allora se ne parlò tanto, fu una chimera per chi tale lingua voleva. Poi ci furono tantissimi tentativi per fare una moneta unica a livello europeo: allora gli Stati membri erano pochi e i tentativi fallirono miseramente (vedi ECU). Tieni conto che allora si parlava tra Stati che già avevano delle basi politiche  ed era attivo il Parlamento Europeo. Per arrivare alla moneta unica in Europa ci sono voluti trenta anni e questo è potuto avvenire dopo una enorme rivoluzione planetaria quella di aver staccato la moneta dalle riserve auree che ogni stato doveva avere a garanzia del suo circolante.

Oggi stiamo attraversando una gravissima crisi che, come puoi ben vedere, ci sta dilaniando tra partecipanti al club dell’euro. Ci sono le nazioni più forti che impongono, o vorrebbero, la loro volontà a chi è più debole e lo possono fare, e lo stanno facendo, mettendo in difficoltà anche chi poi tanto debole non è, e lo fanno attraverso fonti speculative poco corrette. Perché accade tutto questo? La risposta che riesco a darmi è perché non può nascere una comunione economica se non vi è prima una unione politica. Ma per ottenere una unione politica si dovrebbe poter superare le barriere delle tradizioni, della cultura, i divari ideologici che ci separano all’interno delle singole comunità, qualche volta anche nelle nostre famiglie.

E’ un discorso complesso e non vorrei assolutamente essere tacciato per razzista, ma devi darmi atto che tra noi e i finlandesi c’è un grosso divario nel modo di pensare. E’ cosa di questi giorni: un italiano viene arrestato in Svezia per aver dato un ‘buffetto’ tutto educativo al proprio figliolo di sei anni, poi, in quegli stati ti ritrovi un tizio che una mattina si sveglia e si mette a sparare su dei ragazzi inermi. Mi dirai che cose atroci avvengono ovunque, si, ma siamo sicuri che anche queste non facciano parte di un sistema educativo familiare più permettivista del nostro?

Ho divagato da quello che era il tema della moneta unica mondiale per dire che non mi sembra ne una cosa facile da realizzare, ne che se ne possano trarre dei veri benefici.

La moneta unica globale, secondo il mio pensiero dovrebbe avere come scopo quello di favorire lo sviluppo di tutti, a partire dai più deboli. Ma tu pensi davvero che chi sta bene voglia dividere il suo benessere e rinunciare ad esso, almeno in parte, in favore di chi non sa neppure cosa sia benessere?

Sono riuscito a spiegare perché ritengo il progetto un’utopia?

A presto

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