IL TG1 SI E’ TRASFORMATO NEL TG DI PALAZZO CHIGI E CONTE SI CREDE DE GASPERI ADDIRITTURA PIU’ BRAVO DI LUI

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Pensare che ieri sera ho sentito la mancanza di Amadeus con il suo “I soliti Ignoti”. Ve bene che l’ignoto c’era anche se ha fatto di tutto per farsi riconoscere nel tentativo di “bucare” lo schermo con quel suo trionfalistico (ma de che!) annuncio fasullo almeno quanto lui. Questo signore crede che si sia tutti con l’anello al naso, non ha capito che agli italiani basta e avanza sapere la consistenza del debito pubblico per accettare con trionfalismo anche quello delle imprese e non solo, quello di artigianelli e partite iva in attesa più dei seicento, forse ottocento euro di contributo di sopravvivenza.
Ho addirittura ancora negli occhi le immagini di un Tg1 trasformato in un tg di Palazzo Chigi con una mega conferenza stampa del premier Conte con ai lati il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, dello sviluppo economico,il grillino Stefano Patuanelli e, accanto a Gualteri, la ministra dell’Istruzione, la grillina Lucia Azzolina, un tempo docente di scuola media superiore e, per un periodo, ex-sindacalista della scuola.
Altri TG, compreso quello più ascoltabile con conduttore-direttore Mentana, su L7 hanno dato solo parte di tale conferenza stampa divenuta un comizio governativo sia per la durata trionfalistica sia perchè avara di domande da parte dei giornalisti (solo quattro )
Iniziata a poco più di metà del principale Tg1 la pseudo conferenza stampa si è protratta sino alle 21,07, secondo più secondo meno, ed il premier nel dire e ripetere più volte “diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese”” s’è dimenticato di dire che si tratta di prestiti, in gran parte coperti dalla garanzia dello Stato, quindi danari da restituire, nessun contributo a fondo perduto. Certo, è un bel sollievo se la burocrazia non metterà, anche qui, i bastoni tra le ruote, fatto evitabile con procedure semplificate come ha fatto la Merkel in Germania. Da noi, com’è noto, i famosi 600 euro una tantum (quasi un’elemosina) attesi con ansia da chi è letteralmente alla fame in moltissimi casi, non sono ancora arrivati, causa il flop dell’Inps ed a precisa e secca domanda Conte ha detto, senza imbarazzo, speriamo prima del 13 aprile, ossia quasi certamente non a Pasqua. A Berlino la Merkel ha dato non 6oo euro, ma 5mila euro ai “sofferenti” e li ha dati subito con bonifici direttamente sui conti correnti degli aventi diritto: Non avremmo dovuto fare altrettanto, signori del governo ?
Auguriamoci che non accada altrettanto con i prestiti , che dovranno materialmente, dare le banche e non vorrei che un bel pò andassero ai soliti noti, mettiamo, tanto per iniziare, alla nazionalizzanda Alitalia od ai riottosi proprietari indiani dell’Ilva e così via come accadeva, non molto tempo addietro, secondo molte inchieste non solo giornalistiche con i prestiti del Monte dei Paschi di Siena ed abbiamo visto che disastro è stato::
Il premier Conte, contornato dai suoi tre ministri, non s’è accontentato di trionfalmente sottolineare tutto il bene fatto dal governo, quello che ancora sta per fare, ma ha voluto anche sottolineare che 400 miliardi di euro non s’erano mai visti esser messi a disposizione delle aziende nella Repubblica Italiana, altro che De Gasperi. Questo riferimento non l’ha fatto direttamente, ma era implicito, facendo sorridere quegli anziani, scampati al coronavirus che i tempi degasperiani li hanno vissuti, quando le tasse statali si portavano via solo il 6% di quanto un lavoratore guadagnava, (ma cosa ne può sapere Conte, lui non c’era) i finanziamenti per le cooperative edilizie funzionavano di pari passo all’Ina-Casa e la lira si prendeva l’Oscar per il boom economico che accompagnava la ricostruzione e che grazie al precedente Piano Marshall aveva portato dagli Stati Uniti all’Italia non garanzie sui prestiti, poi da rimborsare, ma soldi veri per aiutarci a ricostruire. Tutto merito di un signore che si chiamava Alcide De Gasperi che aveva al fianco un ministro del Tesoro come Emilio Colombo, che il FMI ancora ricorda per l’importante “bridge Colombo” e che si avvaleva della collaborazione di esperti ad iniziare dal “grande” Guido Carli, stimato perfino i sovietici.
No Giuseppe Conte, lei non è nemmeno una sbiadita fotocopia di uno statista come il Trentino e non è nemmeno un politico di sinistra come, ad esempio, Massimo D’Alema che sarà anche antipatico, ma a Palazzo Chigi sapeva il fatto suo, non a caso era stimato da Condoleza Rice, l’allora segretario di Stato Usa. A vedere quella lunga ripetitiva esultante conferenza stampa nel Tg di Palazzo Chigi a mio giudizio si salvava, un pò, Gualtieri, al quale l’esperienza di europarlamentare, ha fatto bene. Troppo enfatico anche lui , anche se non ha imitato il premier nel predire un grande futuro. Forse il ministro dell’Economia s’è ricordato quando il Conte-1, salvinianamente dipendente, annunciava che il 2019 sarebbe stato un anno favoloso. Sappiamo,invece, come è andata per noi cittadini; lui può sempre dire: ‘a me bene’. Ma domani, appena finita l’emergenza Covid-19? L’ombra di Mario Draghi incombe, portata anche da un bel pò di dem e di grillini, oltrechè da Renzi e Berlusconi con Salvini d’accordo. Se, poi, aggiungete la sollecitazione dei presidenti confindustriali di tutte le regioni del Nord e del mondo economico-finanziario internazionale e la fiducia che lo stesso Mattarella ha nell’ex-presidente della Banca Centrale Europea, beh!, fossi “l’avvocato del popolo” sarei meno trionfalista e, soprattutto, smetterei di imperversare sui teleschermi. Una vecchia e sempre valida regola è quella di non esagerare nell’apparire in video, è controproducente, figuriamoci per chi il video addirittura lo invade nelle ore di punta… Totò direbbe: “ Ma mi faccia il piacere…”