NON C’E’ PACE PER GLI ANZIANI: IL GOVERNO VUOLE LASCIARLI IN CASA SOTTO SORVEGLIANZA. (e per il Covid si è vecchi a 65 anni…)

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Alle affermazioni di un ministro il cui nome dovrebbe dare tranquillità oltre che speranza mi è venuto da riflettere, d’acchitto, sulle parole del premier inglese che ai primi accenni in quel Paese del coronavirus aveva premonito che questa catastrofe si sarebbe portato via una buona parte di anziani. Morale: quel signore , al quale, da buon cristiano, auguro ogni bene, si trova in terapia inensiva. Non vorrei mai ne augurare e tanto meno immaginare che possa capitare al nostro giovane ministro qualcosa di malcapitato. Attenzione però, come dicono a Roma; “ a chi tocca non s’ingrugna”.
A parte le battute, sono veramente indignato perchè mi sento come una persona inutile, ingombrante, in sostanza un peso per questa società in tempo di Covid-19: Sì, perché appartengo ad una categoria “fragile” ed a rischio ed anche quando gli altri potranno tornare a passeggiare e tutte le aziende saranno riaperte e perfino le scuole, per noi, cioè circa 25 milioni di italiani, forse di più, il futuro è fosco.
Ieri sera, da Floris in TV il ministro della Sanità Speranza l’ha detto papale papale, spiegando che con il coronavirus dovremo vivere a lungo e, quindi, gli anziani, categoria a rischio vanno protetti. Pare una buona intenzione, ma non è così perchè l’intenzione è tenerci ancora a casa, addirittura monitorati dai sanitari. Ora se il criterio della categoria a rischio è, come pare, quello attuale da 65 anni in là ne facciamo parte.
Non importa che tu abbia fatto il vaccino antinfluenzale, come ogni anno, ed inoltre addirittura il vaccino anti-polmonite (basta una sola volta nella vita), che, prima della clausura, rispettavi i consigli medici di percorrere, anche con ritmo un pò sostenuto un mezzo chilometro al giorno, meglio se in un parco, di aver anche smesso da tempo di fumare e di rispettare certe norme igieniche e, magari, di sentirti in buona forma. No, chiuso in casa, non devi uscire, sei in pericolo. Ma lo sono per me o il consigliere scientifico del ministro della Sanità pensa che possa esserlo per gli altri, un domani, come trasmettitore di contagi? Chissà? E, se poi, non sono mettiamo proprio un vegliardo e rientro nell’inizio della categoria, mettiamo 67 o 68 anni e dovrei rientrare al lavoro, ammesso che l’abbia ancora dopo la moria di negozi ed altre attività produttive, come farò a rispettare le misure governative senza morire di fame?
Non credo siano interrogativi solo ironici. Non sarebbe, quindi, meglio che i ministri, quando vanno in Tv, siano meno catastrofici ed annunci in anticipo possibili provvedimenti che deprimono ed agli anziani rischiano di far concorrenza al coronavirus? Egualmente tutto quel trionfalismo di Conte e dei tre ministri a suo fianco in una mega-conferenza stampa con quattro giornalisti quattro e con il premier che arriva a dire che grazie alle misure governative il dopo-Covid sarà una primavera di positività non potrà sembrare una presa in giro non solo per gli anziani, ma anche per chi attende gli aiuti annunciati con tanta enfasi, ma che i meccanismi di distribuzione funzionano male per un eccesso di burocrazia o per manifesta incapacità dei big che gestiscono i gangli pubblici della trasmissione di quegli aiuti?
Ieri sera, da Floris, due personaggi non sospetti di prevenzione anti-governativa, ossia Walter Vetroni ed il Procuratore Capo di Catanzaro, hanno detto che gli aiuti devono venire subito, subito, circostanza difficile a verificarsi come si è clamorosamente visto con i 6oo euro una tantum.
Un pò di umiltà non guasterebbe ai nostri governanti, ad iniziare dall onnipresente Conte che è stato clamorosamente smentito, ieri sera in un’altra trasmissione tv, da un assessore regionale lombardo che non solo ha respinto le accuse del premier nei confronti di Fontana per non aver deciso la seconda zona rossa in Lombardia, dove si sono verificati molti morti, ma ha addirittura replicato, documenti alla mano, quelle accuse proprio al Presidente del Consiglio. Ossia la Regione aveva inviato all’Istituto Superiore di Sanità la documentazione sanitaria e statistica, chiedendo la creazione di questa seconda zona rossa. Il Presidente dell’ISS aveva esaminato il tutto e, condividendo l’esigenza di procedere, comunicava alla Regione di aver avanzato la proposta al Presidente del Consiglio: Poi nell’area considerata era arrivati militari e carabinieri con varie attrezzature ed, ovviamente, si pensava fossero lì per circoscrivere la zona rossa: Per un giorno ed una notte quel piccolo continente rimase nella zona senza operare. Il giorno dopo il governo, cedendo ai ripetuti appelli del governatore lombardo,decretò tutta la Lombardia. Comunque per isolare il secondo focolaio lombardo, di virus, si era perso troppo tempo da parte di chi avrebbe dovuto farlo,,
Aggiungete,infine, che nella stessa trasmissione tv dove ha parlato l’assessore lombardo alla Sanità vi sono stati interessanti interviste, con in un caso una dimostrazione in diretta, di quel che si muove nella guerra al virus. Le notizie da centri di ricerca italiani ed un collegamento con uno scienziato italiano che lavora in una università americana,dove si sta per iniziare a sperimentare un vaccino sulle persone, appaiono confortanti. Forse, non era il caso di allarmare così noi anziani come ha fatto il ministro Speranza perché, con tutta probabilità, da laboratori e centri di ricerca italiani, statunitensi, tedeschi, cinesi ed australiani verranno buone notizie per mettere all’angolo il Covid-19 e consentire anche a noi anziani di ritornare alla vita ed essere, di nuovo, una risorsa per la società e non un peso.