Italicum: Per Renzi una vittoria di Pirro?

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I 60 no , più i tre assenti e le tre astensioni della minoranza dem non sono, politicamente, una cosa da poco .Non caso Pier Luigi Bersani ha definito “ampio” quel dissenso, mentre Scelta Civica ha esultato : “siamo determinanti,senza di noi il governo non ha la maggioranza.” Di fatto un partito ormai senza elettori secondo gli ultimi sondaggi e senza più un ministro passato al Pd, ma con bel gruppetto di parlamentari potrebbe condizionare il presidente del Consiglio . Che al Senato rischia di trovarsi con un solo voto di maggioranza , bene che vada, se non ricucire con gli Epifani, gli Speranza, i Cuperlo, i Chiti, i D’Attorre, la Bindi , i Letta, ovviamente Enrico, e i Bersani , senza considerare Massimo D’Alema che non è in Parlamento, ma che per molti è il regista occulto degli oppositori dem a Renzi.

In effetti, sì, portato a casa la riforma elettorale ed esulta per questo, imitato da una esilirante Boschi,ma se quella di Matteo Renzi fosse, davvero, una vittoria di Pirro? Ho l’impressione proprio di sì. Innanzitutto perchè chi, in Italia, ha imposto nuovi sistemi elettorali poi ha perso le elezioni, ma soprattutto per l’esistenza di una dura opposizione e, in particolare, una dissidenza superiore al previsto nello stesso partito del segretario-premier.

Ed ora è’ sulla riforma costituzionale al Senato che si sposta lo scontro e se il segretario-premier può essere disposto a concedere qualcosa dopo il varo della legge elettorale difficilmente potrà accettare il ritorno al Senato elettivo sostenuto dalle opposizioni, ma anche da parte della minoranza dem che già un avviso ha inviato ai renziani votando un emendamento della Lega sulla riforma della Pubblica Amministrazione sì che è stato respinto grazie al voto di un ex-grillino.

In sostanza si annunciano venti di guerra per Renzi che appare, è vero, sempre più sicuro di sé , forte anche del successo che sta avendo l’Expò , dopo tante polemiche , ma che, in realtà, è seriamente preoccupato ad iniziare dalla situazione economica ed ai conti che non tornano e la disoccupazione, in particolare quella giovanile, che aumenta , raggiungendo cifre record, mentre aumenta il disagio sociale e gli sbarchi di migranti sono sempre più numerosi , acuendo problemi compresi quelli relativi ad infiltrazioni terroristiche.

Voci maligne da oltreoceano sussurrano che, ormai, il segretario-premier sta terminando il suo ciclo , avendo rottamato gli ex- big comunisti e alcune strutture e lobby obsolete o non più sostenibili , oltre ad aver varato una legge elettorale che, guarda caso, andrebbe benissimo anche a chi non l’ha votata perché, alla fine, potrebbe favorire un centrodestra, ricompattato da un Berlusconi “allenatore” in campo, non più prima punta , ruolo lasciato all’ex-ministro degli Esteri Frattini. Fantapolitica ? Andiamoci piano perché sono le stesse voci che insistevano a dire che Napolitano sarebbe stato rieletto al Quirinale .

Di Frattini candidato premier del centrodestra potrebbe essere , ma secondo altri sussurri e grida americane perderebbe di poco lo scontro con Renzi e, dopo, tornerebbe in ballo il “patto del Nazareno”, propedeutico al Partito della Nazione.

Tutto, insomma, può essere perché certe influenze internazionali sono storicamente importanti nella politica italiana che taluni osservatori vedono estero-diretta non solo dall’Ue , dal Fondo Monetario Internazionale e dalla globalizzazione.

Giugno sarà, quindi, un mese decisivo , non a caso a Palazzo Madama , la prossima settimana, si inizierà il secondo passaggio della riforma costituzionale con la nuova discussione sul Senato. E questa volta la minaccia delle elezioni anticipate avrà scarso effetto sulla minoranza dem anche perché è sempre più forte il sospetto che Renzi voglia andare al voto anticipato con il consultellum per presentarsi ai cittadini come il politico che voleva cambiare l’Italia, ma ne è stato impedito da chi è legato al passato, alle vecchie negative consorterie. Rimanendo il Senato elettivo nessuno, probabilmente, vincerebbe a Palazzo Madama e la nuova , in realtà potrebbe essere la vecchia, intesa con Forza Italia, magari trasformata da Berlusconi in un partito tipo quello repubblicano americano, quindi con ampio rinnovamento , porterebbe a quella maggioranza di centro che degasperianamente guarda a sinistra, ossia al sociale. In proposito mi sembra significativo l’invito che Papa Francesco ha rivolto ai cristiani affinchè si impegnino in politica, ma non in un partito cattolico, citando come esempio di ottimo politico in Italia proprio Alcide De Gasperi.