SIAMO ALLA FOLLIA PURA : CONTE IN PIENA CRISI DI NERVI SE LA PRENDE CON L’OPPOSIZIONE E DICE NO ALL’ACCORDO NELL’UE GOVERNO SPACCATO E AIUTI IN TILT

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Chiedo scusa non vorrei essere preso per grafomane: stamane, scocciato dai toni trionfalistici di alcuni di quelli che ottenebrati dalla figura del nostro premier al punto da prepararne la sua ‘resurrezione’ dimenticando di mettergli sotto un elevatore, mi sono sentito in dovere di fare alcune osservazioni con relativo richiamo alla realtà. Una cosa fine a se stessa. Ora, se mi è concesso vorrei tornare alle considerazioni, scopo del blog che seguo da anni, per esprimere il mio pensiero politico e di informazione che, poi, è quanto ho cercato di fare, non sono in condizioni di giudicare me stesso, con onestà intellettuale, esprimendo la mia opinione sulle vicende che toccano un po tutti noi.
Veniamo alla giornata di ieri: siamo alla follia pura, altro che caos! Il premier Conte , che sente il terreno franargli sotto i piedi, credo che se ne sia reso conto, è in piena crisi di nervi anche perchè i famosi 400 miliardi di euro, sbandierati in lungo e largo sembrano una chimera, causa ingorghi all’INPS e superburocrazia, per chi ci sperava. Le clamorose spaccature all’interno del governo su molti fronti e, soprattutto, sulle misure dell’UE lo costringono ad equilibrismo assurdo, dicendo no al Mes come chiedono ia gran voce i grillini e, quindi, a rischio di perdere ben 37 miliardi rifiutando il Salva Stati, senza vincoli, facente parte dell’accordo nell’Eurogruppo, dove ha partecipato in remoto come tutti gli altri componenti, il ministro dell’Economia Gualtieri, per il quale l’intesa è un “ottimo primo tempo”, mentre il commissario italiano a Bruxelles, Gentiloni, lo ritiene molto positivo. Le opposizioni non si sono fatte incantare dal no di Palazzo Chigi, sapendo bene che, alla fine della battaglia, magari persa, sugli eurobond, Conte non potrà rifiutare i 37 miliardi del Mes, dove oltretutto l’Italia ha messo 15 miliardi di euro. Cosi’ Salvini e la Meloni , da sempre contrari al Salva Stati con i vincoli, hanno sparato a zero sul governo e su Conte, con la big di Fratelli d’Italia che ha addirittura parlato di “alto tradimento”,
Conte, dopo queste accuse, ha perso la testa e, rindossando le vesti dell’uomo solo al comando, ha occupato la Tv nell’ora di massima punta dei Tg, accusando Salvini e la Meloni, (ha fatto esplicitamente i loro nomi) di dire il falso ed essere contro l’Italia, sottolineando che sono “falsità e menzogne che ci indeboliscono nella trattativa con l’UE”. Come se non bastasse, sempre in duretta tv, ha definito “irresponsabili”, aggiungendo che “Se il Mes è una trappola: chi l’ha confezionata se ne assuma la responsabilità pubblica. Io nel 2012 non c’ero, mentre Giorgia Meloni era ministro” Clamoroso errore questo perchè in quell’epoca c’era il governo Monti e non più Berlusconi.
Ovviamente i due interessati non sono stati zitti. Salvini: “noi cerchiamo di lavorare per i cittadini, ma se la risposta di Conte è occupare la Tv pubblica per insultare, mentendo, vorrà dire che chiamerò Mattarella per dirglielo (cosa che ha fatto anse non è dato sapere come sia andato il colloquio). “E la Meloni: “il premier Conte convoca una conferenza stampa pochi minuti prima dell’edizione più vista del TG1 per accusare l’opposizione di dire menzogne senza possibilità di replica e senza contraddittorio. Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia. La dice lunga sulla tracotanza di questo governo.”
Un governo ormai sull’orlo della crisi con ripetuti scontri durissimi tra i dem ed i grillini come l’ultimissimo, riferito dal “Corriere della Sera” tra il sottosegretario alla presidenza del consiglio Fraccaro(M5S) che ha detto “no al Mes, nè ora nè mai”, al quale ha replicato, sfidando apertamente il suo collega alla Giustizia Bonafede (anche lui grillino), il capo delegazione Pd nel governo Dario Franceschini, che è stato di una durezza estrema: “Del Mes non c’è più nulla, resta soltanto il nome. Ci sono in gioco 37 miliardi di aiuti senza condizioni per la Sanità, di cui 14,5 li abbiamo messi noi. Come si fa a dire “mai e poi mai. E’ una posizione ideologica”.
Tutto questo trova ampio risalto nelle aperture di tutti i quotidiani. Vale la pena citarne alcuni: “Scontro sugli aiuti europei”( Coririere della Sera); “Conte perde la testa -Meno soldi più tasse- Il Pd vuole la patrimoniale”( Il Giornale”); “Conte: l’Italia insiste sugli eurobond “Non firmo l’attivazione del Mes””” Conte all’Europa “Così non firmo -Si apre lo scontro con il Pd”” (La Repubblica); “Conte a reti unificate contro l’opposizione “Il bullo della diretta”(“Il Tempo”); “Conte: “Eurobond o non firmo”” – Il Messaggero); “Conte, solo una mini-riapertura per l’Italia -Il premier stretto tra M5S e Pd” (La Stampa); Tra rivolte ed Eurobond “Conte e i giochi di prestigio per liberare il governo dalla morsa del grillismo” (Il Foglio”; “Tassa solidale, il Pd ha una buona idea” -foto di conte con titolo James Bond-( Il Manifesto); “La disfatta di Conte -Governo umiliato in Europa- Il Pd si vendica derubando gli italiani “( La Verità); “Premier di guerra attacca Mes, Salvini e Meloni -Anche Conte nel suo piccolo s’incazza” ( Il Fatto Quotidiano”); “Altro che resurrezione -Pasqua di mortificazione-I soldi promessi dal governo non sono arrivati”( Libero).
Non è, questo, un panorama incoraggiante e lo rendono ancor preoccupante sia la nota odierna dell’INPS, sia,soprattutto, la circolare inviata ai prefetti dalla ministra dell’Interno Lamorgese contenente un vero e proprio allarme per gli effetti della crisi economica:
L’Inps testimonia l’alto numero di richieste presentate per avere gli aiuti promessi dal governo: 4,5 milioni di domande per 8,8 milioni di beneficiari ( 3,991,594 addirittura attendono i famosi 600 euro..). Secondo voi, quanto ci metterà l’Istituto a smaltire le pratiche e, soprattutto, ci sono le risorse necessarie visto che rifiutiamo i 37 e passa miliardi del Mes?
In questa situazione con il tempo che scandisce le sue ore di disperazione per molti che quegli aiuti attendono e che richiedevano risposte urgenti, non venute, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha inviato ai prefetti una nuova direttiva per mettere in campo una strategia complessiva di presidi di legalità: “Alle difficoltà delle imprese del mondo del lavoro -scrive, preoccupata la ministra- potrebbero accompagnarsi gravi tensioni “E aggiunge che sarà l’intelligence italiana ad accompagnare i prefetti in un’attenta attività di monitoraggio per “contenere le manifestazioni di disagio che possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Va, quindi,intercettato “ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico con particolare riguardo delle categorie più deboli”. In questo contesto “una particolare premura dovrà essere prestata, fra gli altri, al tema del disagio abitativo che nell’attuale scenario è destinato a subire un incremento significativo, a maggior ragione in quei contesti territoriali nei quali più alto è il rischio di tensioni”.
L’allarme della ministra è, ovviamente, legato alla criminalità organizzata che nel disagio sociale cercherà di insinuarsi per praticare l’usura, come cercherà di infiltrarsi negli appalti. Altra preoccupazione, infine, è quella legata al rischio che, sfruttando la crisi economica, organizzazioni estremiste possano pilotare atti di rivolta e di violenza. Il rischio è alto, secondo la Lamorgese. La direttiva, che ha indicazioni particolari anche nel monitorare “l’andamento delle misure di sostegno al bisogno e di liquidità delle famiglie e delle imprese adottate dal governo”.
Tutto giusto, ma c’è da chiedersi se le misure non arrivano o arriveranno,in parte, con gravissimo ritardo cosa possono fare i prefetti? Ed oltre al supporto dell’Intelligence con che mezzi potranno constatare criminalità ed il rischio di azioni sollecitate da organizzazioni estremistiche? Va considerato, infatti, che gran parte delle forze di polizia, anche dei vigili urbani, e dei militari è impegnata nel far rispettare gli altri quindici giorni del “tutti a casa”. In sostanza le intenzioni sono ottime, ma nella pratica ho l’impressione sia non facile attuarle. E, comunque, sono indicative, sia pure indirettamente, delle lentezze governative in tema di aiuti e tali da aumentare il nervosismo di un premier sempre più in difficoltà e sempre più tentano dall’uomo solo al comando” come dimostra con “io” faccio questo o non faccio questo, ossia sempre al singolare dimenticando la collegialità governativa e d’essere un premier non solo non eletto da quel popolo del quale si auto-proclama avvocato, anche buono per tutte le stagioni politiche, al punto che spesso, come sul Mes, si trova a far l’equilibrista sospeso sul baratro. Sì, perchè nel Conte -1 era decisamente contrario insieme a Salvini e i grillini ed ora era prima favorevole( intervista al Financial Times) perchè molto in sintonia con il Pd che il Salva Stati sosteneva. Poi dopo l’altolà del M5S tornato al “no” che lo fa scontrare con il Pd ed Italia Viva, ma non convince affatto il vecchio alleato Salvini.
Sì, siamo messi proprio male ad iniziare dalla politica che era nel caos, ma ora non si sa proprio dove sia.